Ottobre 9th, 2009 Riccardo Fucile
“SONO CONTRARIA AL FATTO CHE I BIDELLI NON PULISCANO LE SCUOLE E SI APPALTINO LE PULIZIE” DICE IL MINISTRO… FORSE NON SA CHE CHI E’ INQUADRATO PER PULIRE INFATTI PULISCE, CHI HA ALTRI COMPITI NO, COME E’ NATURALE… SE LEI TAGLIA I BIDELLI PER FORZA CHE SI APPALTA ALL’ESTERNO
Ogni tanto certi ministri escono con affermazioni davvero sconcertanti, frutto più dell’esigenza di farsi benvolere e creare consenso nell’opinione pubblica, che di impegni concreti e reali.
La scorsa settimana avevamo evidenziato come il ministro Brunetta, dopo aver tanto bacchettato i fannulloni nella Pubblica Amministrazione, aumentando le fasce di reperibilità dei dipendenti in malattia e la certificazione della stessa solo dai medici delle Asl, dopo meno di un anno, in silenzio, avesse fatto retromarcia, ripristinando il regime precedente.
Nel suo sito, Brunetta, aveva negato di essersi rimangiato la legge 133/2008 art. 71, arrampicandosi sugli specchi di argomentazioni lacunose.
Dato che noi preferiamo far parlare i fatti ecco la norma.
Con la legge 133, le fasce di reperibilità in caso di assenza per malattia erano state portate dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20.
Ora, con la legge dietrofront, ovvero la n.102/2009 art 17, comma 23, lett. C, le fasce sono dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19.
Come quelle per i lavoratori privati, certo, in quanto ci si è accorti che quelle fissate in precedenza sarebbero state dichiarate incostituzionali.
Passiamo alla certificazione medica in caso di malattia. La legge 133/2008 art. 71 diceva “per malattia superiore a 10 giorni l’assenza viene giustificata solo con certificazione rilasciata da struttura sanitaria pubblica”.
Ecco il dietrofront con la legge 102/2009 art 17 comma 23, lett. C: “per malattia superiore a 10 giorni l’assenza viene giustificata con certificazione rilasciata da struttura sanitaria pubblica o da medico convenzionato con il Servizio sanitario nazionale”.
In pratica si ritorna al medico di fiducia. Continua »
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Ottobre 9th, 2009 Riccardo Fucile
IL TIMES: “SILVIO HA GETTATO VERGOGNA SU SE STESSO E SULL’ITALIA CON LE SUE BUFFONATE SESSUALI E I SUOI TENTATIVI DI EVITARE I PROCESSI, DEVE DIMETTERSI”… IL NEW YORK TIMES: “RENDE DIFFICILI LE RIFORME DI CUI IL PAESE HA BISOGNO”
La notizia che la Corte Costituzionale ha giudicato illegittima la legge sull’immunità giudiziaria
per Silvio Berlusconi ha immediatamente fatto il giro del mondo.
I maggiori quotidiani e i notiziari dei più importanti telegiornali, dal New York Times alla Bbc hanno aperto le loro prime pagine con la sentenza sul lodo Alfano.
Dalla rete araba Al Jazeera alla tv canadese, dal Times di Londra ai maggiori quotidiani francesi e tedeschi, sembra che la possibilità che un premier di uno dei Paesi del G8 possa essere processato per corruzione ed evasione fiscale e decida ugualmente di restare al suo posto sia considerata una vicenda tipicamente italiana.
E l’immagine internazionale del nostro Paese, inutile negarlo, ne sta ricevendo un danno enorme: dopo aver abolito l’immunità parlamentare, almeno nei suoi aspetti più odiosi, veniamo riproposti come l’Italia dei privilegi dei politici che si sottraggono al giudizio dei giudici, avvalendosi di normative appositamente create.
In Italia ormai ci si è adattati ai privilegi della Casta, ma dobbiamo anche comprendere che in altri Paesi questi escamotages sono giudicati inammissibili per la morale corrente.
Ci sono stati ministri e parlamentari in Gran Bretagna che hanno rassegnato le dimissioni per aver scaricato sul ministero una piccola spesa personale, figuratevi come possono giudicare la nostra classe politica.
Qua non si tratta di gridare al complotto della sinistra, si tratta di rendersi conto che chi governa deve avere un comportamento lineare e adeguato, deve rinunciare a privilegi e immunità , non deve essere “primus super pares”, ma semmai uno come tutti.
Il “New York Times” titola “Respinta l’immunità a Berlusconi” e commenta che la sentenza “indebolisce il primo ministro e rende più difficili le riforme di cui L’Italia ha bisogno”, ventilando addirittura una crisi di governo. Continua »
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Ottobre 9th, 2009 Riccardo Fucile
LA BOCCIATURA DEL LODO ALFANO FA VOLARE GLI STRACCI NEL CENTRODESTRA… LE ACCUSE DEL PREMIER A NAPOLITANO DI NON ESSERE STATO DI PAROLA DIMOSTRANO UN INTERESSE PERSONALE DI BERLUSCONI… FINI STIGMATIZZA E VIENE ATTACCATO DA BONDI… MA SI GOVERNA NELL’INTERESSE DEL PAESE O PER SCOPI PERSONALI?
Giornata convulsa, quella successiva alla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale. Purtroppo il centrodestra, invece di accettare serenamente il responso della Corte, sembra in preda a una crisi di nervi che sta ormai contagiando non solo il premier, ma una vasta parte dei suoi vertici.
Ma andiamo per ordine: Berlusconi aveva esordito bene, dichiarando: “Non è successo nulla, andiamo avanti a governare, vuol dire che sottrarrò qualche ora ai miei compiti istituzionali per dedicarli a essere presente ai processi che mi vedono coinvolto”.
Bene, ottima posizione e doveva finire qua.
Invece purtroppo il premier non riesce a controllarsi e ha continuato: “I giudici sono di sinistra, Napolitano si sa da che parte sta “. Il presidente della Repubblica replica: “Io sto dalla parte della Costituzione” e Silvio insiste “Mi sento preso in giro, non mi interessa quello che dice”.
Cosa intendeva dire il premier?
Che aveva ricevuto garanzie o promesse di intervento dal Capo dello Stato per influire sui voti dei giudici riuniti?
Pessima osservazione in ogni caso, perchè dà a intendere che questa legge gli stava un po’ troppo a cuore, vedendolo coinvolto nei processi di Milano e avvalorando la tesi del “lodo ad personam”.
Il fatto che Napolitano avesse firmato la legge non era certo una garanzia assoluta: di fronte a un ricorso, è la Corte Costituzionale a verificare a fondo se una norma è incostituzionale, non spetta al Capo dello Stato.
In serata gli esponenti del centrodestra, sia a “Porta a Porta” che a “Matrix”, criticano la sentenza sostenendo che invece di una legge ordinaria andava proposta con una legge costituzionale, e che la Corte poteva dirlo in occasione del lodo Schifani, ravvisando in ciò una contraddizione della Corte. Ma qua prendono una cantonata e vi spieghiamo il perchè. Continua »
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Ottobre 8th, 2009 Riccardo Fucile
LA LEGA PROPONE IL CARCERE PER LE DONNE ISLAMICHE CHE INDOSSANO IL BURKA, MA NON SA NEANCHE SCRIVERE LA NORMA IN ITALIANO… PARLA DI “AFFILIAZIONE” RELIGIOSA E NON DI FEDE, FORSE PENSA CHE SI TRATTI DELLA P2… MA QUANDO I NO GLOBAL USANO CASCHI E SCIARPE PER I LORO CORTEI, COME MAI LA POLIZIA DI MARONI NON LI VA AD IDENTIFICARE?
In Italia il 70% dei cittadini è preoccupato per la crisi economica, teme per il posto di
lavoro, fa fatica ad arrivare a fine mese, ma per fortuna c’e’ chi riporta il dibattito politico a temi elevati.
E’ di ieri la notizia che il gruppo alla Camera della Lega ha depositato una proposta di legge anti-burka: composta di due soli articoli, chiede di modificare la legge del 1975 su “ordine pubblico e identificabilità della persona” e che vieta l’uso di caschi o indumenti che rendono difficile il riconoscimento, aggiungendo la dizione “inclusi gli indumenti indossati in ragione della propria affiliazione religiosa”.
Le sanzioni previste sono l’arresto, il carcere da 1 a 2 due anni e una multa da 1.000 a 2.000 euro. Una premessa è d’obbligo: sarebbe opportuno che la Lega, prima di depositare una proposta, la facesse almeno redigere da uno che sappia scrivere in corretto italiano.
In tutto il mondo si parla di “fede religiosa” e non di “affiliazione”, termine improprio che sa piuttosto di P2, sette segrete o sataniche, cospiratori eversivi.
Cattolica, musulmana o buddista che sia, sempre di fede di tratta, non crediamo che a “uomini di provata fede e carità cristiana” come i pellegrini Bossi, Calderoli & C. (recentemente frequentatori di anticamere vaticane) farebbe piacere sentirsi definire “affiliati cattolici”.
Ma passiamo al paradosso: si fa riferimento a una legge che parla di manifestazioni che riguardano l’ordine pubblico del 1975.
Ovvero non chi va a fare la spesa al supermercato, ma chi partecipa a cortei con caschi, sciarpe, passamontagna, atti a travisare il viso e rendere irriconoscibile e non identificabile il manifestante. Chiediamo conforto al capogruppo della Lega Cota che ha dichiarato: “Non abbiamo nulla contro i musulmani, ma la legge deve essere uguale per tutti”. Continua »
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Ottobre 8th, 2009 Riccardo Fucile
MILIONI DI METRI CUBI DI FANGO E DETRITI, RIMOSSI DAI PAESI COLPITI, SONO STATI SCARICATI IN MARE… IL LITORALE E’ RIDOTTO A UNA FOGNA: CHI HA DATO QUESTO ORDINE? …L’UNITA’ DI CRISI NON SA DOVE PORTARLI E DOVE SMALTIRLI, SCARICATI IN MARE ANCHE MATERIALI ABUSIVI
Pazienza che il mare davanti ai paesi distrutti dall’alluvione che ha colpito il messinese abbia dovuto subire un’invasione di fango e detriti caduti dalle colline.
Ma che per giorni centinaia di camion, provenienti dai paesi colpiti, vi abbiamo scaricato milioni di metri cubi di fango, alberi, mobili, televisioni, elettrodomestici, raccolti per le strade, è davvero incredibile, eppure è successo. ,
A Giampilieri, in tre giorni, sono stati rimossi due milioni di metri cubi di detriti, altri milioni nei paesi vicini, tutti caricati, per ordine della Unità di crisi, su centinaia di mezzi militari e civili che facevano la spola con la foce del fiume Dinisi, le spiagge e il mare circostante.
Altri camion avrebbero approfittato del caos della situazione per scaricare materiali abusivi, mentre il mare diventava, anche nel colore, sempre più una fogna.
Ci sono voluti quattro giorni di questo andazzo per giungere a sospendere gli scarichi: ma nessuno ha ancora stabilito cosa fare dei detriti, dove portarli e dove smaltirli.
Lo confermano gli stesi camionisti che hanno il mezzo carico, ma nessuno gli ha detto dove dirigersi: lo testimoniano i mille spalatori che cercano di liberare le strade e ora riversano nei burroni o sui bordi delle strade quello che per quattro giorni era invece finito sugli automezzi. Continua »
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Ottobre 8th, 2009 Riccardo Fucile
IL LODO ALFANO DICHIARATO ILLEGITTIMO DALLA SUPREMA CORTE: VIOLA L’UGUAGLIANZA TRA I CITTADINI E OCCORREVA UNA LEGGE COSTITUZIONALE … SI E’ VOLUTO FORZARE LA LEGGE E IL BUON SENSO PER RIMEDIARE L’ENNESIMA BRUTTA FIGURA… MA E’ SEMPRE COLPA DEI COMUNISTI, NON DELLE CAZZATE CHE SI FANNO
E’ arrivata puntuale la sentenza della Suprema Corte: il lodo Alfano è illegittimo perchè viola
ben due norme della nostra Costituzione: l’art. 3 che stabilisce l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e l’art.139 che impone l’obbligo, in casi del genere, di fare ricorso a una legge costituzionale e non ordinaria ( per cui occorre una maggioranza dei due terzi e non quella ordinaria).
Lo hanno deciso, nove a sei, i giudici della Consulta, riuniti in seduta plenaria per due giorni, a proposito del provvedimento che sospende i processi per le prime quattro cariche dello Stato.
Tra le varie ipotesi possibili, la sentenza della Corte è una bocciatura a tutto campo del Lodo Alfano che di fatto fa riprendere due processi che vedono imputato a Milano il premier, ovvero la vicenda Mills e quella sui diritti televisivi.
In pratica giusto le due vicende giudiziarie che con l’approvazione del lodo si volevano bloccare. Riteniamo la sentenza prevedibile, in quanto non esiste Paese al mondo che preveda l’immunità per il Presidente del Consiglio, al massimo per quello della Repubblica.
Nella stessa Francia, dove infatti riguarda il Presidente della Repubblica Sarkozy, è stata introdotta non con una legge ordinaria, ma costituzionale.
Ovvero su questioni di tal genere si richiede giustamente un vasto consenso in Parlamento ( i due terzi), onde evitare che ogni cambio di governo si modifichi la Costituzione, a seconda delle varie maggioranze e convenienze. Continua »
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Ottobre 7th, 2009 Riccardo Fucile
BERLUSCONI LE MINACCIA COME SE C’ENTRASSERO QUALCOSA COI SUOI GUAI GIUDIZIARI… LA SINISTRA E’ DIVISA E LE TEME… PERSINO DI PIETRO PUO’ PERDERE VOTI CON LA LISTA DI GRILLO… LA LEGA HA PAURA DI PERDERE POTERE E IL “GRANDE CENTRO” NON E’ PRONTO
Ai tempi della prima Repubblica, chi stava al governo litigava spesso per questioni di potere e le elezioni erano un rimedio per ridistribuire i posti, mentre le opposizioni, come uno orinava controvento, erano già a gridare “elezioni anticipate” ( per magari perderle pure).
Ora che siamo nella “democrazia compiuta del sano bipolarismo”, dove puoi votare solo per chi hanno deciso in due, perchè, con gli sbarramenti che hanno messo, non sono ammessi “battitori liberi” e chi non sta alle regole finisce sospeso per un giro, si sono inventati altri modi per reclamare il voto popolare.
Non certo consultazioni referendarie per decidere le linee sull’economia, sulla sicurezza o sulla riduzione delle spese della Casta, per carità .
Ora si deve andare a votare sulla base delle sentenze giudiziarie: se sono favorevoli al premier non è necessario il voto, se sono contrarie si deve andare ai seggi.
E badate bene, neanche sentenze penali o che riguardano la vita pubblica: basta una sentenza civile relativa ad un’azienda privata (Fininvest contro Cir) o una pronuncia della Suprema Corte sull’immunità al premier ( alle altre alte cariche dello Stato non frega nulla il lodo Alfano).
Ecco come funziona la democrazia, non l’avevamo capito: un governo non deve pensare a governare ( possibilmente bene), deve minacciare elezioni anticipate, pur avendo una maggioranza notevole in Parlamento, per avere forse sentenze di comodo?
O per trasformare una campagna elettorale in una lotta tra poteri dello Stato? Continua »
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Ottobre 7th, 2009 Riccardo Fucile
NELLA ZONA DEL PORTO ANTICO REGNA IL DEGRADO NOTTURNO E MOLTI CLIENTI DEGLI HOTEL SE NE SONO ANDATI… L’ASSESSORE ALLA SICUREZZA NON TROVA NEANCHE PIU’ GLI ALPINI E ACCUSA CHE SI TRATTA SOLO DI UNA OPERAZIONE DI IMMAGINE… LA POLIZIA NON HA UOMINI SUFFICIENTI
La denuncia la si può leggere sulle pagine del quotidiano genovese “il Secolo XIX”, e se non
fosse tragica la cosa, avrebbe fin dei risvolti umoristici.
Per risolvere il problema della sicurezza, un mesetto fa il Governo, invece che potenziare in uomini e mezzi le forze dell’ordine, ha pensato bene di inviare 31, dicasi 31, alpini del 1° reggimento di artiglieria di montagna di Fossano, suddivisi su più turni.
In pratica due alpini e un agente dovevano coprire tre zone, tra cui quella adiacente al Porto antico. Era stata divertente anche la scelta degli alpini come corpo militare: dato che i centro sociali non amano la presenza di militari, si erano scelti gli alpini, in quanto di minor impatto, e poi a Genova il corpo aveva celebrato la tradizionale festa annuale tempo fa e sono ben visti dalla popolazione. Insomma una scelta dettata da prudenza, ma che aveva fatto gridare il centrodestra: “città finalmente sicura”.
Il “Secolo XIX” ospita invece diverse dichiarazioni di albergatori della zona Porto Antico: “Alla vigilia del Nautico sono aumentati spacciatori e prostitute, le forze dell’ordine rispondono che non hanno uomini da mandare, gli alpini non si sono mai visti, alla fine abbiamo dovuto assumere una guardia giurata per piantonare l’hotel di notte: non può fare nulla, ma speriamo che almeno la divisa serva a qualcosa. Gli operatori del Nautico rientrano anche dopo mezzanotte e a vedere certi spettacoli, diversi se ne sono andati e quattro persone hanno perso il posto di lavoro”.
Altri hotel confermano: “Abbiamo assunto guardie giurate, per tutelare i nostri clienti”.
A questo punto il giornalista del “Secolo XIX” chiede spiegazioni all’assessore comunale alla sicurezza che precisa che gli accordi prevedono ” che siano gli alpini a dover pattugliare la zona, anzi dovrebbero passare ogni dieci minuti, essere in servizio 24 ore su 24 e nelle zone assegnate”. Continua »
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Ottobre 7th, 2009 Riccardo Fucile
BERLUSCONI HA SOLO PERSO UNA CAUSA CIVILE E PUO’ PRESENTARE APPELLO…IL LODO ALFANO L’HA VOLUTO LUI PER EVITARE PROCESSI IN CORSO: IL CENTRODESTRA SAPEVA IL RISCHIO CHE CORREVA… LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA SI FANNO PER DIFENDERE LA LIBERTA’ E IL LAVORO, NON CONTRO LE SENTENZE
Berlusconi sarebbe stato “corresponsabile di corruzione” nella sentenza comprata che lo favorì nella conquista dell’impero editoriale di Mondadori. E’ la tesi del giudice Mesiano che ha condannato Fininvest a risarcire 750 milioni di euro alla Cir di De Benedetti.
Non condividiamo la richiesta di dimissioni avanzate dall’opposizione, ma riteniamo ridicolo definire “progetto eversivo” una sentenza di tribunale, come sta gracchiando il centrodestra da due giorni a questa parte.
Per una serie di ragioni: in primo luogo non c’e’ alcun interesse pubblico in questa storia. Si tratta dell’accertamento di ragioni giuridiche tra due privati, sono fatti tra due imprenditori.
Gridare alla democrazia in pericolo per una sentenza civile è patetico. Non solo, è una sentenza di primo grado e quindi si può presentare appello: in teoria può essere riformata.
Cosa c’entra il “pericolo per la democrazia”, il “progetto eversivo” o il “golpe contro il voto popolare” con tutto questo? Nulla.
Di solito i golpe sudamericani vedevano schierati in prima fila massaie e diseredati da una parte e carri armati dall’altro.
In Italia le casalinghe sono troppo impegnate a far quadrare i conti della spesa e delle bollette e i carri armati li abbiamo mandati in Afghanistan, quindi non possiamo contare su nessuno dei due.
Se poi i quattro capi e vice-capogruppo del Pdl stilano comunicati dal bunker sotto Palazzo Grazioli invitando la popolazione a manifestazioni di massa a sostegno del premier, forse dimenticano che la piazza solitamente si convoca non contro le sentenze di un tribunale, ma per difendere il lavoro e la libertà . Continua »
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