Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
GELO TRA SALVINI E DI MAIO… CONTE SI TRINCERA DIETRO IL COLLE PER FERMARE IL DECRETO SICUREZZA BIS… GIORGETTI ASSENTE
Sala stampa di Palazzo Chigi, il livello di tensione è il seguente: i cronisti in attesa si affastellano intorno a un televisore, metaforici pop corn in mano guardano Silvio Berlusconi in diretta a Quarta Repubblica.
Due piani più sopra un Consiglio dei ministri il cui esito è annunciato da giorni si trascina faticosamente tra “prime letture”, “necessità di approfondimenti”, “salvo intese”, “veti incrociati” e quant’altro offra il più classico repertorio della repubblica gialloverde.
“Vabbè, ma rispetto a questi Silvio era un gigante”, ironizza ridendo uno dei presenti.
Il decreto sicurezza e quello natalità , issati come vessilli dalle delegazioni di Lega e M5s, hanno il più classico degli epiloghi: se ne riparlerà , se se ne riparlerà , dopo le elezioni.
L’atmosfera è elettrica. De visu le delegazioni ministeriali non si incontravano da dopo lo show down sul caso Siri. Lì Matteo Salvini perse la battaglia, oggi non la vince. Luigi Di Maio arriva a Palazzo Chigi con un’oretta di anticipo, riunisce i suoi per un punto.
Il collega vicepremier si collega a Facebook, tra le altre cose informa i suoi “amici” che si cambia camicia e giacca e va a infilare il medesimo portone. A qualche corridoio di distanza si preparano le rispettive battaglie, le armi di tutti sono spuntate.
In mezzo Giuseppe Conte, che deve ritrovare il baricentro da sofisticato mediatore dopo le feroci critiche della Lega (“Solo un burattino”, lo apostrofa Berlusconi dal piccolo schermo un paio di piani più giù). Giancarlo Giorgetti, con il quale per tutto il corso della giornata si era rincorso scontrandosi non c’è. L’agenda del sottosegretario, comunicata domenica in tempi non sospetti, lo ha portato lontano da Roma per impegni di campagna elettorale.
5 stelle e Lega vivono una rispettiva difficoltà ad avvicinarsi alle elezioni da azionisti di un governo che non governa, sballottato dalle turbolenze elettorali.
E si trincerano dietro fattori esogeni per bocciarsi a vicenda.
I dubbi del Colle sul decreto sicurezza bis, fatti filtrare da M5s da giorni e avanzati dal premier stesso nell’illustrare il perchè nell’ordine del giorno la specifica che limitava il tutto a un “inizio esame”.
La mancanza di coperture, solo eventuali, per il decreto natalità , su cui si è infuriato Lorenzo Fontana, braccio destro di Salvini, per lo scippo di competenze dal suo ministero della Famiglia e per l’approssimazione con cui il testo è stato formulato.
I due vicepremier si sfiorano prima, si siedono a distanza poi. La freddezza è grande, il chiarimento non arriva, il governo non decide.
Salvini fa filtrare la soddisfazione per l’approvazione del decreto sulla riforma della giustizia onoraria. Approvata, sì, ma “salvo intese”, ovvero ancora tutta da scrivere. Poco prima il via libera alle nomine: Biagio Mazzotta è il nuovo Ragioniere generale dello stato, Pasquale Tridico presidente Inps e Giuseppe Zafarana il capo della Guardia di finanza. “Almeno questi li abbiamo approvati davvero, non salvo intese”, si fa sfuggire un uomo di governo.
Una battuta. Ma forse nemmeno troppo.
(da”Huffingtonpost”)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI AL VOTO CI ANDRA’ SOLO CON IL PUPAZZO DI ZORRO SE RIESCE A RITROVARLO (E LE PERNACCHIE DEGLI ITALIANI)
Dopo le liti e gli attacchi a distanza è ricominciato alle 21 l’atteso consiglio dei ministri “in due fasi” chiamato ad avviare l’esame del decreto ‘Sicurezza bis’ e di quello con le misure per la famiglia.
Il primo cavallo di battaglia di Matteo Salvini, il secondo voluto da Luigi Di Maio, i due vicepremier e alleati che a sei giorni dalle elezioni europee non hanno smesso di attaccarsi a distanza prima dell’incontro a Palazzo Chigi.
Il leader M5s ha sostenuto di non aver mai visto il testo messo a punto dal collega e ha auspicato che “ci siano i soldi e le norme per permettere all’Italia di avviare gli accordi sul rimpatrio di decine e centinaia di migliaia di migranti” e non si tratti solo di una “trovata elettorale” perchè in quel caso “si stanno prendendo in giro gli italiani”.
E il leghista, commentando le proposte dell’omologo, ha storto il naso: “Un miliardo per la prima infanzia, per carità … è meglio un miliardo di un pugno in un occhio“, ma “io volo alto, punto in alto”.
La resa dei conti però non c’è stata nemmeno questa volta, nel primo cdm dopo quello in cui il premier Giuseppe Conte ha “dimissionato” il sottosegretario leghista Armando Siri indagato per corruzione.
Non si è presentato a Chigi il sottosegretario del Carroccio Giancarlo Giorgetti, che in un’intervista alla Stampa aveva “sfiduciato” il premier affermando che “non è una persona di garanzia, è espressione del M5S”, incassando come risposta l’invito ad affrontare la questione “nelle sedi ufficiali” ovvero proprio in cdm.
Dei due decreti, inviati “per conoscenza” al Quirinale, restano solo gli annunci: nessun via libera, nemmeno salvo intese.
Del resto Conte ha fatto presente come alcune criticità del Decreto Sicurezza bis siano state segnalate anche dal Colle che si riserva più approfondite valutazioni.
Il premier Conte avrebbe proposto in cdm solo “l’inizio dell’esame” del dl soffermandosi su “vari profili critici” emersi già in fase di prima lettura.
Criticità che, avrebbe chiarito, sono state segnalate anche dagli uffici del Quirinale e rispetto ai quali il Colle si riserva una più approfondita valutazione.
Per il decreto Famiglia dubbi sulle coperture
La bozza di decreto Famiglia invece istituisce un fondo per le politiche per la natalità da finanziare con i risparmi del reddito di cittadinanza. L’obiettivo è introdurre un assegno unico per le famiglie con maggiori difficoltà . Nei giorni scorsi la Ragioneria generale dello Stato ha espresso dubbi sulle coperture osservando che “dal punto di vista tecnico-contabile l’utilizzo delle risorse, una volta affluite nell’istituendo fondo, deve avvenire con pagamenti entro l’anno di competenza dell’originario stanziamento di bilancio, altrimenti se utilizzati in anni successivi comporterebbero nuovi e maggiori oneri in termini di fabbisogno e di indebitamento dello da compensare sui saldi di finanza pubblica”.
La ragioneria mette in guardia anche sull’entità dei risparmi rispetto agli stanziamenti per il Reddito, che saranno chiari solo a fine anno.
(da agenzie)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
LA PROCURA DI AGRIGENTO HA APPLICATO CORRETTAMENTE LE NORME VIGENTI
Quando il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha saputo in diretta che i 47 migranti a bordo della Sea Watch 3 stavano sbarcando si è infuriato e ha minacciato di denunciare chiunque, colleghi di governo compresi, avesse aperto i porti.
In cinque punti spieghiamo cosa è successo e perchè ha ragione Patronaggio
1. Cos’è il sequestro probatorio
La procura di Agrigento ha aperto un fascicolo di indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nell’ambito di questa inchiesta ha disposto un sequestro probatorio. Quest’ultimo serve ai magistrati per mettere al sicuro il corpo del reato o le cose pertinenti al reato in modo da poter accertare se sono stati compiuti degli illeciti.
2. Perchè è stata sequestrata la nave
Per il codice il corpo di reato sono le cose sulle quali o mediante le quali il reato viene commesso, oppure (ma non è questo il caso) quelle che ne costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo. Nel caso di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è dunque la nave sulla quale viaggiano i migranti il corpo di reato attraverso cui, eventualmente, il reato viene commesso. Per questo andava sequestrata.
3. Perchè le persone sono scese
Il sequestro probatorio è una misura “reale”, riguarda cioè le cose e non le persone. Il magistrato può sequestrare la nave, ma non chi è a bordo. Se avesse trattenuto le persone a bordo il magistrato stesso sarebbe incorso nel reato di sequestro di persona (lo stesso contestato a Salvini nel caso Diciotti). Le persone possono essere “sequestrate”, o meglio detenute, ma questo può avvenire solo quando c’è una legge che lo prevede e quando un giudice ha valutato che la persona debba essere arrestata. Tenendole a bordo, inoltre, si rischierebbe l’inquinamento probatorio: il magistrato deve mantenere intatto il corpo di reato nel momento in cui lo sequestra se vuole rintracciare le prove di eventuali reati commessi.
4.Le persone a bordo sono sospettate?
Vero. Ma come ha chiarito una sentenza del 2011 della Corte di Giustizia dell’Ue il reato di immigrazione clandestina non dà luogo a detenzione. Tra l’altro, tra le persone a bordo della Sea Watch 3, potrebbero essere presenti degli aventi diritto all’asilo. Persone che hanno dunque diritto di fare domanda di protezione internazionale appena arrivati in Italia. Sarà poi lo Stato italiano a decidere se hanno i requisiti oppure no per ottenerla, ma questo deve essere valutato in seconda battuta e non può essere negato a priori.
5. Le persone si possono identificare a bordo?
No. Secondo l’art. 1 comma 5 del decreto 416/1989 per ottenere lo status di rifugiato il richiedente asilo deve presentare istanza all’ufficio di polizia di frontiera. Quest’ultimo è il luogo dello sbarco e non la nave sulla quale si trova. Una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha infatti chiarito che non è possibile svolgere le operazioni di riconoscimento e analisi delle domande d’asilo a bordo delle navi, anche se fossero della Marina militare italiana.
(da “La Stampa”)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
IN AUSTRIA IL PPE SALE AL 38%… MARINE LE PEN IN IMBARAZZO, ORBAN ORA NICCHIA, KASCYNSKI PRONTO A MOLLARLI, I SERVI DI MOSCA ORA SONO ISOLATI IN EUROPA
Il caso Strache sta trascinando giù il governo del Cancelliere Sebastian Kurz, uomo del Ppe che ha preso le distanze dai suoi alleati sovranisti, deciso ad andare a nuove elezioni: oggi chiede il licenziamento del ministro degli Interni, il potente Herbert Kickl dell’Fpo.
“L’alleanza tra Fpo e Lega rimane solida”, dice all’Huffpost Marco Zanni, responsabile esteri della Lega, l’organizzatore della kermesse di sabato scorso a Milano.
Ma sembra un’alleanza tra partiti al centro degli scandali.
Marine Le Pen, il perno francese del progetto sovranista di Salvini, ha riconosciuto che Strache “ha commesso un grave errore”.
Affermazione che denota un certo imbarazzo, anche se la leader del Rassemblement National fa subito notare che “l’errore è stato immediatamente sanzionato con le sue dimissioni”.
Il video, girato di nascosto in una villa a Ibiza nell’estate di due anni fa, è compromettente da ogni punto di vista. Inquadra Strache e il suo assistente Johann Gudenus, addetto ai rapporti con Mosca, intenti a intrattenersi con Aljona Makarova, sedicente oligarca russa.
Lei offre sostegno finanziario, Strache si dice disposto a concederle, in cambio, appalti pubblici austriaci.
Lei si offre di comprare il maggiore quotidiano austriaco e trasformarlo in un organo di informazione per l’Fpo. Lui si dice pronto a ridisegnare la stampa austriaca “come ha fatto Orban” in Ungheria, dove i media sono praticamente tutti sotto il controllo del premier e leader di Fidesz.
E poi il video continua, la serata annaffiata da alcool e altri scambi compromettenti che, oltre che il governo, hanno messo in crisi anche il matrimonio di Strache.
Lui stesso nel video delle dimissioni ammette di essersi comportato da adolescente con la donna russa, si scusa con la moglie. Non basta.
“Sono scioccata e devo prima raccogliere i miei pensieri”, ha detto Philippa Strache, la moglie dell’ormai ex numero due del governo austriaco al tabloid ‘Heute’. “La mia natura è sempre quella di guardare avanti, anche adesso. Tutta la mia energia ora va a mio figlio”, Hendrik, nato proprio il giorno dello scorso Capodanno.
Lo scandalo Strache è una freccia al cuore del sovranismo di governo in Europa.
Va a colpire proprio l’esperimento di alleanza tra un partito del Ppe e i sovranisti. Affonda il modello che aveva in mente Salvini quando è andato a Budapest da Orban. “Se lui vince, mi alleo col Ppe”, aveva detto. Peccato che il Ppe non voglia allearsi con lui.
E ora il caos austriaco sembra mettere la parola fine al walzer delle congetture su possibili intese tra i Popolari e i sovranisti dopo le europee di questa settimana.
Lo stesso Orban nicchia sul caso Strache, mentre in Ungheria l’opposizione trova fiato per attaccare.
Da Vienna insomma arriva una grossa grana per i sovranisti. La bufera austriaca pesa sui sondaggi dell’Fpo, che scende al 18 per cento nei consensi, calando di 4-5 punti. Mentre il partito di Kurz schizza al 38 per cento.
E non va meglio agli altri sovranisti alleati di Salvini: in Olanda il Partito per la Libertà di Geert Wilders, una delle ‘star’ del palco di piazza Duomo, scende al 4 per cento, il minimo storico.
Il caso Strache illumina i sentieri (finanziari) che dal sovranismo europeo portano a Mosca e sembrerebbe così mandare in soffitta anche un altro ‘sogno’ di Salvini: l’alleanza con il polacco Jaroslaw Kascynski, il capo di Diritto e giustizia, sempre diffidente dei legami della Lega nonchè del Rassemblement National con Vladimir Putin.
Salvini e i sovranisti sono quanto mai isolati in Europa. E quindi insiste: con Strache, l’amico che ha invitato al Viminale qualche settimana dopo l’insediamento l’anno scorso, il primo interlocutore europeo cui si è affidato e ancora si affida.
(da “Huffingotonpost”)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
LA LETTERA AL COMUNE: “SI PREDISPONGA UNA SQUADRA DI PRONTO INTERVENTO PER LA CANCELLAZIONE IMMEDIATA DI EVENTUALI SCRITTE” … POI SALVINI HA DATO BUCA E IL REPARTO CELERE DI CANCELLATORI HA LAVORATO PER NULLA
Domenica 19 maggio il ministro dell’Interno Matteo Salvini avrebbe dovuto andare a Livorno per un comizio in piazza XX Settembre.
L’evento però è stato annullato e il Capitano è andato direttamente a Firenze a prendersi i fischi dei manifestanti.
A Livorno il vicepremier sarebbe dovuto andare nel pomeriggio, prima di fare tappa nel capoluogo della Toscana. Dopo una riunione in Questura la Polizia Municipale aveva deliberato la chiusura di alcune strade e la modifica della circolazione stradale.
Ma i grandi preparativi non finiscono qui.
Perchè se da un lato i livornesi si preparavano ad accogliere degnamente il vicepremier dall’altra anche il Comune e la Questura si davano da fare affinchè fosse tutto pronto. Quando ancora il candidato sindaco del centrodestra Andrea Romiti non aveva ancora annunciato il forfait di Salvini, la Questura di Livorno aveva fatto pervenire al Responsabile dell’ufficio Beni Culturali e alla centrale operativa della Polizia Municipale una richiesta di “cancellazione scritte”.
La comunicazione, datata 16 maggio, è stata pubblicata su Twitter dal giornalista di Radio 24 Simone Spetia.
L’ufficio del Questore chiede «in occasione della visita in questa provincia del Ministro degli Interni Matteo Salvini» che avrebbe dovuto avere luogo domenica 19 maggio di voler mettere a disposizione nella fascia oraria dalle ore 06 alle ore 20 «una squadra di pronto intervento per la cancellazione immediata di eventuali scritte offensive in ambito cittadino».
Non è chiaro se tra le scritte “offensive” figurano anche gli striscioni e i lenzuoli appesi alle finestre e ai balconi oppure si prende in considerazione solo l’eventualità di rimuovere le scritte sui muri.
Stupisce un po’ la solerzia con cui la Questura si muove per rendere il più accogliente possibile la visita di Salvini e piacevole il suo soggiorno in città .
Ma l’episodio racconta anche qualcos’altro: ovvero che anche in assenza di una conferma ufficiale da parte del Ministro ci si prepara a “ripulire” la città da scritte sgradite e offensive.
Chissà se le scritte sono state cancellate anche in assenza di Salvini.
Oppure in mancanza del ministro non sono considerate offensive?
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
CASO STRANO, SPESA “MIRATA” DI 92.000 EURO PER RESTARE APPENA SOTTO LA SOGLIA CHE AVREBBE FATTO SCATTARE LA GARA EUROPEA … LE AUTO BLU SONO SEMPRE LE STESSE E I VOLI DI STATO NON SONO DIMINUITI, EVVIVA LA NUOVA CASTA GRILLO-LEGHISTA
Centocinquanta diconsi cinquanta pc portatili per una spesa di 92mila euro e spicci, appena un filino più bassa della soglia che avrebbe fatto scattare la gara europea.
Il 12 aprile del 2019 il premier Conte attraverso il Dipartimento per i Servizi strumentali di Palazzo Chigi ha voluto aumentare il patrimonio dei beni informatici del governo, ordinando l’acquisto di 150 nuovi pc portatili di ultima generazione, da distribuire a dipendenti, consiglieri e collaboratori della presidenza del Consiglio.
Per giustificare la spesa, racconta oggi Pasquale Napolitano sul Giornale, Conte ha fatto inserire nel contratto di acquisto, una causale: «L’altissima esigenza di mobilità del personale della presidenza del Consiglio».
Il regalo del presidente del Consiglio è costato 92mila 532 euro: al di sotto della soglia dei 96mila euro che impone una gara o almeno una trattativa con più di una ditta.
La fornitura dei nuovi pc è avvenuta grazie alla convenzione tra la presidenza del Consiglio e Consip: convenzione che affida a Consip (altro bersaglio della propaganda grillina) il compito di fornire di pc e tablet agli uffici del governo. Procedura velocissima, per un dono graditissimo.
E senza infilarsi nelle lungaggini burocratiche di una gara pubblica.
A mettere nero su bianco sul contratto per l’acquisto dei nuovi pc è stato il capo dipartimento dell’area Servizi strumentali Paolo Molinari. Ma sarebbe ora interessante conoscere quali siano gli spostamenti di collaboratori e funzionari della presidenza del Consiglio?
Magari, Conte chiederà ai «fortunati» di preparare dossier e relazioni anche quando non sono in ufficio. Imporrerà alla propria segreteria di organizzare l’agenda mentre sono a una festa o in famiglia. O addirittura quando sono in vacanza.
E a questo punto manca il riepilogo finale: le auto blu non sono state cancellate.
Anzi, c’è una gara per aumentare il parco auto.Al momento, al netto delle dichiarazioni alla stampa del vicepremier Di Maio sull’intenzione di bloccare la gara, non c’è stato alcun atto concreto per ridurre i costi della politica.
Nessun ministro pare abbia rinunciato ai voli di Stato. Si continua a volare a spese dello Stato.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
NEL TESTO SI PARLA DI MISERICORDIA, DEI POTENTI ROVESCIATI DAI TRONI, DEGLI AFFAMATI RICOLMATI DI BENI, OVVERO IL CONTRARIO DI QUELLO CHE FANNO E PREDICANO I SOVRANISTI
C’è quello di Bach, di Vivaldi. Quello di Pergolesi.
Quello di Monteverdi e quello di tanti altri celeberrimi compositori perchè il Magnificat è uno dei componimenti di musica sacra tra i più musicati.
Il Magnificat, nelle Sacre scritture, è il cantico del ringraziamento al Signore che Maria pronuncia incontrando la cugina alla quale aveva fatto visita dopo l’Annunciazione
Magnificat anima mea Dominum, et exultavit spiritus meus in Deo salutari meo, così comincia.
E in questo cantico le parole che le Sacre Scritture attribuiscono alla Madonna sono abbastanza impegnative
(…) quia fecit mihi magna, qui potens est:
et Sanctum nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies
timentibus eum
Fecit potentiam in brachio suo,
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede,
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis,
et divites dimisit inanes.
Ossia
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili,
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Chi si affida alla Madonna Immacolata dovrebbe avere l’anima votata nell’aiutare gli umili, avere il cuore pieno di misericordia. Rovesciare i potenti dai troni e ricolmare di beni gli affamati.
Quindi chi in maniera abusiva si affida alla Madonna farebbe meglio a leggere la Bibbia e ad ascoltare uno dei tanti Magnificat, magnifici alla pari del cantico
Oltre a colmare l’ignoranza potrebbe trarne beneficio spirituale e tornare ad essere umano.
(da Globalist)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
“CENTRO PER LA BELLEZZA DELLA POLITICA” E’ UN ORIGINALE GRUPPO DI ARTISTI CHE HANNO GIA’ BEFFATO CON AZIONI SPETTACOLARI GLI AMBIENTI RAZZISTI
Chi ha incastrato il vice-cancelliere austriaco Heinz-Christian Strache? Il video girato nel 2017 ad Ibiza con il leader del partito di estrema destra Fpචa tu per tu con una certa Aljona Makarowa la sedicente nipote di un oligarca russo intento a fare promesse per ottenere il sostegno politico di Mosca ha fatto cadere il governo dei sovranisti amici di Salvini.
Ma chi c’è dietro l’Ibizagate? Strache si dimette e sostiene che ci sia lo zampino dei servizi segreti, che hanno tenuto nel cassetto il video per colpirlo al momento opportuno. Ma ci sono anche altre piste.
Secondo la Wiener Zeitung Bà¶hmermann in realtà non sarebbe l’autore, ma potrebbe aver visto il video in “anteprima” perchè vicino ad un gruppo che si fa chiamare Zentrum fà¼r Politische Schà¶nheit.
In italiano: centro per la bellezza della politica. Un nome che è tutto un programma ma che — sempre secondo il quotidiano viennese — avrebbero a che fare con la messinscena architettata ai danni di Strache?
Cos’è il Zentrum fà¼r Politische Schà¶nheit
In che modo? Le ipotesi sono due. La prima è che quelli del Zentrum fà¼r Politische Schà¶nheit abbiano in qualche modo trovato il video (o ci abbiano messo le mani sopra) e abbiano provveduto a farlo arrivare ai giornali.
La seconda è che siano proprio i membri di questo particolare collettivo ad aver architettato e messo in piedi tutta l’operazione.
Uno dei membri del collettivo ha confermato alla Wiener Zeitung che gli artisti sono coinvolti nell’Ibizagate. Significa che alcuni membri del collettivo hanno trovato la casa ad Ibizia, piazzato le telecamere ed ingaggiato la bionda che si spaccia per figlia di un’oligarca russo.
Anche perchè l’oligarca Igor Makarov menzionato nel video ha detto all’edizione russa della rivista Forbes di essere figlio unico e di non aver “alcun rapporto” con la donna che non conosce.
A trovare un collegamento tra il collettivo per la bellezza della politica e l’account Twitter “kurzschluss” (letteralmente “fine di Kurz”, il cancelliere austriaco alleato di Strache) è stato il giornalista Daniel Laufer.
Secondo Laufer l’account Twitter è stato creato pochi minuti prima della pubblicazione del video da parte dello Spiegel e della Sà¼ddeutsche Zeitung. Il primo follower di quell’account è proprio l’account Twitter del Zentrum fà¼r Politische Schà¶nheit.
Ufficialmente però Philipp Ruch — fondatore del centro per la bellezza della politica — non ha voluto commentare un coinvolgimento del suo collettivo nella vicenda. Ma ci sono dei precedenti di azioni altrettanto spettacolari.
Ad esempio nel dicembre del 2017 il gruppo di artisti ha costruito una replica in miniatura del Memoriale dell’Olocausto di Berlino in un giardino vicino all’abitazione del leader del partito di estrema destra tedesco Alternative fuer Deutschland (AfD) Bjà¶rn Hà¶cke posizionandolo in modo tale che fosse ben visibile dalle finestre della casa di Hocke.
Nel 2015 ha lanciato una campagna dal nome “Die Toten kommen” (i morti stanno arrivando) con la quale ha fatto identificare, riesumare e portare in Germania i corpi dei rifugiati e dei migranti morti alle frontiere esterne dell’Unione Europea.
Un’altra azione politica, che fa parte di quello stile che loro definisco “umanesimo aggressivo”, è stata la progettazione di alcune piattaforme galleggianti di salvataggio per i migranti.
Se davvero il collettivo è dietro alla caduta di Strache lo sapremo presto. Per il momento il collettivo si limita a far sapere che in merito all’Ibizagate “non è nostro stile intrometterci negli affari interni degli altri paesi”.
E visto che si parla di presunte ingerenze Russe negli affari austriaci la risposta è alquanto ironica.
(da “NextQuotidiano”)
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Maggio 20th, 2019 Riccardo Fucile
COSE CHE CAPITANO AGLI SPACCIATORI DI ODIO
Nigel Farage ha subito una contestazione a Newcastle, dove si trovava per la campagna elettorale. Il leader del Brexit Party, saldamente in testa ai sondaggi, è stato colpito da un milkshake lanciato da un contestatore.
Come riporta la stampa britannica, Farage non l’ha presa bene. Rivolto agli uomini della sua scorta, il leader anti Ue ha parlato di “fallimento” della sicurezza e si è chiesto “come sia potuto accadere”.
Dopo l’incidente, Farage è stato portato via dalla scorta, mentre le immagini che circolano sui social media lo ritraggono con l’abito scuro imbrattato di bianco.
L’aggressore è stato identificato e fermato. Si chiama Paul Crowther, ha 32 anni, e intervistato in manette da alcuni reporter non si è mostrato per nulla pentito. “Non sapevo neppure che fosse in città , l’ho visto e ho pensato che fosse la mia chance”, ha detto, accusando Farage di spargere “razzismo”.
(da agenzie)
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