Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
IL MILIONE DI PERSONE A MILANO FA SCATTARE L’ALLARME VOTI, MARONI LO CAZZIA (DEVE FARSI RIELEGGERE IL PROSSIMO ANNO) E CON FACCIA BRONZEA LA ZECCA ORA DICE: “MI PIACEREBBE PARLARE CON IL PAPA DI INTEGRAZIONE, ACCOGLIENZA E CANALI UMANITARI”… MA LA GENTE NON DIMENTICA COSA DICEVA DI PAPA FRANCESCO FINO A IERI
Matteo Salvini da manovratore di ruspe ad acrobata. 
Visto che ieri a Monza c’erano un milione di persone (alcune delle quali probabilmente elettori della Lega Nord), ha deciso di riabbracciare Papa Francesco e con faccia bronzea ha commentato: “Bellissima giornata ieri a Milano, ho visto tantissimi ragazzi e seguito gli interventi online. Mi piacerebbe avere un’udienza e un confronto con il Papa per parlare di integrazione, confini, accoglienza. Parlerei al Santo Padre, senza mediazioni faziose, delle idee della Lega per affrontare e risolvere il problema nell’interesse di tutti”.
Nella vita e in politica tutto è ammesso ma è opportuno ricordare che la Chiesa ricorda una sola folgorazione sulla via di Damasco, quella di Saulo di Tarso, cioè San Paolo che poi con le sue lettere ha costruito l’architrave teologica della Chiesa Cattolica.
Salvini, con tutto il rispetto, non ha nemmeno una lontanissima somiglianza con Saulo di Tarso.
Dato che Francesco ha convocato un Giubileo straordinario dedicandolo alla Misericordia, sicuramente con il capo della Lega Nord sarà misericordioso e accetterà il suo ravvedimento.
Ma la politica non è la religione, è un luogo decisamente meno misericordioso ecco perchè non è tempo sprecato sottolineare quel che Salvini ha detto negli ultimi tre anni a proposito di Papa Francesco prima che con un doppio carpiato scoprisse la “bellissima giornata” milanese.
Lo proponiamo “senza mediazioni faziose”.
Il 6 giugno 2014 sulla sua pagina Facebook in versione ancora ruspista scriveva: “Papa Francesco si lamenta perchè, quando lui prendeva l’autobus a Roma e salivano degli zingari, gli autisti dicevano ai passeggeri “Attenti al portafoglio”. Chissà come mai… Caro Pontefice, con tutto il rispetto che ti è dovuto, io comunque dico… buon lavoro agli autisti!
Il 17 giugno 2015 a Radio Padania dichiarava: “Domando quanti rifugiati ci siano nello Stato del Vaticano e secondo il Papa quanti milioni di finti rifugiati l’Italia e l’Europa possono permettersi di accogliere. Perchè fra quelli che sbarcano i rifugiati sono solo una minima parte».
Il 16 aprile 2016 alzava ancora di più i toni: “Il Papa vuole invitare altre migliaia di immigrati in Italia? Un conto è accogliere i pochi che scappano dalla guerra, un altro conto è incentivare e finanziare un’invasione senza precedenti”.
Ma il meglio di sè Matteo l’Acrobata lo dava il 18 settembre 2016 facendo prima produrre per i partecipanti al raduno di Pontida una significativa maglietta (“Il mio Papa è Benedetto”) e poi arringando la folla (dopo “non aver letto” la lectio magistralis di Papa Ratzinger a Ratisbona) affermava facendo riferimento alla scelta di Francesco di promuovere con un gesto significativo il dialogo interreligioso in un momento di grande tensione segnato dagli attentati del fondamentalismo islamico e dall’uccisione sull’altare del frate Jacques Hamel: “Papa Benedetto aveva idee molto precise sull’Islam. Quelli che invitano gli imam in chiesa (Papa Francesco, n.d.r.) non mi piacciono”.
Il numero acrobatico messo adesso in scena ora può garantirgli una scrittura per “Le cirque du Soleil” ma difficilmente una patente di credibilità .
(da agenzie)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
M5S 27,4%, PD 26,7%, FORZA ITALIA 13%, LEGA 11,5%, FDI 5,2%, DEM PROGR 4,3%, PISAPIA 3,2% AP 3,1%
Il sondaggio settimale di Sceneri Politici per Huffingtonpost vede in crescita solo il M5S (+ 0,9%) e il PD (+0,4%)
Male il centrodestra che deve incassare un – 0,5% sia da parte di Forza Italia che della Lega (arrivata al livello di guardia dell’11,5%).
Forza Italia supera ormai la Lega stabilmente di un 1,5%, mentre anche Fdi perde uno 0,2%.
Male anche i Democratici e Progressisti che accusano una flessione dello 0,3% e la Lista Pisapia che perde lo 0,5%.
Risale leggermente (dello 0,3) la nuova creatura di Alfano che in ogni caso riesce a superare di poco l’asticella del 3%.
(da “Huffingtonpost”)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
E’ STATO L’EX SINDACO A INTENTARE DAVANTI AL TAR E AL CONSIGLIO DI STATO LA CAUSA CONTRO IL GOVERNO CENTRALE, ORA LA APPENDINO NE PARLA COME SE FOSSE UN SUO SUCCESSO
Piero Fassino ci tiene a mettere i puntini sulle i. L’ex sindaco di Torino, in merito ai 61 milioni che
Chiara Appendino vuole recuperare dal governo Gentiloni, ricorda alla sindaca che è stata la sua amministrazione a intentare davanti al TAR e al Consiglio di Stato l’azione di giustizia contro il governo centrale:
La Sindaca Appendino annuncia di voler agire nei confronti del Governo per la restituzione dell’ Ici 2012 e dei tagli conseguenti subiti dal Comune di Torino nel 2013, 2014, 2015 per una cifra stimata dagli uffici dell’Amministrazione Comunale in 61 milioni. Peccato che si sia dimenticata di riconoscere che l’attuale amministrazione può oggi rivendicare quella cifra grazie all’azione intentata in sede di giustizia amministrativa dalla Giunta Fassino e vinta con sentenze favorevoli prima del TAR e poi, a fine 2015, del Consiglio di Stato.
Con il che cade anche definitivamente la campagna propagandistica, e non vera, su presunti buchi di bilancio ereditati dal passato.Non solo l’attuale Giunta non ha ereditato buchi, ma potrà disporre di 61 milioni in più di quelli che ha potuto avere la Amministrazione precedente.
Poi Fassino, già che c’è, infila il coltello nella piaga della colata di cemento della Appendino e delle altre faccende che riguardano l’attuale giunta e le promesse elettorali non mantenute:
Con quei milioni l’attuale Giunta pensa cosi di coprire i pesanti tagli, previsti dal nuovo bilancio, alle scuole dell’infanzia Fism, alle agevolazioni sulla Tari per le famiglie indigenti, alla cultura, ai servizi informatici.Vedremo se sarà così. Intanto una cosa è certa: la Giunta Fassino, pur avendo 61 milioni in meno, non ha tagliato i servizi, non ha ridotto le agevolazioni per le famiglie indigenti, non ha tagliato le risorse per la cultura. Insomma, ha scelto di non penalizzare i cittadini.
Un comportamento ben diverso da quello dell’attuale Giunta che, invece, presenta un bilancio con tagli ai servizi, aumento di tariffe e utilizzo di tutti gli oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, privando così la città della possibilità di utilizzare quelle risorse per gli investimenti.
(da “NextQuotidiano“)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
IL 57% DI ITALIANI NON VOGLIONO USCIRE DALLA UE, SOLO IL 38% FAVOREVOLE… SI SCHIERANO PER RIMANERE LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DI PD E FORZA ITALIA, MENTRE I CINQUESTELLE SONO DIVISI A META’
Gli italiani si scoprono favorevoli alla permanenza nell’Unione Europea.
Non solo: la maggior parte pensa anche che sia giusto mantenere la moneta unica.
Lo rivela un sondaggio di Scenari Politici condotto per l’Huffington Post.
I leader dell’Ue si incontrano nella Capitale per la celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma in un momento storico complesso per gli Stati membri: in molti Paesi (Italia compresa) con il tempo è cresciuta la disillusione nei confronti dell’ “european dream”. Tuttavia, secondo la rilevazione, il 57 per cento degli intervistati crede che l’Italia debba continuare a restare nell’Unione Europea, contro il 38 per cento convinto che sia più conveniente abbandonarla, come ha fatto il Regno Unito.
Al tempo stesso, poco più della metà degli italiani (52%), riporta ancora Scenari Politici, crede che il nostro Paese non debba lasciare l’Euro.
Qui il divario tra le due posizioni si riduce lievemente dal momento che il 41 per cento degli intervistati ritiene sia meglio abbandonare la moneta unica, pur continuando a far parte dell’Unione Europea.
Quanto all’Europa a due velocità , tema al centro del dibattito tra i leader europei che ha causato non pochi dissapori tra i diversi Stati membri, il campione intervistato è più diviso.
Dalle risposte non emerge una posizione predominante. Il 21 per cento si dice completamente in disaccordo con le due velocità , il 18 invece si dice abbastanza favorevole. Una buona fetta, il 38% non sa rispondere.
Per quanto riguarda le opinioni degli elettori dei vari partiti vogliono restare in Europa il 92% degli elettori PD E IL 58% di quelli di Forza Italia. Vogliono uscire il 67% di leghisti (28% vuole restare).
Spaccati a metà i Cinquestelle: il 50% vorrebbe uscire , il 43% restare.
(da “Huffingtonpost“)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
FALLITO ANCHE IL TENTATIVO DI DESTABILIZZARE IL PAESE DELL’EST DA PARTE DELLA RUSSIA
Nelle politiche anticipate di oggi in Bulgaria il Partito conservatore Gerb dell’ex premier Boyko
Borissov sarebbe in testa con il 32,8%, stando ai primi exit poll diffusi dalla tv pubblica Bnt alla chiusura dei seggi.
Al Partito socialista (Bsp) di Kornelia Ninova andrebbe il 28,4% dei voti.
Delusi dunque i socialisti bulgari, che speravano di conquistare il governo e porre fine ad anni di protagonismo dell’ex premier Borissov.
Una loro vittoria avrebbe spostato gli equilibri del Paese est europeo, membro Ue e Nato, verso la Russia.
I sondaggi della vigilia davano il partito di centrodestra Gerb testa a testa con i socialisti (Bsp).
Borissov, un tempo guardia del corpo dell’ultimo leader comunista bulgaro, è stato premier dal 2009 al 2013 e ancora dal 2014 al 2017.
Nel frattempo i socialisti hanno governato per appena un anno.
In entrambe le occasioni Borissov ha lasciato prima della scadenza del suo mandato, la prima volta dopo proteste di massa contro la povertà e la corruzione, la seconda a novembre scorso.
Le ultime dimissioni sono arrivate dopo che Rumen Radev, un ex comandante dell’aeronautica sostenuto dai socialisti, è stato a sorpresa eletto presidente, sconfiggendo il candidato prescelto da Borissov.
Non è bastato ai socialisti il successo di Kornelia Ninova, 48 anni, che ha galvanizzato la base da quando è diventata la prima donna a guidare il partito lo scorso anno.
Con lei il Paese si sarebbe avvicinato a Mosca, cosa che non accadrà .
(da “Huffingtonpost“)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
LA CDU AL 41%, I SOCIALISTI AL 29%, LINKE AL 13%… SCONFITTA PESANTE PER LA AFD
E’ la Cdu a vincere le elezioni nella Saar, in Germania.
Secondo i primji exit poll, il partito di Angela Merkel otterrebbe il 41% dei consensi. La Spd, contrariamente alle aspettative, si fermerebbe invece al 29,5%, segno che l”effetto Schulz’ non c’è stato.
La Linke con Oskar Lafontaine resiste al 13%.
Sconfitti, secondo questi primi dati, sarebbero i Verdi e i liberali dell’Fdp, ambedue fermi al 4,5 % – dunque al di sotto della soglia del 5% necessario per entrare nel parlamento del Land – , mentre i nazional-populisti dell’Afd vengono fortemente ridimensionati e si fermerebbero al 6%.
Il voto, in sostanza, conferma la popolarità della governatrice in carica Annegret Kramp-Karrenbauer e la fiducia dell’elettorato nei suoi confronti.
E soprattutto raffredda gli entusiasmi della Spd dopo il boom avuto nei sondaggi in seguito alla candidatura di Martin Schulz alla cancelleria.
L’esito delle elezioni inoltre fa sfumare l’ipotesi di una coalizione rosso-rossa (Spd più Linke), mentre appare più probabile la conferma della “Grosse Koalition” tra Cdu ed Spd.
(da agenzie)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
IL VERGOGNOSO SILENZIO DEI SOVRANISTI ITALIANI DI FRONTE ALLA REPRESSIONE DEL DISSENSO… O FORSE E’ SOLO COMPLICITA’
Oltre 700 persone sono fermate nel corso della protesta organizzata a Mosca dall’oppositore russo,
candidato alle presidenziali, Alexei Navalny.
Sul suo profilo Twitter lo stesso Navalny ha scritto: “Sono fiero di coloro che sono venuti oggi per le strade. Siete le persone migliori del Paese e la speranza della Russia per un futuro migliore” e “le molte persone arrestate oggi sono la reazione comprensibile di ladri che hanno tentato così di proteggersi. Ma non possono essere arrestate tutte le persone che sono contro la corruzione. Siamo milioni”.
Ma chi è Alexei Navalny e da chi è composta la variegata galassia degli oppositori a Vladimir Putin? RaiNews li ha elencati.
Alexei Navalny
Avvocato e blogger, guidato da posizioni nazionaliste, il 38enne Alexei Navalny è diventato popolare dopo aver indagato sulla corruzione dell’elite putiniana e ha guadagnato sostenitori soprattutto durante le manifestazioni di piazza del 2011.
Da quel momento ha dovuto affrontare numerosi problemi giudiziari. Condannato per appropriazione indebita a cinque anni, è stato rilasciato dopo un giorno ma con il divieto totale di comunicare con l’esterno. Rilasciato, ha visto però rimanere in carcere il fratello con le stesse accuse, “ostaggio del regime”, come lo ha definito.
Accuse giudicate ridicole da molti osservatori occidentali.
Mikhail Khodorkovsky
Una volta era uno degli oligarchi più potenti della Russia delle grandi privatizzazioni che ha inaugurato il nuovo capitalismo di Boris Eltsin. Graziato nel 2013 da Putin, dieci anni prima era stato condannato ai lavori forzati in un campo ai confini con la Finlandia. Oggi vive a Zurigo e ha fondato Open Russia Foundation con lo scopo di cambiare il regime russo facendo leva sul fronte interno e sugli espatriati.
Garry Kasparov
Ex campione mondiale di scacchi, vede un futuro sempre più nero per il suo Paese dopo l’omicidio di Nemtsov: “Non vedo alcuna possibilità per la Russia per andare oltre la brutale dittatura di Putin e approdare verso qualcosa che sia almeno simile alla situazione di dieci anni fa”, ha commentato prevedendo anche violente proteste di massa. Cresciuto anche lui politicamente sotto Eltsin, ha dato un contributo fondamentale alla nascita di L’Altra Russia. Più volte arrestato – dopo l’annuncio della candidatura alle presidenziali e durante il processo alle Pussy Riot, per citare solo due esempi – dal 2013 vive negli Stati Uniti in un esilio autoimposto.
Sergei Udaltsov
Da tempo auspica un’unione delle forze dell’estrema sinistra per contrastare Putin, svincolandosi dal matrimonio con i liberali. Arrestato più volte, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi dopo le proteste di massa del 2012.
Eduard Limonov
Controcorrente, una biografia splendidamente romanzata da Emmanuel Carrère, vive in Russia dopo anni tra Francia e Stati Uniti ed è uno dei leader del blocco politico L’Altra Russia.
Iliya Yashin
Classe 1983, è il più giovane dei dissidenti. Arrestato più volte, è oggi il leader del partito liberaldemocratico RPR-PARNAS.
(da agenzia Agi)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
MANIFESTAZIONI IN CORSO IN MOLTE CITTA’ RUSSA CONTRO I LADRONI DI UN REGIME TANTO CARO A SALVINI E ALLA MELONI… SCONTRI CON LA POLIZIA, ASSALTO AL PULMINO DELLA POLIZIA DOVE E’ STATO CARICATO NAVALNY, CENTINAIA DI ARRESTI TRA GLI OPPOSITORI
Sale al tensione a Mosca e in tutta la Russia. L’oppositore Alexei Navalny è stato fermato dalla polizia nel corso di una manifestazione anticorruzione nella capitale: è stato caricato su un furgoncino della polizia, la folla è subito intervenuta, ha assaltato il veicolo urlando “fascisti, liberatelo”.
Insieme a Navalny sono state arrestate altre 130 persone.
“Gli arresti stanno proseguendo”, ha aggiunto l’organizzazione Ovd-Info. Secondo una giornalista dell’Afp presente sul posto, la polizia ha fatto ricorso a dei gas per disperdere la folla.
Secondo le prime indicazioni, tafferugli sarebbero in corso anche a San Pietroburgo.”.
La giornata di manifestazioni era stata convocata sotto lo slogan “Dimon (diminutivo di Dmitri, ndr.), la pagherai”.
Nel mirino c’è Dmitri Medvedev, il premier russo, che secondo Navalny è tra gli uomini più corrotti della nomenklatura russa.
Il leader oppositore, che è presidente della Fondazione di Lotta contro la Corruzione, ha documentato la sua denuncia all’inizio del mese, in un video pubblicato su YouTube, frutto di un’inchiesta andata avanti per mesi.
Nel video, che è già stato visto più di 10 milioni di volte e dura 59 minuti, si sostiene che il premier ha accumulato un impero, tanto dentro che fuori il Paese, mediante finte associazioni benefiche affidate a famigliari o persone di sua assoluta fiducia.
Basandoci sulla documentazione pubblicata, affermiamo che le fondazioni di Medvedev sono stati trasferito almeno 70 miliardi di rubli (circa 1,2 miliardi di dollari) in denaro e proprieta”, ha sostenuto Navalny.
Manifestazioni contro la corruzione, tutte senza il permesso delle autorità , si sono svolte anche a Vladivostok, Krasnoyarsk e Tomsk.
Secondo i media locali, a Vladivostok la polizia ha fermato una trentina di persone. A San Pietroburgo, seconda città del Paese, varie migliaia di manifestanti si sono riuniti a Campo di Marte. “Le manifestazioni si sono svolte in modo pacifico e non ci sono state arrestati”, ha riferito la pagina web, aggiungendo che la giornata di protesta ha segnato “la vittoria sulla paura”.
Navalny ha annunciato l’intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali. Secondo siti dell’opposizione il corteo a Novosibirsk in Siberia ha visto la partecipazione di circa duemila persone, mentre i manifestanti erano circa 1.500 in altre due città della regione, Krasnoyarsk e Omsk.
A Mosca severi controlli di polizia intendono scoraggiare i possibili manifestanti. Secondo il sito di Navalny le proteste erano programmate in 99 città , ma in 72 le autorità locali hanno negato il permesso.
(da agenzie)
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Marzo 26th, 2017 Riccardo Fucile
CONTINUA L’EMORRAGIA DEI GRILLINI IN LIGURIA: LASCIA ANCHE IL CONSIGLIERE COMUNALE DI LA SPEZIA…MARTEDI’ CONFERENZA STAMPA DELLA CASSIMATIS
Martedì Marika Cassimatis spiegherà cosa intende fare: dal punto di vista giudiziario e politico. La
ex candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, eletta grazie ai voti della base e poi destituita d’imperio da Beppe Grillo, incontrerà la stampa a Palazzo Ducale alle 11,30.
Il suo silenzio stampa dura infatti da diversi giorni, rotto solo da alcuni post su Facebook dove la ex candidata alle elezioni per la scelta del futuro sindaco di Genova chiede al fondatore dei Cinque Stelle di sapere il motivo reale della sua esclusione. Finora senza mai aver ricevuto alcuna risposta.
Quel che si sa già per certo è che, nei giorni scorsi, la professoressa di Geografia ha presentato alla Procura di Genova una querela per diffamazione contro il comico e Alessandro Di Battista
Ma è probabile che Marika Cassimatis abbia imboccato anche una via civile, con una procedura d’urgenza, che potrebbe innescare una sospensiva del risultato delle cosiddette comunarie ripetute dal blog di Grillo e che avevano dato il via libera a Luca Pirondini
In quel caso si contesta l’anomalia di aver allargato la votazione per una questione locale (appunto la scelta del candidato per Genova) a tutti gli iscritti del portale, cosa che in realtà cozzerebbe con i precedenti regolamenti del M5S.
Secondo Lorenzo Borrè, avvocato ex grillino ormai esperto di procedimenti contro i Cinque Stelle, l’improvviso editto di Grillo ha inoltre violato il diritto di Cassimatis e dei consiglieri a lei collegati al principio costituzionale di difesa.
Del resto nessuno li aveva consultati neanche per metterli al corrente delle presunte verifiche fatte o da fare
Poi c’è stata una sanzione, la più alta prevista (quella dell’esclusione della lista) senza che sia stata data la possibilità di una preventiva contestazione e di una difesa.
In questo senso anche le ripetute richieste di chiarimento pubbliche rivolte da Cassimatis e dei vari consiglieri finiranno nel procedimento come prova della buonafede dei “condannati” e del comportamento scorretto (o presunto tale) di Grillo.
Il tutto potrebbe avere una ripercussione sul voto per Tursi, compreso lo stop alla lista del M5S.
I vertici ortodossi ostentano sicurezza, anche conoscendo i tempi non celerissimi della giustizia italiana. Ma di sicuro le carte bollate non aiutano a rasserenare gli animi di un movimento in ebollizione
Ieri anche il consigliere della Spezia Fabio Vistori ha confermato il suo addio dai Cinque Stelle, farà parte di “Effetto Spezia”. «Cassimatis ha fatto una scelta di dignità e anche da qui esprimiamo solidarietà nei suoi confronti», ha detto
L’intento dei fuoriusciti è ormai chiaro: creare un movimento che si richiami agli ideali originari del M5S. Ovvero democrazia diretta e uno spiccato ambientalismo. I rapporti con Sinistra Italiana sono in corso ma non procedono fluidi
A tenere le fila del dialogo è Paolo Putti, ex capogruppo grillino in Comune. La retorica anti-partitica è ancora forte tra i già Cinque Stelle e proprio questo punto sta creando problemi di comunicazione con l’area più di sinistra che si è defilata dal centrosinistra.
Nel mucchio c’è anche Rifondazione Comunista, che aveva minacciato una corsa in solitaria con il proprio simbolo. Opzione che però è stata bocciata dal direttivo genovese. Ma ben sintomatica della difficoltà di rapporti tra il mondo ex grillino e quello più classicamente di sinistra.
(da “La Repubblica”)
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