TELECOMUNICAZIONI: ITALIA PRIMA NEI PREZZI (PIU’ ALTI), ULTIMA NELLE RETI VELOCI
UNICA ECCEZIONE LE TARIFFE DEGLI SMARTPHONE
Ci prendono pure in giro.
Dicono in Inghilterra che l’Italia è ultima nella diffusione e nell’uso delle nuove reti di telecomunicazioni ma è la prima per i prezzi (nel senso che i nostri sono i più alti).
Lo rivela uno studio della Ofcom, l’Autorità britannica di settore.
E perchè a Londra si fanno gli affari nostri?
Perchè l’Authority locale ha voluto fare un raffronto europeo coinvolgendo i cinque maggiori mercati delle Tlc, coinvolgendo il Regno Unito, la Francia, la Germania, la Spagna e (appunto) l’Italia.
Risultato: siamo ultimissimi nella penetrazione delle reti ultraveloci, all’incirca in media con la banda larga di base (ma ultimi nelle relative connessioni) e per di più ci dobbiamo sorbire per il servizio le tariffe meno attraenti.
Al polo opposto è il Regno Unito, con alta diffusione e prezzi più bassi.
Stando allo studio di Ofcom, Italia la banda larga standard copre ormai oltre il 95% della popolazione, e sembra che tutto vada bene perchè siamo in linea con tutti gli altri Paesi e con gli obiettivi dell’Agenda digitale europea: tuttavia, le famiglie italiane che scelgono davvero e pagano il servizio sono solo il 50 per cento, contro l’83% della Gran Bretagna, l’81% della Germania, il 76% della Francia e il 63% della Spagna.
Del resto gli italiani che si collegano a Internet almeno una volta a settimana sono solo il 56%, mentre gli altri quattro Paesi mostrano percentuali più alte.
All’inverso, l’Italia si guadagna un poco lusinghiero primo posto nella quota di persone che non hanno mai usato Internet, con un desolante 34% (contro l’8% del Regno Unito).
L’Italia torna ultima quando si tratta di acquisti online (ne fa solo il 20% della popolazione) e di rapporti via web con la pubblica amministrazione (il 21%).
Ancora più imbarazzante la graduatoria sulle reti ultraveloci (oltre i 30 mega): l’Italia è ultima sia per la disponibilità (10-15%, contro il 70-75% del Regno Unito) che per l’effettiva connessione al servizio, prossima allo zero.
E le tariffe del servizio?
Lo studio britannico mette a confronto numerosi distinti panieri, con mix diversi quanto a velocità di banda e modalità commerciale: e in nessuno di questi panieri l’Italia risulta la più virtuosa, con l’eccezione della banda larga mobile (quella degli smartphone), dove il nostro Paese svetta sia per diffusione che per prezzi, che risultano essere i più bassi.
Almeno una cosa.
Luigi Grassia
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