OSSIGENO AL NAZARENO, IL PD E’ TORNATO IN CAMPO
RIMBALZO E SORPASSO, ZINGARETTI PUNTA A COSTRUIRE UNA ALTERNATIVA
“Rimbalzo” e “sorpasso” sono le due parole che circolano maggiormente nel quartier generale del Pd, nelle prime ore della lunga nottata post elettorale.
La prima dà il segno del nuovo segretario a questo risultato: la percentuale esatta si capirà solo a notte fonda e sarà valutata più nel dettaglio domani, ma è un dato di fatto che il Partito democratico con Nicola Zingaretti torna a salire, dopo una lunga fase discendente durata cinque anni, da quel leggendario 40,8% delle europee del 2014 al 18,7 dello scorso anno e le cifre ancora più basse dei sondaggi successivi. “Finisce l’inverno dello scontento”, twitta con efficacia Paolo Gentiloni.
Il calcolo che viene fatto, però, non è tanto in termini assoluti per il risultato della lista aperta, scelta che comunque “si è rivelata vincente”, come sottolinea Zingaretti nella sua prima dichiarazione post voto, dicendosi per questo “molto soddisfatto”.
Quello che interessa di più i dem è il confronto con gli avversari.
“Il bipolarismo è tornato a essere centrato sulla forza elettorale e la presenza del Pd”, scandisce il segretario. Se fino a qualche mese fa i commentatori scommettevano su un dualismo praticamente esclusivo tra Lega e M5S e davano il Pd praticamente per morto, oggi il quadro è totalmente diverso.
L’ampio divario delle politiche (14 punti), allargatosi ancora di più nei mesi successivi, è stato definitivamente colmato. Basterebbe quest’ultimo dato a regalare un sorriso ai dem.
E al Nazareno guardano con attenzione anche all’andamento di +Europa e Verdi, possibili alleati in una coalizione di centrosinistra rinnovata: la somma non raggiunge ancora il 30%, nè tanto meno il risultato della Lega, ma comincia ad avvicinarsi.
Tanto che Roberto Morassut si spinge a dire che “il Pd è pronto ad affrontare un voto anticipato”. Ed Ettore Rosato butta la palla in avanti: “Ora abbiamo un altro obiettivo, quello di recuperare il gap con la Lega, un gap costruito sulle menzogne e sulla capacità di Salvini di promettere di tutto a fronte di una incapacità di governare”.
Il leader della Lega diventa l’avversario principale, se non l’unico a cui guardare. “Il voto ci consegna la sfida di costruire l’alternativa a Matteo Salvini — spiega Zingaretti — che esce come il vero leader di un Governo immobile e pericoloso”.
E ancora: “È la destra estremista la leader indiscussa dell’esecutivo”.
È un modo per mettere ulteriore zizzania tra i due alleati, anche se il segretario dem non parla più — almeno nell’immediato post voto — di una crisi imminente con relative elezioni anticipate. Anzi, a proposito del voto per le politiche pronuncia un più scettico “quando sarà ”.
Ma la caduta di un Governo che “esce ancora più fragile e con divisioni interne” non sembra rientrare al momento nello spettro ottico del Nazareno. Che però sembra rivolgersi ai residui elettori grillini: quanto ancora volete restare imbrigliati in questa situazione?
Zingaretti allarga quindi lo sguardo al resto del Continente, per dire che “l’aggressione sovranista alle istituzioni europee è fallita. Nel Parlamento europeo c’è un’ampia e solida maggioranza che ha voglia di cambiare l’Europa, ma difendendo il sogno europeo”.
E allora, se Salvini e i suoi alleati saranno “marginali” nei prossimi equilibri a Bruxelles, il Pd costituirà invece “la prima o la seconda delegazione all’interno del gruppo dei Socialisti e Democratici — annuncia Zingaretti — e da quella posizione faremo di tutto per garantire il ruolo che spetta a un Paese come il nostro”.
Certo, i problemi rimangono. “Una marea di problemi”, sorridono al quartier generale dem. Perchè se il Pd è il primo partito in buona parte delle grandi città , il Sud rimane una terra profondamente ostile e le previsioni sulle regionali in Piemonte, dove lo spoglio inizierà solo domani, sembrano deludere le speranze di una rimonta di Chiamparino.
Quello che contava però stasera era dare l’impulso a una comunicazione per una volta positiva sul risultato dem.
I fatti gli hanno dato ragione e per stasera al Nazareno va bene così. Domani ci sarà modo di approfondire l’analisi, anche osservando i dati delle elezioni comunali, dove i dem si giocano battaglie importanti.
(da “Huffingotpost”)
Leave a Reply