Marzo 16th, 2016 Riccardo Fucile
“LA REGOLA VALE ANCHE PER LEI, NON SOLO PER BERTOLASO”… “STANNO FACENDO UN DERBY A PERDERE, A DESTRA AUMENTERA’ L’ASTENSIONISMO, LA GENTE E’ SCHIFATA”
Francesco Storace, se oggi la Meloni ufficializzerà la candidatura lei resta in campo?
«Non amo molto i se. Oggi Fratelli d’Italia ha detto che l’oste c’ha il vino buono, il suo, ma è tutto da verificare quello che succederà . Siamo a bordo dell’aereo più pazzo del mondo e io vedo uno scenario: la Meloni ha detto che considera Bertolaso un buon candidato ma non è unificante. Se lei si candida Bertolaso comunque rimane perchè Berlusconi non lo toglie e quindi neanche lei è unificante. Quindi stanno facendo, nella peggiore delle ipotesi, un derby a perdere fregandosene di Roma. Aspettiamo Pasqua, abbiamo il 9 e 10 aprile la convention delle destre, ho convocato per martedì prossimo i comitati Storace sindaco quindi c’è tempo ma non ci sono dubbi sulla mia volontà ».
In quale caso accetterebbe un passo di lato?
«Ragiono sui fatti e Bertolaso è ancora in campo. Io ho detto a Berlusconi: vediamoci quando cambi cavallo, lui ancora insiste fortemente su Bertolaso, oltretutto ha detto che un politico non sa amministrare nemmeno un’edicola, quindi perchè ora dovrebbe appoggiare la Meloni? Quando si saranno messi d’accordo tutti e tre e questo accordo durerà almeno una settimana allora ne possiamo riparlare. Per ora c’è ancora troppa tattica. E comunque prima di me devono chiedere a Marchini, che considerano un potenziale alleato, di ritirare la candidatura».
In che senso?
«Fratelli d’Italia ha proposto ai propri iscritti un questionario che contemplava anche l’ipotesi Marchini, finora dipinto come il nemico, ma non chi, come me, ha avuto nella destra italiana un ruolo di primo piano, pur essendo stato in Parlamento e al Governo per meno tempo della Meloni. Francamente non pensavo di meritare un trattamento del genere. Lo dico a chi mi chiede con petulanza cosa farei in caso di candidatura della Meloni».
I cittadini capiscono poco questi tatticismi.
«Io vorrei scindere le mie responsabilità da quelle che hanno quelli che siedono a Palazzo Grazioli. Le primarie avrebbero risolto il problema, non è così complicato farle regolari».
Marchini sembrava il candidato che unificava di più.
«Per me può esserlo ancora. Alla fine di tutto questo giro tattico magari si fermeranno e ragioneranno politicamente su cosa sia più opportuno fare. Ma certamente da me non si può pretendere una risposta al buio. Sono arrivati a cacciare 21 persone per avermi sostenuto».
Se vanno al ballottaggio Giachetti e Raggi cosa farà il popolo di centrodestra?
«A me tanti cittadini scrivono: se ci sei vado a votare, quindi è evidente che molti si rifugerebbero nell’astensionismo. Io spero ancora che ci sia un’alternativa di destra al ballottaggio».
Cosa chiederebbe ai suoi colleghi del centrodestra?
«Il mio appello è al popolo di destra che sta a Roma, che possa convincere i vertici dei partiti a convergere su un’unica candidatura di destra che si dedichi alla città con passione. Io non ho leadership nazionali da affermare, voglio solo dedicarmi a questa città con serietà . Penso che la destra possa ritrovarsi attorno al mio nome».
Manuel Fondato
(da “il Tempo”)
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Marzo 16th, 2016 Riccardo Fucile
E SALVINI ORA SPONSORIZZA I CINQUESTELLE: “SE LA MELONI NON VA AL BALLOTTAGGIO VOTIAMO LA RAGGI”… SILVIO: “A ROMA I LEGHISTI SONO EX FASCISTI RICICLATI”
Giorgia Meloni “non ha nessuna possibilità di diventare sindaco di Roma”. Silvio Berlusconi va all’attacco,
di prima mattina ospite di Maurizio Belpietro a ‘La telefonata’ su Canale 5.
Ha liquidato come “meschina strumentalizzazione” la polemica sulla gravidanza del leader di Fratelli d’Italia come ‘controindicazione’ alla corsa al Campidoglio.
E poi ha ribadito che “la signora Meloni sa che sì dovrà affrontare una campagna elettorale faticosa e sa benissimo che non ha nessuna possibilità di diventare sindaco. Quindi anche questa cosa che non possa fare il sindaco è una stupidaggine che fa parte del teatrino della politica. Che disastro questa politica”.
A chiedere la candidatura di Giorgia Meloni è stato il suo partito, Fratelli d’Italia. Lei si è presa 24 ore di tempo per pensarci e consultarsi con gli alleati ma è quasi certo, salvo ripensamenti dell’ultima ora, oggi verrà annunciata la sua candidatura con un conferenza stampa ufficiale. Molto probabilmente alle 12, quando incontrerà cittadini e simpatizzanti di FdI in piazza della Rotonda al Pantheon.
Berlusconi in tv è tornato ad attaccare la Lega e Salvini: “I leghisti di Roma sono tutti ex fascisti e hanno liti tra di loro che sbocciano tutti i giorni
Mentre sulla candidaduta di Guido Bertolaso per il centrodestra, SIlvio Berlusconi va avanti: “Non c’è nessun arretramento. Anzi, ho quasi la certezza che Guido Bertolaso vincerà al primo turno con la sua lista civica che sarà affiancata da quella di Forza Italia”, ha assicurato dai microfoni di Canale5.
Il leader FI ha così confermato la ‘blindatura’ dell’ex capo della Protezione civile, ricordando peraltro che “lo abbiamo confermato con dichiarazioni comuni” e ha criticato implicitamente Meloni e Salvini dicendo che “poi, c’è gente che cambia parere al cambiare di temperatura e umidità “.
Nel frattempo Salvini, a dimostrazione di quanto sia fiducioso di arrivare al ballottaggio con la Meloni, dichiarava: “Se la Meloni non ce la fa pazienza, voteremo la Raggi”.
(da agenzie)
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Marzo 16th, 2016 Riccardo Fucile
PENSAVANO CHE BERLUSCONI AVREBBE CEDUTO, MA FORSE HANNO SBAGLIATO I CALCOLI
Bene, la Meloni si candida e Salvini a questo punto non può non presentare la sua lista: così gli italiani vedranno cosa contano.
Dopo mesi di passaggi televisivi, di comparsate sui rotocalchi su nuovi amori, gravidanze programmate e di quotidiani insulti al prossimo, la pseudo destra tanto “sovranista” che non ha nulla da dire sul massacro di un italiano da parte di un regime straniero, passa alla cassa.
Ma come i rapinatori malaccorti, rischiano di prendere una riga di bastonate da parte degli elettori di destra.
Guardiamo i sondaggi ad oggi: la Raggi è al 33%, Giachetti al 30%, Bertolaso al 15%, Marchini al 10%, Storace al 7%, Fassina al 5%. Lo stesso sondaggio dice che al ballottaggio vincerebbe la Raggi 55% contro Giachetti 45%.
Questo con il 56% di romani intenzionati a non votare o ancora indecisi.
Ma ora si presenta Giorgia Meloni, che non ha considerato due variabili: ad oggi Bertolaso non si ritira e Storace neppure, per non parlare di Marchini.
Rimane quindi scoperta sia tra gli ambienti moderati sia su quelli della destra estrema.
Può contare sul 12-13% accreditato al suo partito, di un altro 2-3% della Lega, aggiungiamoci ancora qualcosa che rosicchia tra gli indecisi: se va bene arriva al 20%.
A quel punto non le resta che prendere in prestito un camper nel primo campo rom e iniziare a nomadare, magari in Francia con una raccomandazione di Marine trova un lavoro.
Cosa a cui è invece impermeabile il 15 anni fuori corso Salvini.
Nella loro ignoranza politica non hanno compreso che a Roma attualmente sono i Cinquestelle gli unici “oppositori” credibili, anche se solo perchè non hanno ancora governato.
Mentre Giachetti è l’unico piddino che ha un profilo accettabile per il suo elettorato (e infatti ha recuperato consensi).
Salvini si è ben guardato dall’essere trombato a Milano, ma ha spinto la Meloni a farlo a Roma, ci voleva una bella presunzione per cascare nel tranello.
Poi Salvini aveva necessariamente fretta: la Lega ha perso tre punti in due mesi, tra poco Forza Italia l’avrebbe ripresa e addio leadership del centrodestra. Il tentativo andava fatto adesso, con la variabile programmata della gravidanza della Meloni.
Perchè anche quella, come tutte le gravidanze nel 2016, era prevista, come era programmato l’annuncio al Family day.
Una candidata in attesa è il massimo per i media (lo abbiamo verificato in questi giorni di polemiche), tra foto, rotocalchi, interviste, solidarietà femminile, la “difficile campagna elettorale”, uno spot continuo.
Un percorso obbligato per chi non ha nulla da dire sui contenuti: a proposito qualcuno ci dice , dopo aver chiuso i campi rom, dove li mettete? Li parcheggiate vicino alla ruspa? O pensate che gli elettori siano tutti cosi coglioni da non conoscere le norme internazionali sui rom?
Ma lunga è ancora la strada prima delle elezioni, tante cose possono ancora cambiare, salvo le brutte figure fatte finora.
E’ il caso di dire che “è giunta l’ora delle decisioni revocabili”: concetto che si addice alla compagnia di giro in cui è ridotta la pseudo-destra italiana.
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