TETTO AI CONTANTI, IL GOVERNO VUOLE ALZARLO, CONTRARI BANKITALIA E DRAGHI
ALTRO CHE “FAVORE AI POVERI”, E’ LA SOLITA MARCHETTA SOVRANISTA A EVASORI E CRIMINALITA’ DEL RICICLAGGIO
L’aumento fino a 10 mila euro del tetto al contante è la prima proposta in maniera fiscale del centrodestra. Ad avanzarla ieri, depositando un disegno di legge alla Camera, è stato il deputato della Lega Alberto Bagnai. Subito dopo la premier Giorgia Meloni ha confermato di voler aumentare il tetto, attualmente sulla soglia dei 2 mila euro, nella prossima Legge di Bilancio.
«Ci sono paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan ministro dei governi Renzi e Gentiloni», ha detto la premier. Dimenticando che lo stesso Padoan ha in seguito dichiarato che alzare il tetto fu un errore e che lui era contrario.
La motivazione dell’innalzamento del tetto, secondo la maggioranza, è oggi quella di favorire «il buonsenso, meno burocrazia e più libertà» (lo ha detto Matteo Salvini). Perché la moneta elettronica privata «penalizza i più poveri» (parole di Meloni).
Felici e contanti?
In primo luogo vediamo l’attuale legislazione sul tetto ai contanti in Italia. Al momento da noi il tetto è fissato a 2.000 euro per effetto di un emendamento inserito da Lega e Forza Italia nel decreto Milleproroghe che ha spostato l’entrata in vigore del tetto a mille euro al 2023. Ma è dal 1991 che il tetto ai contanti è oggetto di modifiche legislative, di solito a ogni cambio di maggioranza. In quell’anno il limite fu fissato a 20 milioni di lire. Nel 2008 fu portato a 12.500 e nel 2010 a 5 mila. Poi il parlamento ha fissato il limite a mille nel 2011. Nel 2016 nuovo cambio: 3 mila euro poi portati a 2 mila il primo luglio 2020. La Legge di Bilancio 2020 lo ha portato di nuovo a mille nel 2023.
Cosa dice Bankitalia sul contante
La Banca d’Italia si è espressa in più occasioni a favore di un tetto al contante. In questo Occasional Paper che risale all’ottobre 2021 Palazzo Koch ha parlato del legame tra uso del contante e incidenza dell’economia sommersa. Le conclusioni sono inequivocabili: «Un aumento della quota di transazioni in contanti determinerebbe, a parità di condizioni, un incremento dell’incidenza dell’economia sommersa; quest’ultima sarebbe cresciuta anche a seguito dell’innalzamento della soglia di uso del contante da 1.000 a 3.000 euro, in vigore dal 2016 con l’obiettivo di sostenere la domanda. Sebbene le metodologie adottate presentino alcuni limiti, il lavoro mostra che le restrizioni all’uso del contante possono essere efficaci nel contrasto all’evasione fiscale». È interessante notare che anche via Nazionale segnala che l’aumento del tetto del contante ha l’obiettivo di sostenere la domanda. Ovvero di “facilitare” i consumi. Mentre è chiaro l’effetto secondario: togliere un limite rimette potenzialmente in circolo denaro “bloccato” dagli effetti del divieto. Questo vale per l’economia sommersa. Compresa quella criminale.
Cosa ne pensa Draghi
Come racconta oggi un retroscena de La Stampa, tra i contrari c’è un certo Mario Draghi. Il quale aveva accolto con freddezza il blitz che portò il limite a 2.000 euro nel Milleproroghe. E che oggi, secondo fonti vicine all’ex premier, lo vede ancora fortemente contrario: «Innalzarlo ancora incentiverebbe l’evasione e il riciclaggio». Tanto più se si arrivasse a quintuplicarlo rispetto al limite che entrerà in vigore a gennaio 2023.
(da Open)
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