“ERO PAPERON DE’ BERLUSCONI. ORA NON HO PIÙ SOLDIâ€
“NESSUNO CHE MI ABBIA MAI CHIESTO SE AVEVO BISOGNO DI QUALCOSA”
Parla due ore, senza fermarsi, a un comizio in onore per Antonio Tajani, a Roma.
Ma dopo aver scaricato tutta la sua furia per il tormentone del complotto contro di lui, fa un’ammissione per certi versi sbalorditiva: “Per fare la guerra ci vogliono le armi ma anche i soldi, e noi non abbiamo un soldo. Si tratta di un’altra legge contro di me, ma i signori della sinistra ne hanno fatte tante contra personam. I signori della sinistra hanno voluto far finire il finanziamento ai partiti, il Pd ha ancora capacità di raccolta fondi notevole, ha le cooperative, noi come cooperativa interna abbiamo il signor Silvio Berlusconi, Una volta ero ‘Paperon de’ Berlusconi’, oggi mi ritrovo con una fideiussione di 87 milioni per aver finanziato FI. In 20 anni non mi ricordo che un collega avesse detto ‘hai bisogno di qualcosa?’”.
Poi la rabbia torna sulla “persecuzione giudiziaria”. Berlusconi è consapevole dei rischi, “se attacco i magistrati o Napolitano vado in carcere a San Vittore”, ma non ce la fa a trattenersi con dichiarazioni surreali: “All’interno della magistratura si fece forte una corrente, Magistratura democratica, che si allontanò dall’ortodossia del Partito comunista, sposando le tesi degli estremisti di sinistra che portarono alle Brigate rosse. Questi membri di Magistratura democratica mi sembra nell’89 fecero un colpo magistrale, e fecero creare nel proprio corpo di polizia, la polizia giudiziaria, scelsero tra gli uomini delle forze dell’ordine quelli più vicino a loro. La polizia giudiziaria opera nel massimo della segretezza, quello che fa non lo viene a sapere nè il presidente del Consiglio, nè il ministro dell’Interno, nè il ministro della Giustizia, non lo vengono a sapere i nostri Servizi segreti. Questo dà una possibilità di indagine rilevante ai pubblici ministeri, da cui gli uomini della polizia giudiziaria interamente dipendono”.
Al comizio c’era anche un collegamento telefonico con un’altra convention a Napoli, per Raffaele Fitto.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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