SONDAGGIO ALESSANDRA GHISLERI: “L’INDICE DI FIDUCIA DI GIORGIA MELONI CEDE QUALCHE PUNTO PERCENTUALE PASSANDO DAL 43,6% AL 40,6%: UNA DIFFERENZA DI OLTRE DUE PUNTI PERCENTUALI (-3,2%) NELL’ARCO DI UNA SETTIMANA”
“IL SUO PARTITO PER LA PRIMA SETTIMANA NON AVANZA NELLE INTENZIONI DI VOTO, MA SI ARRESTA AL 28,3% (-0,2%). ANCHE LA LEGA ARRETRA
Come si poteva facilmente immaginare l’esposizione della manovra finanziaria ha diviso l’opinione pubblica nelle percezioni tra coloro che la promuovono (40,4%) e quelli che invece la bocciano (41,2%) “a caldo”, dopo un paio di giorni dalla conferenza stampa ufficiale del presidente del Consiglio.
Una promozione praticamente totale da parte dell’elettorato di centrodestra (86,8%) e una bocciatura altrettanto piena per i sostenitori del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle (79,8%). Si può sottolineare un atteggiamento più dialogante e morbido nel dibattito tra gli elettori di + Europa, Azione e Italia Viva dove, anche se prevale il dissenso, l’apertura su alcune proposte è più che buona.
Ad esempio, entrando nel dettaglio, il provvedimento “per le mamme”, che prevede l’Iva ridotta per i prodotti per l’infanzia e un mese in più all’80% di stipendio durante il congedo parentale, piace al 66,7% del totale del campione intervistato. Tra questi il 78.2% degli elettori di Carlo Calenda e Matteo Renzi. Proprio tra le mamme – come peraltro era da immaginare – si registra un successo a pieni voti.
Interessanti i dati riguardanti il pacchetto dei provvedimenti per i lavoratori dipendenti che risulta ben accolto dal 65,8% della popolazione e dal 60,1% dei diretti interessati.
Le indicazioni date sulla tregua fiscale mostrano un sostanziale pareggio a livello nazionale (43% contro 44,7%) come quelle per i lavoratori autonomi (38,4% a fronte del 42,3%), che tuttavia riscuotono una discreta popolarità proprio nel target direttamente interessato, con il 51% dei soggetti favorevoli.
Infine i provvedimenti sul tema carburanti vengono bocciati anche se non in maniera netta (38,2% contro 50,4%). A questo punto si evidenzia ancora un po’ di incertezza e di attesa nel vivo desiderio di comprendere e approfondire i temi della manovra messa a punto dall’esecutivo.
Non si può dire che non ci sia stato un impatto sul consenso di Giorgia Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia. Piccolo ma significativo con qualche conseguenza sull’indice di fiducia del presidente del Consiglio, che pur restando al di sopra della soglia del 40%, cede qualche punto percentuale passando dal 43,6% al 40,6%: una differenza di oltre due punti percentuali (-3,2%) nell’arco di una settimana.
Il suo partito per la prima settimana non avanza nelle intenzioni di voto, ma si arresta al 28,3% (-0,2%). Anche la Lega di Matteo Salvini arretra di uno 0,7%,
Per il resto non si registrano importanti variazioni, tuttavia si conferma il solito testa a testa, nel centrosinistra, tra il Partito Democratico (17,2%) e il Movimento 5 Stelle (16,8%).
(da La Stampa)
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