SALVINI TRA ROSARIO E PUTIN AL 34,3% MA NON DICE COME EVITERA’ L’IVA AL 25,2%
IN EUROPA LA SUA PERCENTUALE NON SERVIRA’ A UNA MAZZA
Matteo Salvini vince le elezioni europee in Italia, ma in Europa il suo gruppo parlamentare non ha i numeri per diventare l’ago della bilancia ed entrare a far parte della maggioranza.
E così il rischio è quel 34% preso in Italia non serva a nulla una volta varcate le soglie dell’Europarlamento. Perchè come diceva qualche giorno fa Salvini da Lilli Gruber, all’opposizione non si riesce a fare molto.
Salvini vuole cambiare tutto in Europa, ma non ha i numeri per farlo
«La Lega è il primo partito in Europa, Marine Le Pen è il primo partito in Francia, Nigel Farage è il primo partito in Regno Unito. È il segno di un’Europa che cambia, si è stufata dell’Europa serva dei poteri forti, delle èlite, della finanza, delle multinazionali e quindi da domani il nostro lavoro raddoppia».
Così il leader della Lega durante la conferenza stampa di ieri notte continuava a raccontare la favoletta che con la vittoria del suo partito ora il nostro Paese sarebbe andato a chiedere alla Commissione Europea di allentare i vincoli sul patto di stabilità , di poter fare più deficit, di poter sforare il tetto del 3% e tante altre belle cose.
La realtà delle cose però è diversa. Non solo perchè la Commissione Juncker rimarrà in carica fino a novembre ma anche perchè al di là del successo di Salvini, Le Pen e Farage (ma i britannici dovranno lasciare l’Europarlamento con la Brexit) i dati sono diversi.
Il gruppo parlamentare della Lega a Bruxelles, l’ENF non è la seconda o la terza forza dell’Europarlamento: è la quinta formazione politica.
Questo significa che i sovranisti non avranno alcuna possibilità di formare una maggioranza alternativa nè di andare in maggioranza
Dopo due mandati a Bruxelles Salvini non ha ancora capito come funziona l’Unione Europea
Anche durante la conferenza stampa di oggi Salvini ha detto che la nuova Commissione europea e il nuovo parlamento europeo “saranno amici dell’Italia” perchè “è cambiata la geografia in Europa”.
Il punto però è che gli alleati e i futuri alleati della Lega non hanno i numeri governare. Secondo Salvini il gruppo parlamentare degli euroscettici dovrebbe avere tra i 100 e i 150 parlamentari, a fronte di 751 seggi disponibili. In che modo possano “avanzare una proposta di governo” non è chiaro.
E non è nemmeno chiaro come l’esito del voto possa consentire una revisione (in tempi brevi) dei parametri europei.
Anche perchè altri sovranisti europei, alleati e colleghi di Salvini non hanno alcuna intenzione di allentare i vincoli fiscali europei.
Salvini dice che grazie al voto ha un “mandato forte per andare a ricontrattare con la Commissione le politiche sul lavoro, l’agricoltura e l’immigrazione”.
Ma intanto una letterina da Bruxelles arriverà , e lo dice proprio il vicepremier: «è in arrivo una lettera della commissione Europea sull’economia del nostro Paese e penso che gli italiani diano mandato a me e al governo di ridiscutere in maniera pacata parametri vecchi e superati».
Il punto è che la vittoria di ieri, quel 34,4%, può essere speso unicamente a livello nazionale. Nel senso che con la vittoria alle europee Salvini può al massimo cambiare i rapporti di forza all’interno dell’alleanza di governo imponendo una linea diversa, forzando i termini del famoso contratto.
Ma quando oggi il ministro dell’Interno dice “bisogna rivedere le politiche per permettere la crescita” non dice come e con quali numeri lo vorrebbe fare.
Perchè l’Unione Europea è ancora un’istituzione democratica dove si decide a maggioranza. Il “mandato chiaro” di cui parla oggi Salvini è quello che è stato già dato al governo quando ha ottenuto la fiducia in Parlamento un anno fa. E per la verità come non c’era stato un mandato “chiaro” il 4 marzo 2018 anche oggi l’elettore non ha dato un segnale “chiaro” altrimenti Salvini (e il suo gruppo a Bruxelles) avrebbero la maggioranza.
Salvini dovrebbe spiegarci però cosa farà da oggi su certi argomenti che stanno davvero a cuore agli italiani.
Che farà per le clausole di salvaguardia dell’Iva?
Dove troverà i 23 miliardi di euro per evitare un aumento dell’Iva al 25,2%?
Dove troveranno i soldi per la Flat Tax?
Questo non ce lo può dire la Commissione, ce lo deve il governo.
(da “NextQuotidiano“)
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