ROSATELLUM BIS, COLLEGI UNINOMINALI E SBARRAMENTO AL 3%: ECCO LA SCHEDA ELETTORALE
SI PROFILA UN ACCORDO A QUATTRO SULLA LEGGE ELETTORALE: FAVOREVOLI PD, LEGA, FORZA ITALIA E AP, CONTRARI M5S E MDP
È in arrivo in commissione Affari costituzionali della Camera il testo del Rosatellum bis, ribattezzato anche “Rosatellum 2.0”, la legge elettorale proposta dal Pd ma che può contare sull’accordo anche di Ap, Forza Italia e Lega.
Si profila dunque un nuovo patto a quattro dove però viene preso dagli alfaniani il posto occupato dal M5S nell’accordo sulla prima stesura della legge (saltato a giugno, quando fu votato a sorpresa un emendamento Fi-M5S che estendeva il sistema anche all’Alto Adige).
Il nuovo Rosatellum (dal nome del capogruppo dei deputati pd alla Camera Ettore Rosato) in sostanza è un sistema su base proporzionale con un correttivo maggioritario: prevede infatti 231 collegi uninominali, che spingono a formare coalizioni, e uno sbarramento al 3%.
La distribuzione dei seggi è per il 36% maggioritaria e per il 63% proporzionale.
La nuova scheda elettorale conterrà i nomi dei singoli candidati associati ai partiti che li sostengono, con accanto i nomi del listino della circoscrizione relativa.
Come detto, il M5S ha bocciato il nuovo testo, assieme a Mdp e Fdi. In particolare i Cinquestelle hanno disertato l’incontro con il relatore dem Emanuele Fiano, sostenendo che il Rosatellum 2.0 è un “anticinquestellum”, visto che introduce le coalizioni, a cui si oppongono strenuamente.
“È l’ultimo tentativo possibile” avverte, però, il vicesegretario del Pd Maurizio Martina. Il capogruppo Dem alla Camera, Ettore Rosato, ha auspicato una coalizione non solo con l’ex sindaco di Milano ma con tutta Mdp, che però con il Pd a trazione renziana non ha intenzione di allearsi.
Lo stesso leader di Campo progressista Giuliano Pisapia ha bocciato il nuovo testo: “È peggiorativo della prima versione”, ha detto in un dibattito alla Festa dell’Unità a Imola.
Uno dei punti critici del primo Rosatellum era la definizione del passaggio dei voti dal candidato alla coalizione.
Nella seconda stesura sarebbe stata individuata la soluzione: i voti non assegati a un partito, ma a un singolo candidato nel collegio, vengono ripartiti all’interno della coalizione che lo sostiene. Ma l’esatto tecnicismo della ripartizione è ancora da definire.
Per Rosato il nuovo testo gode “di un’ampia maggioranza, in quanto è sostenuto anche da una parte delle opposizioni”, e ha “un impianto maggioritario che può aiutare gli elettori a capire chi governerà il Paese”. Rivolto ai bersaniani, aggiunge: “Abbiamo proposto il Mattarellum ,il Rosatellum, il Tedesco e Mdp ha sempre detto di no. La loro posizione è chiara: non vogliono cambiare la legge elettorale”.
(da “La Repubblica”)
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