SANITA’, BASTA LEGGERE IL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO PER SMENTIRE LE BALLE DEL GOVERNO
L’AUMENTO PREVISTO PER IL 2025 E’ DI SOLI 880 MILIONI, NON DI 3,5 MILIARDI … HANNO RAGIONE I MEDICI QUANDO PARLANO DI “CLAMOROSA MISTIFICAZIONE”
È stato approvato da poco più di ventiquattro ore il testo della legge di bilancio 2025, che deve ancora arrivare al Parlamento – dove i partiti di maggioranza cercheranno di apportare le proprie modifiche nei limiti consentiti dal budget limitato – ma sono già scoppiate le polemiche. Una di queste riguarda i fondi per la sanità. Da sempre la spesa pubblica per il Servizio sanitario nazionale riceve una particolare attenzione, viste le difficili condizioni in cui si trova. E per l’anno prossimo, la presidente del Consiglio Meloni ha rivendicato che “non ci sono mai state così tante risorse” sulla sanità. Eppure opposizioni e medici hanno lanciato la protesta. Ecco cosa dicono i numeri e i documenti del governo.
Cosa vuol dire la “cifra record” rivendicata da Meloni
Come già fatto in passato, bisogna chiarire di cosa si parla. La leader di Fratelli d’Italia ha parlato di “cifra record” riferendosi al fatto che il Fondo sanitario arriverà a 136,5 miliardi di euro l’anno prossimo. Cosa che la premier ha rivendicato anche sui social, dicendo che “il resto sono mistificazioni”. Ma non è proprio così.
Si tratta effettivamente di un aumento rispetto a quest’anno, e quindi della somma più alta mai raggiunta. Ma bisogna chiarire che, come ha spiegato la fondazione Gimbe in altre occasioni, il Fondo sanitario aumenta quasi sempre di anno in anno. Negli ultimi dieci anni non è mai sceso, e anzi è sempre cresciuto, quindi ogni anno si sarebbe potuto parlare di “cifra record”. In più la premier ha parlato di “+2,37 miliardi nel 2025”. Una somma su cui torneremo a breve.
In ogni caso, altra questione è quanta percentuale del Pil si dedica alla sanità. Su questo, il Piano strutturale di bilancio varato dal governo ha già chiarito che la percentuale resterà al 6,3% l’anno prossimo (un dato ben al di sotto della media Ocse e di quella europea, e più basso del 7% auspicato anche dal ministro della Salute Schillaci), per poi scendere al 6,2% nel 2026-2027. Da questo punto di vista, quindi, ci sarà un calo, e non un aumento.
Quanti soldi in più arriveranno nel 2025 alla sanità
Infine, c’è il punto più concreto: quanti soldi in più, rispetto alle somme già previste, arriveranno l’anno prossimo alla sanità grazie alla nuova legge di bilancio? A questo si può rispondere guardando il Documento programmatico di bilancio (Dpb), approvato dal governo Meloni insieme al testo della manovra, che dà più dettagli sul costo delle singole misure.
Qui si riporta che per i prossimi anni ci sono “risorse a favore del personale sanitario” e per “l’incremento del livello di finanziamento del Fondo sanitario nazionale”. Per il 2025 non è indicata una cifra, ma una percentuale del Pil: lo 0,04%. Quanto vale lo 0,04% del Pil? Circa 880 milioni di euro. Questo, quindi, è l’aumento stanziato per l’anno prossimo. Poco meno di un miliardo di euro.
Il ministero dell’Economia aveva annunciato che per la sanità ci sarebbero stati circa 2,37 miliardi di euro in più rispetto a quest’anno, ed è la somma che anche Meloni ha ripreso sui social. Ma per arrivare a questa cifra bisogna tenere conto anche di 400 milioni di euro stanziati per il rinnovo dei contratti pubblici di medici e infermieri, e del miliardo di euro che era già stato inserito nella scorsa manovra. L’aumento ‘nuovo’ e dedicato interamente alla sanità invece vale circa 880 milioni. Per il 2026 invece si prevede uno stanziamento più importante: lo 0,148% del Pil, che equivarrebbe a poco più di tre miliardi di euro.
La polemica di Conte e Schlein
Sulla cifra per l’anno prossimo sono nate polemiche. Il sindacato dei medici Anaao-Assomed ha parlato di “scandalosa mistificazione”, Elly Schlein ha attaccato la “buona dose di propaganda quotidiana” del governo, che “annuncia 3,7 miliardi in più sulla sanità pubblica, ma la verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni”, e Giuseppe Conte si è rivolto al ministro Schillaci: “Sei un tecnico, se non ti danno i finanziamenti, devi battere i pugni, devi farti valere, e se del caso metti sul tavolo le dimissioni”.
(da Fanpage)
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