Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
DOPPIETTA GRILLINA, SI SALVANO CENTRODESTRA E CENTROSINISTRA, MALE LA LEGA
Si votava in cinque comuni siciliani
CALTANISSETTA
Per Gambino è fatta: sarà lui il nuovo sindaco di Caltanissetta. Quando mancano solo tre sezioni da scrutinare sulle 56 complessive, il vantaggio del candidato grillino è ormai incolmabile: 58,91 per cento contro il 41,09 per cento di Giarratana (Centrodestra).
GELA
A Gela, manca poco per l’ufficialità della vittoria di Greco (Forza Italia e centrodestra): quando mancano appena 7 sezioni sulle 71 complessive, Greco è al 52,43 per cento, mentre il suo avversario Spata (Lega-Fdi-Udc e una lista civica) è staccato al 47,57 per cento.
MAZARA DEL VALLO
A Mazara del Vallo, Quinci (Centrosinistra e civici) a un passo dalla vittoria: quando mancano appena 4 sezioni, è avanti di oltre 5 punti sull’avversario Randazzo (Lega): 52,62-47,38 per cento.
CASTELVETRANO
A Castelvetrano, quando le sezioni scrutinate sono poco meno della metà (13 su 30), Alfano (M5s) è nettamente in vantaggio su Martire (Civico-centrista): 63,46-36,54 per cento.
MONREALE
quando le sezioni scrutinate sono 11 su 36, in testa Arcidiacono col 59,91 per cento. Distante Capizzi col 40,09 per cento.
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
GIA’ SI SENTIVANO PRESI IN GIRO, ORA SONO PURE ARRIVATI 14 AVVISI DI GARANZIA CON OBBLIGO DI DIMORA PER ALTRETTANTI PASTORI
I pastori sardi si sentono presi in giro, e sono pronti a ripartire con una nuova, imponente, manifestazione.
Già la soluzione trovata non andava proprio a genio, poi sono arrivati gli avvisi di garanzia con 14 obblighi di dimora. La goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il Movimento Pastori Sardi, con uno dei suoi leader storici Felice Floris, fa sapere di essere nuovamente sul piede di guerra.
“In questi giorni – si legge nel comunicato – si sta procedendo alla notifica di atti giudiziari da parte della Procura della Repubblica nei confronti di persone ree di aver manifestato il proprio disagio sociale nei confronti di una politica assente, di una burocrazia al limite della legalità e di un sistema produttivo che schiaccia i pastori imponendo prezzi stracciati sia per il valore del latte che per il valore degli agnelli”.
Ripercorre quanto accaduto a febbraio, Mps, quando i pastori, “stanchi di questa situazione, in maniera spontanea hanno iniziato a ribellarsi buttando per terra il frutto del loro duro lavoro”.
Ricorda la solidarietà dei sardi, ma anche “dei pastori toscani, laziali e siciliani”, le “innumerevoli” dimostrazioni di simpatia e solidarietà . Lo sciopero delle scuole, le manifestazioni di piazza, le chiusure delle attività commerciali e le lenzuola bianche sui balconi delle case. E l’enorme impatto mediatico che ha avuto la protesta, anche a livello nazionale.
E in tutto ciò la politica cosa ha fatto? “Ha cavalcato la questione, non in maniera scientifica e cercando soluzioni al problema, ma solo all’interno di una visione elettorale”.
Si sentono sfruttati da una politica che ha incassato il tornaconto elettorale e oggi “attraverso la magistratura presenta il conto contro persone la cui unica colpa è quella di essere pastori”
“Oggi – è l’affondo – i destinatari di quelle notifiche giudiziarie non dovevano essere i pastori, ma tutti quelli che in cambio di qualche voto hanno determinato tutto ciò”.
Di qui l’appello a tornare in piazza. “Siamo pronti a ricominciare. Tutti i comitati del Mps sono mobilitati alla convocazione delle assemblee per lanciare una nuova grande mobilitazione che ricorderà le giuste responsabilità alla politica regionale e nazionale”.
E ovviamente, “piena solidarietà ai pastori destinatari delle denunce”.
(da agenzie)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
LA ANNUNZIATA IN TV GLI CONTESTA LE ASSENZE E LUI IMBARAZZATO FA COME TOPO GIGIO: “MA COSA DICE MAI”… MA QUANDO SI TRATTAVA DI RITIRARE LO STIPENDIO DI 15.000 EURO AL MESE ERA BEN PRESENTE
Dalle parole alle assenze: la presenza di Salvini come parlamentare europeo si potrebbe racchiudere in uno di quegli slogan che piacciono tanto al ministro dell’Interno.
Ma cosa succede quando qualcuno gli chiede conto di aver bigiato come quasi nessun altro durante il suo mandato in Europa?
È quello che è successo oggi a Mezzora in più, il programma di Lucia Annunziata su Rai3.
La Annunziata chiede “lei mentre guidava questa sua strabiliante presa del potere e crescita della Lega in Europa era un parlamentare europeo e non ci è mai andato in Europa. Finalmente adesso vedremo il contrario?”.
E il Capitano si trasforma in Coccolino in un nanosecondo: “Nooo, perchè, perchè dice così”, risponde mentre la conduttrice gli ricorda che era uno dei più assenteisti, “semplicemente eravamo all’opposizione, noooo, nooo, semplicemente quando sei all’opposizione puoi protestare, puoi suggerire quando sei al governo puoi fare”.
Peccato che lo stipendio di 12.000 euro al mese valga sia per chi governa che per chi sta all’opposizione e non risulta che Salvini vi abbia mai rinunciato per 10 anni.
Quando si trattava di incassarlo era sempre presente.
(da agenzie)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
NECESSARIA UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL TENTATIVO DI INQUINARE IL VOTO PER LE EUROPEE
C’era da aspettarselo. Le fake news stanno inquinando la campagna elettorale per le europee e rischiano di indirizzare il consenso verso direzioni predeterminate.
L’ultimo inquietante episodio riguarda le segnalazioni di Avaaz, una Ong che si occupa di campagne sociali, che hanno consentito a Facebook di chiudere 23 pagine con quasi 2,5 milioni di follower, che diffondevano fake news e odio in violazione delle regole di quel social e sostenevano Lega e Cinque Stelle.
Ma quelle 23 pagine oscurate potrebbero essere solo la punta dell’iceberg. Ci sarebbero, infatti, 14 sottoreti coordinate che avrebbero violato le regole di Facebook. Si tratterebbe in tutto di 104 pagine divise in sei gruppi con un totale di 18,26 milioni di follower e 23,09 milioni di interazioni negli ultimi tre mesi.
Le regole di Facebook non risultano violate soltanto per via dei contenuti di odio diffusi attraverso quelle pagine.
Si ravvisa anche il cosiddetto riciclaggio di follower. In altri termini le pagine nascono in modo corretto e con finalità spesso anche nobili, ma poi nel corso del tempo cambiano nome fino a diventare veicoli di diffusione di contenuti propagandistici o falsi. In questo modo è possibile manipolare gli ignari follower che continuano a dare credito a pagine in realtà diventate altro rispetto alle loro caratteristiche originarie.
Questi espedienti risultano particolarmente utilizzati da estremisti di destra che pubblicano contenuti fortemente ideologici sfruttando pagine web apparentemente neutre. Tre network di estrema destra che diffondevano disinformazione attraverso 17 pagine e 1,4 milioni di follower erano stati chiusi da Facebook in Spagna, alla vigilia delle elezioni politiche nazionali del mese scorso.
La situazione fake news sui social rimane quindi una grande emergenza per le democrazie europee.
I colossi della Rete hanno dimostrato nell’ultimo anno buona volontà nell’aderire al codice di autoregolamentazione anti-fake news prodotto dalla Commissione europea e hanno sin qui assicurato la massima collaborazione nella tempestiva rimozione di contenuti fake o riconducibili a linguaggi d’odio. Ma evidentemente non basta. Si tratta di armi spuntate.
I filtri tecnologici predisposti da Facebook e dagli altri social per stroncare sul nascere la diffusione di questi messaggi fuorvianti sono tutt’altro che infallibili.
Negli Stati Uniti il social fondato da Mark Zuckerberg ha preso in considerazione l’idea di attrezzare vere e proprie task force di giornalisti ed esperti di informazione in grado di monitorare costantemente il traffico di notizie e di smascherare le fake news più marchiane. Tuttavia, si tratta di progetti annunciati, ma incompiuti, ai quali invece bisognerebbe dare seguito e continuità .
Quanto all’Italia, stupisce che forze politiche molto presenti sul web e, a quanto emerge da vicende inquietanti come questa, ampiamente beneficiarie della diffusione di pagine fake, strillino contro alleati e avversari invocando leggi sul conflitto di interessi nei media tradizionali.
Forse lo fanno proprio per far passare in secondo piano emergenze come questa, che minano le fondamenta del diritto dei cittadini-utenti ad essere correttamente informati anche attraverso internet.
Le fake news sono un virus pericoloso e potenzialmente devastante per la formazione del consenso, tanto più se si pensa che almeno un terzo degli aventi diritto non ha ancora deciso per chi votare e dunque risulta facilmente influenzabile.
Normative nazionali ed europee, codici di autoregolamentazione, soluzioni tecnologiche, cultura ed educazione digitale sono strumenti da potenziare per raggiungere l’obiettivo di rendere il web un luogo più sicuro e affidabile, neutralizzando i continui attacchi di organizzazioni e centri di potere che vorrebbero trasformarlo definitivamente in una giungla.
Ruben Razzante
Docente di Diritto dell’Informazione
(da “Huffingtonpost”)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
FINTI VIDEO DI MIGRANTI, FALSE CITAZIONI DI SAVIANO E PAGINE DI ALLEVATORI CHE IMPROVVISAMENTE DIVENTANO LEGHISTE… QUELLO CHE AVREBBE DOVUTO FARE UNO STATO SERIO: METTERLI IN GALERA PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE
Grazie alle segnalazioni di Avaaz, una Ong che si occupa di campagne sociali, Facebook ha appena chiuso 23 pagine con quasi 2,5 milioni di follower che diffondevano fake news e odio in violazione delle regole di Facebook stessa. Tra queste la metà erano a sostegno di Lega e M5S alla vigilia delle elezioni europee.
La pagina più attiva era “Vogliamo il movimento 5 stelle al governo”, pagina non ufficiale a sostegno del M5S con quasi 130.000 follower e che negli ultimi tre mesi aveva raggiunto 700.000 interazioni.
Questa pagina diffondeva vere e proprie false informazioni per esempio attribuendo a Roberto Saviano una dichiarazione secondo la quale lo scrittore avrebbe preferito «salvare i rifugiati e i fratelli clandestini piuttosto che aiutare qualche terremotato italiano piagnucolone e viziato».
Un altro contenuto falso, diventato virale e pubblicato dalla suddetta pagina, la foto dell’ex primo ministro Matteo Renzi insieme al fondatore di Facebook Mark Zuckerberg: in questo caso la pagina dichiarava che, durante un incontro, Renzi avrebbe preso accordi con Zuckerber per censurare internet.
La foto è vera ma si riferiva a un anno prima e i contenuti non erano stati certo quelli descritti da “Vogliamo il movimento 5 stelle al governo”.
Punta di diamante a supporto della Lega era invece “Lega Salvini Premier Santa Teresa di Riva”, pagina da oltre 16.000 follower con 283.000 interazioni negli ultimi tre mesi.
La pagina è quella più impegnata a diffondere un video che mostra alcuni migranti intenti a distruggere una macchina dei carabinieri. Un filmato che raggiunge quasi 10 milioni di visitatori, ma che è una bufala più volte smascherata: si tratta della scena di un film.
“Lega Salvini Premier Santa Teresa di Riva”, tra l’altro, è una di quelle pagine che violano le regole di facebook attraverso il cosiddetto riciclaggio di follower.
Nata come pagina di un’associazione di allevatori di Messina, nel corso del tempo ha gradualmente cambiato nome (una parola alla volta per non incorrere nei controlli automatici di Facebook) fino a diventare un canale di diffusione di contenuti politici e di disinformazione mantenendo però gli amici raccolti tra gli allevatori.
Altre pagine chiuse si sono comportate nella stessa maniera.
Per esempio “Vogliamo il movimento 5 stelle al governo” era in origine la pagina “Bombe sexy”, la pagina “Noi siamo 5 Stelle” era “Calcio passione”, “Lega Salvini Sulmona” era in realtà “Il peggio del Grande Fratello 2018”, “Beppe Grillo for President” era “Fai crescere la tua pagina in modo esponenziale” mentre “Catena umana” era “Da quando ti ho conosciuto non faccio altro che pensare a te”.
Spam fuori tema e falsi account
Ci sono poi altri trucchi utilizzati da questo genere di pagina. Per esempio la pagina “I valori della vita” con oltre 1,5 milioni di follower a prima vista sembra mostrare contenuti di vita generica, ma a un esame più approfondito si scopre che in realtà condivide in modo coordinato e programmato contenuti di un altro sito, noto per la sua ideologia di estrema destra: leggilo.org.
Altre pagine, invece, utilizzano finti profili faceboook per evitare i controlli da parte della piattaforma social.
La punta dell’iceberg
Le 23 pagine oscurate da Facebook potrebbero essere solo la punta di un iceberg. In realtà il rapporto completo di Avaaz è molto più ampio e ha individuato 14 sottoreti coordinate che avrebbero violato le regole di Facebook.
Si tratterebbe in tutto di 104 pagine divise in sei gruppi con un totale di 18,26 milioni di follower e 23,09 milioni di interazioni negli ultimi tre mesi.
(da agenzie)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
I RISULTATI DEL MONITORAGGIO: SEGUONO LE MINORANZE RELIGIOSE, LE DONNE E LA SOLIDARIETA’
L’Italia è un paese che odia e lo fa su Internet: secondo un’analisi di Amnesty International Italia, “Il Barometro dell’Odio – Elezioni Europee 2019”, condotta tra il 26 aprile e l’8 maggio, è “rom” il tema che ha scatenato il maggior numero di polemiche sui social media, col 76% (oltre 3 su 4) di contenuti negativi, seguito da “immigrazione” (73%); “minoranze religiose” (70%), “donne” (65%) e “solidarietà ” e (63%).
Molto negativo il tono generale del dibattito online, che vede gli utenti generici ricorrere in modo più frequente e marcato a un’accezione negativa per parlare dei temi oggetto dell’analisi (“donne”, “lgbti”, “migranti rifugiati e persone con background migratorio”, “rom”, “minoranze religiose”, “povertà socio-economica”, “disabilità ” per quanto concerne i diritti).
Da segnalare il trattamento riservato al tema “donne”: se nel caso dei politici quasi 1 post / tweet su 4 (22,5%) con riferimento a questo argomento è negativo, l’incidenza schizza fino al 72% se ci si focalizza solo sui commenti degli utenti.
Guardando all’incidenza dei singoli temi sul dibattito complessivo (che include tutti contenuti valutati, sia negativi che positivi/neutri) troviamo “immigrazione”, “minoranze religiose” e “solidarietà ” tra gli argomenti più discussi.
In vista delle elezioni parlamentari europee, Amnesty International Italia ha avviato un monitoraggio dei profili Facebook e Twitter dei candidati e delle candidate al Parlamento europeo più attivi online e dei leader di partito ai quali fanno riferimento, per valutare in che modo essi si esprimono, e se usano linguaggio d`odio, su una serie di temi e categorie quali donne, persone Lgbti, disabilità , migranti, rifugiati e persone con background migratorio, rom, minoranze religiose, solidarietà , povertà socio-economica.
Fino al 24 maggio circa 100 attivisti dell`associazione osserveranno anche le reazioni e risposte degli utenti, per rilevare le eventuali correlazioni tra toni e messaggi veicolati dalla politica e sentimento delle persone rispetto a determinati temi.
(da agenzie)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
SE LA RATEIZZAZIONE VALE PER I LADRI, A MAGGIOR RAGIONE DOVREBBE VALERE PER I POVERI ONESTI
“Conto che l’elemosiniere del Papa, intervenuto per riattaccare la corrente in un palazzo occupato di Roma, paghi anche i 300mila euro di bollette arretrate”. Il leader della Lega Matteo Salvini interviene così, a un comizio elettorale a Bra (Cuneo), sul caso del palazzo ex Inpdap di Roma e sul gesto del cardinale polacco Konrad Krajewski.
Il cardinale, da parte sua, dice di essere pronto ad ogni conseguenza. “Sono pronto ad ogni conseguenza, sono consapevole di tutto, sono convinto. Ma intanto in 500 ora hanno luce e acqua calda”. Il cardinale Konrad Krajewski, l’elemosiniere del Papa, lo dice all’AGI a proposito dell’intervento che ha effettuato ieri in via Statilia, a Roma, a poche decine di metri dalla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, dove c’è un palazzo occupato da anni e dove vivono quasi 500 persone, “tra cui un centinaio di bambini”. Successivamente aggiunge: “Abbiamo salvato la vita a un bambino”.
A quanto apprende l’Adnkronos, si tratta di un atto dovuto da parte del Gruppo Acea, la cui società di distribuzione, Areti S.p.A., era stata obbligata a interrompere la fornitura su incarico del gruppo Hera, cui fa capo il contratto del palazzo.
Appena reduce dall’isola greca di Lesbos, dove ha portato la solidarietà del Pontefice ai profughi visitando il campo di Moria, il card. Krajewski ha risposto all’appello di due giorni fa degli occupanti dello stabile. “Siamo senza acqua e luce da tre giorni. Qui vivono 420 persone (tra cui 98 minorenni)”
Lo stabile di Via di Santa Croce è stato occupato il 12 ottobre 2013 dal movimento “Action” a scopo abitativo. Oggi all’interno ci sono anche un’osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e “un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi
(da agenzie)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
CHI E’ KONRAD KRAJEWSKI, L’ELEMOSINIERE POLACCO CHE HA TOLTO I SIGILLI AL CONTATORE… AVEVA RINUNCIATO AL SUO APPARTAMENTO PER OSPITARE UNA COPPIA SIRIANA
Il cardinale Konrad Krajewski, 55enne polacco, elemosiniere di Sua Santità , ha preso sul serio l’incarico datogli da Francesco nel 2013.
“La scrivania non fa per te, puoi venderla; non aspettare la gente che bussa, devi cercare i poveri”, gli disse al momento della nomina. E lui, fin da subito, si è adoperato in questo senso.
Don Corrado, come lo chiamano tutti Oltretevere, gira di notte per le strade di Roma con un furgoncino carico di viveri, coperte, generi di prima necessità e li distribuisce ai senzatetto. Si deve a lui la creazione di una barberia sotto il colonnato si San Pietro, così l’installazione di alcune docce.
Due anni fa, saputo dell’arrivo tramite i corridoi umanitari promossi da Sant’Egidio di una coppia siriana, Krajewski ha ceduto l’appartamento che il Vaticano gli aveva concesso in quanto dipendente.
E si è trasferito in ufficio, all’ultimo piano della piccola palazzina in dotazione all’elemosineria entro le mura leonine. Per qualche settimana ha abitato in una stanza al pian terreno, dove sono conservate le pergamene che l’elemosineria compila con la benedizione apostolica a chi ne fa richiesta.
Poi, lo spostamento a un piano superiore dove ha almeno garantita un po’ di privacy.
“È una cosa normale, nulla di eccezionale”, raccontò allora Krajewski a Repubblica. Così scorrono le giornate del braccio destro del Papa per la carità . Tutte spese per gli ultimi, in giro per Roma, rispondendo nel limite del possibile alle esigenze di oguno.
(da agenzie)
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Maggio 12th, 2019 Riccardo Fucile
ROMA, NELLO STABILE VIVONO 400 PERSONE TRA CUI NUMEROSI BAMBINI E MALATI… IL CARDINALE KRAJEWSKI HA SCELTO LA DISOBBEDIENZA CIVILE MENTRE COMUNE E STATO SE NE FOTTONO
Un bellissimo gesto di una Chiesa che mai, come adesso, mostra nel concreto di stare vicino agli ultimi: è’ arrivato in un palazzo occupato al centro di Roma, ha visto lo stato di difficoltà per tante persone prive della luce da giorni e ha riallacciato la corrente elettrica che era stata staccata dall’azienda per morosità .
Tutto per l’azione del cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere pontificio, di ritorno da Lesbo dove ha portato la solidarietà di Papa Francesco ai profughi presenti nell’isola greca.
Il porporato “è stato informato di una grave situazione in uno stabile occupato in via Santa Croce in Gerusalemme a Roma in cui si trovavano oltre quattrocento persone, tra cui numerosi bambini – hanno spiegato fonti vaticane vicine all’Elemosineria Pontificia – Come elemosiniere, ha sentito il dovere di compiere un gesto umanitario, provvedendo personalmente a riattivare la corrente elettrica all’edificio”, che non è di proprietà del Vaticano
Questo gesto, sottolineano ancora le fonti vaticane, “è stato compiuto dal cardinale Krajewski nella piena consapevolezza delle possibili conseguenze d’ordine legale cui ora potrebbe andare incontro, nella convinzione che fosse necessario farlo per il bene di queste famiglie”.
La storia del palazzo occupato
Qui vivono 420 persone (tra cui 98 minorenni) e ci sono 25 realtà culturali. Ma non sarà certo il buio a fermarci, questo è un appello alla città di Roma”, aveva affermato gli attivisti di Spin Time Labs, incitando alla partecipazione “con torce e ogni fonte di luce possibile ad una serata a sostegno di chi si fa strada tra il buio creato da chi alimenta odio, razzismo e disparità ”
Lo stabile ex sede dell’Inpdap è stato occupato il 12 ottobre 2013 dal movimento “Action” a scopo abitativo. Oggi all’interno si trovano un’osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e “un punto di approdo, aperto a tutti e attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi”.
Secondo gli occupanti, il Campidoglio non salderà le bollette della luce arretrate dovute dagli occupanti della palazzina, dopo che, nei giorni scorsi, la società di fornitura di energia, Hera, ha staccato la corrente per morosità . Sembra che il debito accumulato dal 2013 sia di oltre 300mila euro.
(da agenzie)
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