Giugno 11th, 2016 Riccardo Fucile
IL PRIMO CITTADINO DI SAN GIORGIO JONICO ARRESTATO PER FRODE ED EVASIONE FISCALE: ERA ARRIVATO AL BALLOTTAGGIO PER I FITTIANI
Finisce in carcere per frode in commercio Donato Ponzetta, 55 anni, imprenditore nel settore vitivinicolo e
candidato sindaco di San Giorgio jonico, passato al ballottaggio del prossimo 19 giugno per soli tre voti in più del terzo arrivato.
L’imprenditore è stato arrestato dagli agenti della Digos, in collaborazione con l’Interpol, in esecuzione di un mandato di arresto europeo chiesto dalla magistratura tedesca. Ponzetta è accusato di frode in commercio messa a segno in Germania e di evasione fiscale.
L’imprenditore è titolare della Ponzetta Group, che realizza strutture in legno lamellare per la copertura di capannoni e impianti e si occupa della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli.
Al primo turno delle comunali, lo scorso 5 giugno, sostenuto da Conservatori e riformisti e quattro liste civiche, Ponzetta è andato al ballottaggio con 1763 voti (solo 3 in più del candidato Pd Pierluigi Morelli). Ora il ballottaggio è a rischio.
La prefettura attende indicazioni dall’ufficio centrale elettorale. Si tratta di una delle prime volte in Italia che un candidato viene arrestato tra il primo e il secondo turno elettorale.
Se l’arresto sarà ritenuto un impedimento permanente, a sfidare il candidato di centrosinistra Mino Fabbiano (appoggiato da Sel, Udc e tre liste civiche) sarà Morelli del Pd.
Proprio intorno alla candidatura di Morelli, a San Giorgio s’era scatenata la polemica sulla scelta del Pd di candidare capolista il segretario cittadino Salvatore De Felice, ex direttore e attuale dirigente dell’Ilva, imputato nel maxi processo ‘Ambiente svenduto’ con l’accusa di disastro ambientale.
Morelli, di professione avvocato, nel processo è impegnato dall’altra parte della barricata, parte civile per conto dei familiari di Francesco Zaccaria, l’operaio Ilva di 29 anni morto a novembre del 2012 quando una tromba d’aria travolse la gru su cui lavorava.
Vittorio Ricapito
(da “La Repubblica”)
argomento: Fitto | Commenta »
Giugno 11th, 2016 Riccardo Fucile
L’INIZIATIVA DE “IL GIORNALE” SUSCITA POLEMICHE… PROTESTE DELLA COMUNITA’ EBRAICA E DELL’AMBASCIATA DI ISRAELE: “FATTO SQUALLIDO, LONTANO ANNI LUCE DA QUALSIASI LOGICA DI STUDIO”
Una scelta editoriale che fa discutere e solleva una tempesta di polemiche quella de Il Giornale, che ha scelto di inaugurare una collana di otto volumi dedicata al nazismo, in edicola da domani, con il Mein Kampf di Adolf Hitler.
Il libro pubblicato nel 1925 dal futuro Fuehrer sarà in omaggio, nell’edizione critica curata dallo storico Francesco Perfetti, con la testata diretta da Alessandro Sallusti.
Stupore per una decisione del genere è stato manifestato da fonti dell’ambasciata d’Israele a Roma: “Siamo rimasti sorpresi dalla decisione de Il Giornale di allegare il Mein Kampf al loro quotidiano. Se ce lo avessero chiesto, avremmo consigliato loro di distribuire libri molto più adeguati per studiare e capire la Shoah”.
Immediata la reazione anche del presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna, che definisce ‘indecente’ l’iniziativa: “La distribuzione gratuita nelle edicole del Mein Kampf, accompagnato al quotidiano Il Giornale, rappresenta un fatto squallido, lontano anni luce da qualsiasi logica di studio e approfondimento della Shoah e dei diversi fattori che portarono l’umanità intera a sprofondare in un baratro senza fine di odio, morte e violenza”.
E, in una nota, prosegue: “Bisogna dirlo con chiarezza: l’operazione del Giornale è indecente. E bisogna soprattutto che a dirlo sia chi è chiamato a vigilare e a intervenire sul comportamento deontologico dei giornalisti italiani”.
Un “fatto allarmante”: così Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, ha commentato la decisione del quotidiano: “Che qualcuno abbia pensato di usare il ‘Mein Kampf’ per accrescere le vendite è un fatto senza precedenti. Zuroff ha spiegato che “il fascismo e il razzismo, rifugio degli estremismi, risorgono quando ci sono condizioni economiche non buone. In genere l’avvento del fascismo ha sempre quella radice. A quanto pare – ha spiegato – quel giornale ha fiutato che c’è richiesta, che sia curiosità o identificazione”.
“In Germania – ha ricordato – di recente è stata pubblicata e messa in vendita un’edizione del libro: erano 3 mila pagine. Il testo originale era affiancato da un altro di commento affidato ad un Istituto tedesco molto qualificato in cui si spiegavano i contenuti”.
“Ora una casa editrice di Lipsia – ha aggiunto Zuroff – sta pensando di mettere sul mercato un ‘Mein Kampf’ senza note accademiche, ma non è chiaro se avrà l’autorizzazione legale per farlo”.
L’iniziativa ha un immediato precedente in Germania dove il 31 dicembre 2015 sono scaduti i diritti d’autore del libro e un’edizione critica è stata pubblicata, dall’Istituto di storia contemporanea di Monaco di Baviera.
Nel ’45 dopo la capitolazione tedesca gli Alleati avevano assegnato per competenza al Land della Baviera, che ne vietò la riedizione, la custodia dei diritti del Mein Kampf.
“Squallido”.
Anche il premier Renzi interviene sulla decisione del quotidiano Il Giornale di pubblicare – all’interno di una collana – il Mein Kampf di Adolf Hitler. Una scelta editoriale che il direttore Alessandro Sallusti difende (“vero antidoto alle tossine del nazionalsocialismo”) ma che ha suscitato lo sdegno e la condanna della comunità ebraica italiana, dell’ambasciata di Israele e di buona parte della politica italiana.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »