SCANDALO RIFIUTI IN ABRUZZO: ARRESTATO ASSESSORE ALLA SANITA’, INDAGATI DUE SENATORI DEL PDL
L’ASSESSORE VENTURONI (PDL) ARRESTATO, AVVISO DI GARANZIA PER I PARLAMENTARI TANCREDI E DI STEFANO (PDL), IL SINDACO DI TERAMO E L’EX ASSESSORE DANIELA STATI…L’ACCUSA E’ DI CORRUZIONE
L’assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, Lanfranco Venturoni (Pdl), è stato arrestato questa mattina a Teramo dalla squadra mobile di Pescara.
Il provvedimento è stato emesso dalla procura di Pescara a seguito di un’inchiesta sui rifiuti scattata nel 2008.
Con Venturoni, arrestato anche il noto imprenditore Di Zio, proprietario della De. co, azienda del settore rifiuti.
Gli indagati sono in tutto 12.
Tra i destinatari di avviso di garanzia ci sono i senatori del Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano, il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi (ai tre viene contestata la corruzione) e l’ex assessore Daniela Stati che deve rispondere di favoreggiamento.
Secondo gli inquirenti si tratta di una delle più grosse indagini mai fatte in materia sul territorio nazionale.
Gli indagati stavano cercando di realizzare un inceneritore in Abruzzo.
Gli arresti di oggi sono parte dell’inchiesta madre dalla quale è stato stralciato il provvedimento che nello scorso agosto mise agli arresti domiciliari l’ex assessore all’Ambiente della Regione, Daniela Stati.
Nelle richieste dei pm di Pescara spuntano anche soldi ai politici.
I senatori Pdl Paolo Tancredi e Fabrizio Di Stefano (vice coordinatore abruzzese) avrebbero chiesto e ottenuto dagli imprenditori Di Zio il versamento di alcune decine di migliaia di euro a favore dei candidati a sindaco, poi eletti il 6 giugno 2009, di Teramo, Maurizio Brucchi, e Pescara, Luigi Albore Mascia.
Inoltre, la Deco, proprietaria dei locali della sede regionale del Pdl a Pescara non avrebbe fatto pagare per un certo periodo l’affitto.
A ciò si aggiunge che Fabrizio Di Stefano avrebbe chiesto e ricevuto da Rodolfo Di Zio “20 mila euro”, con due bonifici distinti accreditati in Napoli il 29 maggio e il 3 giugno 2009, al candidato al parlamento Europeo Crescenzio Rivellini, che ne girava 5 mila con proprio assegno a Di Stefano”.
Questo assegno risulta incassato da Di Stefano “in Chieti il 4 giugno 2009, su proprio conto corrente”.
Ruoterebbe tutto intorno al progetto di un impianto di bioessiccazione di rifiuti Tmb in località Carapollo da realizzare sui terreni della società pubblica di gestione dei rifiuti a Teramo, la Team l’inchiesta che ha portato agli arresti di stamani.
Secondo l’accusa, Di Zio – in un periodo che va dal 2006 al 2009 – per realizzare senza gara di appalto il termovalorizzatore, avrebbe elargito denaro, e l’assessore Venturoni avrebbe messo a disposizione la Team per riuscire nel progetto.
L’inchiesta è basata su intercettazioni dalle quali, con acquisizioni mirate, si è arrivati al sequestro di documenti e prove documentali.
Venturoni, all’epoca dei fatti presidente della Team, dalla quale si è dimesso nel novembre 2009 – 11 mesi dopo essere stato nominato assessore alla sanità della neo Giunta Chiodi – è accusato di “appropriazione di risorse pubbliche, concretanti peculato, tutte funzionali al congegnato e sistematico piano di svuotamento per successiva acquisizione della Deco, delle utilità patrimoniali appartenenti alla Team, con lo scopo ultimo di far ottenere all’azienda privata, senza il ricorso al metodo dell’appalto pubblico la costruzione e la gestione di un impianto di bioessiccazione di rifiuti a Teramo”.
Nell’inchiesta è citata anche la Ecodeco di Milano, alla quale sia Venturoni che Di Zio avrebbero offerto, in cambio della cessione gratuita della tecnologia per l’impianto teramano, di essere “ammessa a partecipare della realizzazione di un impianto di incenerimento di rifiuti in Abruzzo, con l’affidamento diretto dell’appalto ad una società a cui avrebbero partecipato tanto i Di Zio quanto la Ecodeco”.
E poi qualcuno, ai vertici del Pdl, continua a far finta che non esista una questione morale.
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