STADIO ROMA, LA DISSIDENTE M5S: “AVVERTII RAGGI DI TENERE GLI OCCHI APERTI E SONO STATA ESPULSA DAL M5S”
CRISTINA GRANCIO UN ANNO E MEZZO FA AVANZO’ DUBBI SUL PROGETTO E FU MESSA ALL’ANGOLO
“Ho invitato più volte la sindaca Raggi e la maggioranza M5S a tenere gli occhi aperti sulla questione dello Stadio. Per tutta risposta sono stata espulsa dal Movimento”. Cristina Grancio è la consigliera 5 Stelle che un anno e mezzo fa puntò i piedi sullo Stadio della Roma, avanzando dubbi, ponendo questioni di tipo urbanistico sul progetto dell’impianto a Tor di Valle e finendo per essere messa all’angolo dal suo stesso gruppo.
Oggi siede tra i banchi del Misto dopo essere stata espulsa dal M5S e dice: “Se tutto verrà confermato attendo delle scuse”.
Si aspettava questi arresti?
“Diciamo che non mi stupiscono. Bisognerà vedere se verranno confermate queste prime notizie ma sicuramente sulla vicenda dello Stadio andavano fatti approfondimenti”.
Lei è stata contraria da subito a quel progetto, perchè?
“Non ero contraria allo Stadio a prescindere ma c’erano elementi che mi avevano insospettito e che riguardavano, per esempio, una bancarotta che aveva coinvolto, da esterno, Parnasi. Il tavolo della libera urbanistica M5S aveva denunciato questa vicenda ma nessuno, dentro i 5 Stelle, se n’è voluto occupare. Le nostre richieste di audizioni in commissione sono sempre state respinte”.
Con quali motivazioni?
“Nei miei confronti e nei confronti di quegli attivisti che ponevano legittimamente dei quesiti sull’impianto ci fu un clima di violenza psicologica e accanimento ingiustificato. Io, attraverso l’ex assessore Paolo Berdini, feci chiedere all’Avvocatura capitolina un parere sull’impianto, 7-8 quesiti per vederci più chiaro e che riguardavano elementi urbanistici ma che si concentravano anche sulla società di Parnasi”.
Che fine ha fatto quel parere?
“È stato secretato dalla sindaca. Che motivo c’era di nascondere ai consiglieri comunali quell’atto? È stata una decisione gravissima”
Tra i coinvolti c’è anche Luca Lanzalone, l’uomo inviato da Grillo e Casaleggio per gestire “a titolo gratuito” la pratica dello stadio e “ricompensato” con la presidenza di Acea.
“È una faccenda inquietante: lui ha consigliato il gruppo su come andare avanti. Non mi aveva convinto perchè non si occupava di questioni di urbanistica. Sono sempre rimasta scettica rispetto ai suoi interventi”
(da “La Repubblica”)
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