STEFANO GALLI, L’ASSESSORE REGIONALE DELLA LEGA INDAGATO PER RICICLAGGIO
“HA COMPIUTO OPERAZIONI SU PARTE DEI 49 MILIONI DELLA TRUFFA”…PERQUISITE ANCHE LA BONIARDI GRAFICHE E LA NEMBO SRL
L’assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia Stefano Bruno Galli è indagato dalla procura di Genova nell’ambito dell’inchiesta sul presunto riciclaggio di parte dei 49 milioni dei fondi della Lega.
L’accusa ipotizzata nei confronti di Galli — nella sua qualità di presidente dell’Associazione Maroni Presidente — è riciclaggio.
Secondo quanto si apprende, le perquisizioni dei finanzieri hanno interessato uffici e domicili a Milano, Monza e Lecco.
A Galli, oltre al provvedimento di perquisizione e sequestro, è stato notificato un avviso di garanzia “per aver compiuto — si legge in una nota della procura di Genova — operazioni su una parte delle somme di denaro provento dei reati ex art. 640 bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) commessi da Umberto Bossi e Francesco Belsito attraverso l’associazione ‘Maroni presidente’”.
Le perquisizioni svolte dagli uomini del Nucleo di polizia Economico-finanziaria di Genova hanno riguardato anche la ‘Boniardi Grafiche’ di Milano e la ‘Nembo srl’ di Monza (allo stato cessata), due società che hanno prestato i loro servizi per le campagne elettorali della Lega.
Uno dei proprietari delle quote dell’azienda, Fabio Massimo Boniardi, è deputato della Lega.
L’inchiesta genovese nasce da quella sui rimborsi elettorali che la Lega avrebbe ottenuto ai danni del Parlamento tra il 2008 e il 2010, falsificando rendiconti e bilanci. Il processo si è concluso lo scorso 6 agosto con una sentenza della Cassazione che ha dichiarato prescritti i reati per Umberto Bossi e per il tesoriere Belsito ma ha confermato la confisca dei 49 milioni.
L’ipotesi su cui stanno ora lavorando i magistrati genovesi riguarda il presunto riciclaggio di parte di quei fondi, che da settembre il partito sta restituendo allo Stato a rate: secondo i pm parte dei 49 milioni sarebbero stati fatti sparire in Lussemburgo attraverso la banca Sparkasse di Bolzano e poi fatti rientrare, in parte, subito dopo i primi sequestri disposti della procura.
A giugno scorso, inoltre, investigatori e inquirenti genovesi hanno ascoltato, come persona informata sui fatti, l’ex consigliere della lista Maroni Presidente, Marco Tizzoni, che a Milano aveva presentato un esposto in cui aveva adombrato il sospetto che l’Associazione Maroni Presidente “fosse stata tenuta nascosta ai consiglieri dovendo servire quale soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi”.
Il consiglio direttivo dell’ Associazione Maroni presidente, lanciata nel 2013 per le regionali, è composto — stando a quanto si legge nello statuto pubblicato sul sito — da Stefano Bruno Galli, attuale assessore all’Autonomia e alla Cultura di Regione Lombardia, Andrea Cassani, Ennio Castiglioni e Stefano Candiani, quest’ultimo ex sottosegretario agli Interni e commissario Lega per la Sicilia. Federica Moro appare invece come tesoriere.
Lo scorso giugno gli investigatori genovesi avevano ascoltato, come persona informata dei fatti, l’ex consigliere della lista Maroni Presidente, Marco Tizzoni, che a Milano aveva presentato un esposto in cui palesava il sospetto che l’Associazione “fosse stata tenuta nascosta ai consiglieri, dovendo servire quale soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi”.
(da agenzie)
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