TAXI, ULTIMA CORSA “FAREMO L’INFERNOâ€
OGGI VERTICE DECISIVO, IL GOVERNO INSISTE: PIU’ LICENZE E TRASPARENZA DELLA TARIFFE… IL PDL SOFFIA SUL FUOCO PER RACCATTARE QUALCHE VOTO
Ce vonno precettà à à à “. Ci vogliono precettare.
Urlato a squarciagola da un giovane “tassinaro” romano, perchè tra bombe carta e altoparlanti a tutto volume nel catino gelato del Circo Massimo le voci si perdono.
Qui anche ieri si sono riuniti i tassisti di Roma, ma anche di Milano, Torino, moltissimi i napoletani, c’è anche un camper di tassisti di Sanremo.
È lo spettro della precettazione annunciata dal Prefetto della Capitale, a scaldare gli animi. Una trattativa che c’è, ma non si deve chiamare così, e che viene interrotta in serata, a infiammarli.
Tutto rinviato alle 12 di oggi. La guerra dei tassisti, “l’inferno” minacciato da Loreno Bittarelli, il leader di “Unitaxi”, è solo rinviata.
“Se ieri sera il governo ci ha solo ascoltato — ha detto — allora scateniamo la guerra. E se è stata solo una audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono davvero il braccio di ferro succede l’inferno” .
Bittarelli, che nei giorni scorsi aveva indossato la maschera della colomba, ritorna falco. Sente di nuovo soffiare prepotente il vento della solidarietà spirare dalle parti del centrodestra e allora attacca.
“Ci sono delle liberalizzazioni che è giusto si facciano, energia, servizi finanziari e banche, ma queste saranno fatte con il piumino. Fare di tutta un’erba un fascio è una cazzata”.
Grande è la confusione dentro la leadership della cupola sindacale dei tassisti.
Bittarelli minaccia fuoco e fiamme perchè il governo mostra di non voler trattare, Raffaele Grassi, leader di Satam, consegna al governo un documento di 23 pagine con le richieste dei tassisti.
Un gesto che è l’anticamera di una trattativa vera e propria. No alla doppia licenza, territorialità delle concessioni, e ruolo più marcato dei sindaci nella definizione del numero delle licenze da concedere.
Ovviamente assieme alla costituenda Authority proposta dal governo.
Ma è una foglia di fico, quello che interessa ai tassisti, soprattutto delle grandi città , è il ruolo dei sindaci, è con loro (figure che ogni cinque anni devono essere rieletti) che vogliono intavolare le trattative.
“Ho preso visione del documento unitario — ha detto subito il sindaco di Roma Alemanno dopo aver incontrato Bittarelli — e sono proposte che rispecchiano le esigenze della categoria, ma che sono in grado di migliorare questo servizio pubblico tutelando gli interessi dei cittadini utenti”.
Al Circo Massimo, cuore della protesta, i tassisti sbirciano sui cellulari le agenzie con le prime dichiarazioni politiche.
Quelle del Pdl che annuncia di “condividere gran parte delle proteste dei tassisti” e che sulle resistenze alle liberalizzazioni gioca una partita decisiva.
In ballo ci sono voti, quei consensi che il partito di Berlusconi, secondo i sondaggi, sta perdendo. Il braccio di ferro continua e si annuncia ancora più duro.
Perchè le proposte del governo, le indiscrezioni di queste ore (“Monti faccia circolare meno bozze”, è la critica di Bersani, “il governo prenda le decisioni, poi verranno le discussioni e gli aggiustamenti”) vanno in direzione opposta e contraria alle richieste dei tassisti.
Maggiore apertura, flessibilità , trasparenza delle tariffe e concorrenza, questa la filosofia di base.
L’obiettivo del governo è aumentare le licenze, operando una compensazione una tantum (i cui termini sono ancora da definire) in favore di chi è già titolare.
I tassisti avranno la facoltà di vendere o affittare le licenze e di farsi sostituire nel servizio da soggetti che ne abbiano i requisiti, ma dovranno accettare l’esistenza sul mercato di tassisti part-time e orari di lavoro flessibili.
Si cancella la territorialità stabilendo che un tassista detentore di una licenza a Frosinone possa liberamente operare anche a Roma o in altre città .
Su questi punti, almeno fino a ieri sera, il governo non intende trattare . “E noi andremo avanti a oltranza con la protesta”, sono le voci che in tarda serata si levano dal Circo Massimo.
Che anche oggi sarà presidiato dalle delegazioni di tassisti di tutta Italia.
Enrico Fierro
(“Il Fatto Quotidiano”)
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