Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
OTTIMI ASCOLTI IN SECONDA SERATA SU RAI 3: OLTRE UN MILIONE DI SPETTATORI… L’EDITTO RUSSO DI SALVINI HA AVUTO L’EFFETTO CONTRARIO
Le polemiche scatenate da Matteo Salvini, che si era lamentato del rientro in Rai di Gad Lerner scrivendo su Facebook “se la Rai del cambiamento passa dal ritorno in video di Lerner, Fazio e Saviano… manca solo Santoro”, vengono polverizzate dagli ottimi ascolti de L’approdo, la trasmissione diretta e creata dal giornalista, insieme a Laura Gnocchi, in onda su Rai 3.
Ieri sera, nella puntata del 3 giugno, l’esordio del talk show in seconda serata ha infatti guadagnato il vertice della fascia grazie al gradimento di 1 milione e 174mila spettatori, con il 7,4% di share.
“Gli ottimi ascolti per la prima puntata de L’approdo di Gad Lerner su Rai3 sono la miglior risposta a tante inutili polemiche: giornalismo e informazione sono graditi al pubblico. La Rai servizio pubblico farebbe bene a ricordarlo più spesso”, ha scritto su Twitter il deputato Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai.
(da agenzie)
argomento: RAI | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
L’APERTURA A FLAT TAX E AUTONOMIE LE VALE UNA PIOGGIA DI IMPROPERI DA PARTE DEGLI ELETTORI GRILLINI
Le è piaciuta la poltrona di vicepresidente del Senato a Paola Taverna. D’altronde, tanti altri, spesso e volentieri più meritevoli di lei di occupare quel posto, si sono lasciati incantare dal potere e dai vantaggi che porta con sè. E hanno dimenticato chi erano quando su quella poltrona si sono seduti.
Nessuna illusione: Paola Taverna, tra le urla sguaiate e le assurde proposte caserecce come alternative ai vaccini, era ed è ancora senza dubbio una senatrice cinque stelle ‘vecchio stampo’, quelle dure e pure dell’ “uno vale uno”.
E infatti, nella migliore tradizione di servilismo dei pentastellati, anche lei ha deciso di chinare la testa all’alleato Salvini, in linea con il capo-cameriere Luigi Di Maio.
E improvvisamente, temi da destra economica come la flat tax e l’autonomia differenziata delle regioni del Nord diventano temi accettabili e condivisibili anche dagli ‘amici del popolo’ a cinque stelle.
Che avevano ‘sconfitto la povertà ‘ ma ora accettano una tassa che favorisce esclusivamente i ricchi nascondendosi dietro la scusa che ‘è il popolo che la vuole’. Molto conveniente.
Ma questo fare continuamente le banderuole, piegandosi a seconda di dove soffia il vento, è la principale causa per cui nel giro di un anno i cinque stelle hanno perso una quantità enorme di elettori. E, per quanto la Taverna possa negare, sono voti finiti nelle urne della Lega, proprio per colpa loro. E anche stavolta su twitter la ribellione è in corso:
“Inutile che continuiate con le chiacchiere. Ci avete traditi. State attuando il programma di dx. Ci avete mentito sui vaccini su Tap Muos e Tav. Sicuramente farete dietro fronte anche sul Rdc. Insomma siete una delusione grande
“Dimettetevi tutti!VALE PIÙ UN SEGGIO CHE LA DIGNITà€”
“AH RIDICOLAAAAAAAAAAAAAAAAAAA TU E TUTTI QUELLI CHE TI VENGONO APPRESSO #M5S #M5SOLOFUFFA #Governodelcambiamento”
“Della serie: o sto col vincitore o mi tocca tornare a lavorare. I duri e puri del M5s, Paola Taverna, c’è da ridere per la coerenza…”
(da Globalist)
argomento: governo | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
“E’ VIETATO DALLE NORME COMUNITARIE, LE STAZIONI APPALTANTI HANNO BISOGNO DI REGOLE”
Occorre fare chiarezza sull’emendamento presentato dalla Lega al Senato per chiedere la sospensione per due anni del codice degli appalti.
Un intervento impossibile, secondo Raffaele Cantone, presidente dell’Anac.
Il magistrato, a margine di un evento alla Luiss, spiega che “il Codice degli appalti non può essere sospeso perchè ci sono direttive comunitarie e perchè le stazioni appaltanti hanno bisogno di regole. Bisogna capire cosa si intende per sospensione. Di regole non si può fare a meno”.
Cantone aggiunge: “Il problema dei cantieri è molto più vasto le opere segnalate come bloccate sono in gran parte opere per cui l’aggiudicazione c’è già stata e quindi il Codice degli appalti non c’entra niente. Si tratta di finanziamenti venuti meno, o di imprese fallite, o di problemi tecnici. Per farsi un’idea basterebbe andare a guardare l’elenco disponibile sul sito dell’Ance”.
(da agenzie)
argomento: denuncia | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
TELEFONATA “LUNGA E CORDIALE”, ANNUNCIATO IL SOLITO COMPROMESSO SULLO SBLOCCA-CANTIERI, AVANTI CON LE RUSPE E LE MARCHETTE AI POTERI FORTI
Una “lunga e cordiale” telefonata tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio c’è stata in mattinata. Fonti di entrambi i partiti confermano il colloquio e definiscono il clima tra i due vicepremier “positivo”. Da Palazzo Chigi fanno sapere che Lega e M5s, dopo lo scontro delle ultime ore sulla sospensione del codice appalti, hanno trovato un accordo sul decreto sblocca cantieri.
I capigruppo al senato di Lega e M5s, Massimiliano Romeo e Stefano Patuanelli si dicono soddisfatti per il raggiungimento dell’intesa: “Dopo esserci confrontati anche con i relatori, proporremo al senato, tra le altre cose, quanto già concordato in sede di commissione, vale a dire un emendamento che prevede la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese. Al contempo, sarà garantito il rispetto delle norme e del lavoro già fatto nelle commissioni parlamentari sull’argomento. In particolare saranno anche garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese. Abbiamo svolto un normale lavoro parlamentare che porteremo come maggioranza in commissione e poi in aula al senato”.
Secondo l’AdnKronos, sarebbe stato Di Maio a prendere l’iniziativa, sentendo il leader della Lega. Una telefonata, la sua, che secondo i beninformati era attesa dal responsabile del Viminale per seppellire l’ascia di guerra.
Nonostante le difficoltà , lo scambio tra i due avrebbe ora riportato un po’ di sereno. E non è escluso, a questo punto, che un incontro potrebbe tenersi a breve, tra oggi e domani (più probabile), ma a questo punto senza il premier Giuseppe Conte, in partenza per il Vietnam salvo cambi di programma dell’ultimo minuto.
Dopo l’accordo sullo Sblocca cantieri, ci sono progressi anche sul dl Crescita, per quanto riguarda il capitolo Salva Roma che dovrebbe diventare un “Salva Comuni”. Infatti sarebbe stata accolta la proposta leghista di accorpare i problemi di tutti i Comuni in difficoltà . Verrebbe riformulata la normativa che addossava il debito miliardario della Capitale prima del 2008 interamente al Campidoglio anzichè allo Stato. Il decreto Crescita è atteso a Montecitorio non prima di giovedì per poi passare al Senato, ed essere convertito, entro il 29 giugno.
(da agenzie)
argomento: governo | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
L”APPELLO DI CASINI: “EVITIAMO CHE GLI IRRESPONSABILI AL GOVERNO PORTINO L’ITALIA VERSO LA ROVINA”
C’è spazio al centro per i moderati e Matteo Renzi può riempirlo. Questo il senso dell’intervista di Pier Ferdinando Casini al Messaggero, in cui chiede una reazione per “evitare che gli irresponsabili al Governo portino l’Italia verso la rovina e che l’ondata di demagogia e pressappochismo travolga tutto”.
Per fare questo “noi dobbiamo coprire lo spazio immenso che si è creato al centro”, dice l’ex presidente della Camera, secondo cui è ora che i “moderati si mettano al lavoro per occupare questo spazio. Che nel Paese vale più del 10%”
“Io giro l’Italia e c’è tanta gente che chiede ai moderati di rimettersi in marcia – afferma -. Forza Italia ondeggia ormai tra il vassallaggio a Salvini e la voglia di rinascere facendo qualcosa di più decoroso. Nel Pd Zingaretti sta facendo un lavoro serio, che non sottovaluto. Ma ci sono tanti elettori che il Pd non lo votano”.
Guarda a Matteo Renzi? “Non so se Renzi ci sarà o meno, lo chiarirà lui. Però l’ex segretario del Pd è uno di quelli in grado di parlare ai moderati. Come Calenda, come molti che sono in +Europa, penso tra gli altri a Bruno Tabacci”. E anche in Forza Italia: “Nel gruppo dirigente di FI c’è chi non accetta di morire salviniano”.
(da agenzie)
argomento: Casini | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
IL GRANDE STRATEGA CHE NON NE AZZECCA UNA VORREBBE CONSEGNARE AI LEGHISTI I MINISTERI PROBLEMATICI, SPERANDO CHE SALVINI SI VADA A SCHIANTARE
Giggetto stratega perfetto. Il Messaggero racconta oggi che Luigi Di Maio si è messo in testa un’idea meravigliosa per concludere la sua carriera politica dare attuazione alla sua strategia di rimonta nei confronti della Lega che lo ha doppiato la settimana scorsa alle elezioni europee.
La raffinata tattica politica, che ha finora portato i grillini a guadagnare dieci milioni di voti e a perderne sei in un anno, prevede l’ideona di dare tutto il potere a Salvini e stare a vedere cosa succede
In queste ore «delicatissime» in «cui navighiamo a vista», come ammettono i sottosegretari e i ministri più vicini a «Luigi», rimane in aria anche l’idea di ripartire cedendo alla Lega qualche ministero.
Soprattutto quelli considerati più complicati. Sul piatto rimane la Sanità di Giulia Grillo. Ma anche il Mit di Danilo Toninelli, dicastero che al momento è privo di una delegazione leghista dopo le dimissioni di Edoardo Rixi e Armando Siri.
Nel solito frullatore di nomi c’è anche quello di Elisabetta Trenta: la titolare della Difesa, appare comunque, blindata. Anche perchè la sua sostituzione passa soprattutto dalla lente d’ingrandimento del Quirinale.
Insomma, secondo Di Maio il sacrificio umano di Toninelli (in una notte senza luna) dovrebbe servire a placare la sete di sangue di Salvini. E ad aiutare i grillini che darebbero alla Lega tutte le matasse da sbolognare, ammettendo così di non essere in grado di farlo.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: governo | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
IL GOVERNO TAGLIA LE RISORSE AGLI ENTI LOCALI PER FARE BELLA FIGURA, POI I COMUNI SONO COSTRETTI AD AUMENTARE LE TASSE AI CITTADINI COSI’ LA GENTE SE LA PRENDE CON I SINDACI
Il Governo del Cambiamento è fatto così: da un lato promette di abbassare le tasse e pesta i piedi perchè quei cattivoni dei burocrati europei applicano le regole e non ci consentono di fare più debito.
Dall’altra nella Legge di Bilancio 2019 — la famosa Manovra del Popolo — consente lo sblocco delle addizionali Irpef in modo di permettere ai comuni di aumentare le tasse. Poi tra qualche tempo qualcuno del governo dirà che i comuni sono cattivoni ad aumentare le tasse.
Accade infatti che 469 comuni abbiano infatti deciso di aumentare l’addizionale IRPEF dopo un primo conto di verifica provvisorio della Corte dei Conti.
E, come dicono i giudici contabili, ad oggi soltanto la metà dei comuni ha trasmesso le delibere. Ci sono quindi buone probabilità che il conto raddoppi.
Anche perchè è possibile che molte amministrazioni locali abbiano deciso di rinviare l’aumento dell’addizionale IRPEF a dopo il voto per le europee per non danneggiare la propria parte politica.
Ora che anche le elezioni per l’Europarlamento sono alle spalle il numero dei comuni che aumenterà l’IRPEF potrebbe aumentare:
Con riguardo a tale tributo, infatti, su 7.971 Comuni esistenti al 31 dicembre 2018, alla data del 9 maggio scorso risultano essere 3.510 quelli che hanno già trasmesso al Dipartimento delle finanze del MEF le delibere relative al 2019. Di questi, ben 3.173 Enti già avevano applicato l’aliquota massima (nella misura dello 0,8 per cento, fatte salve le deroghe a tale limite stabilite dal legislatore) già prima del 2019.
Di essi, 1.451 Comuni avevano adottato l’aliquota unica (monoaliquota) e 1.722 Comuni l’aliquota differenziata per fasce di reddito (multialiquota). In questo caso l’aliquota massima è da intendersi riferita agli scaglioni di reddito più elevato. Pertanto, relativamente a tali ultimi Comuni con articolazione per scaglioni, le possibilità di aumento hanno riguardato, eventualmente, gli scaglioni inferiori a quello più elevato.
Dei 469 Comuni che hanno deliberato un aumento dell’aliquota, tra i complessivi 3.699 che hanno finora trasmesso le delibere relative al 2019, applicano l’aliquota unica 224 Enti (dei quali 109 applicano l’aliquota unica massima), mentre 245 Comuni hanno incrementato la misura delle aliquote applicabili per uno o più degli scaglioni inferiori a quello più elevato. Tredici Comuni, infine, risultano essere passati dalla multi-aliquota all’aliquota unica aumentando il prelievo.
In conclusione, può dirsi che oltre il 13 per cento dei Comuni che hanno finora trasmesso le informazioni si è avvalso della possibilità di aumentare l’Addizionale all’IRPEF. Tra quelli che avevano effettivo margine di incremento e che avevano adottato la monoaliquota la percentuale scende al 10 per cento, mentre per quelli con aliquota differenziata per fasce la percentuale è superiore al 12 per cento.
Sulla base delle informazioni attualmente disponibili può affermarsi che, dopo la rimozione del blocco delle aliquote dei tributi locali, si è manifestata la tendenza ad utilizzare i residui spazi di incremento della tassazione, almeno per quanto riguarda l’Addizionale comunale all’IRPEF, conclude la Corte. E se qualcuno cercherà il colpevole dei minori soldi in busta paga, non guardatevi tanto intorno: è il governo del Cambiamento che consente l’aumento delle tasse.
(da “NextQuotidiano”)
argomento: denuncia | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
IL COMMENTO DELL’AUTOREVOLE GIORNALE AL DISCORSO DEL PREMIER
Giuseppe Conte? È considerato un po’ da tutti un pupazzo di Salvini e Di Maio. A dirlo non è l’opposizione ma il New York Times, uno dei più autorevoli giornali del mondo, nell’articolo che racconta dell’uscita di ieri che serviva a implorare i due vicepremier di lasciarlo ancora lì a Palazzo Chigi.
In ogni caso il pupazzo dovrebbe stare tranquillo per un po’: è difficile che Salvini lo cacci per andare al suo posto, visto che poi gli toccherebbe tentare di mantenere le promesse che sta facendo e per le quali ha già un capro espiatorio pronto: il MoVimento 5 Stelle.
Infatti oggi si profilo un compromesso tra Lega e M5S sul contestato codice degli appalti, ion modo da tirare avanti ancora qualche mese.
(da agenzie)
argomento: governo | Commenta »
Giugno 4th, 2019 Riccardo Fucile
CORI INNEGGIANTI A HITLER E RUDOLF HESS IN CENTRO CITTA’
Stessa squadra, stesso coro, stessa svastica.
L’Hellas Verona torna in serie A e gli ultrà neonazi della curva sud festeggiano in piazza intonando il motto della tifoseria. Una delle più nere d’Italia. “Siamo una squadra fantastica… fatta a forma di svastica… che bello è… allena Rudolf Hess!”. Nelle immagini del video mostrato da Repubblica si vedono i tifosi che camminano in centro a Verona cantando e con torce in mano: è la sera di domenica scorsa e l’Hellas – con il 3-0 contro il Cittadella, rimonta dopo la sconfitta nella partita d’andata – ha centrato la promozione nella massima serie.
Una domenica di festa per Verona: perchè, in concomitanza con il trionfo della più blasonata delle due squadre cittadine, è anche il giorno dell’arrivo nel capoluogo scaligero del Giro d’Italia. Ma a far impazzire la città è la vittoria dei gialloblu.
La festa, dunque, con i tifosi che si riversano in centro, in particolare in piazza Bra, di fronte all’Arena. L’entusiasmo è alle stelle e gli ultrà si esibiscono in un copione già visto: il coro dove si inneggia alla svastica e a Rudolf Hess, il vice di Adolf Hitler. Simbologia e storia nazista associata dagli estremisti della tifoseria gialloblu all’Hellas, la “squadra a forma di svastica”.
Lo stesso coro era stato scandito dagli ultrà a luglio 2017 in occasione della festa della curva sud dello stadio Bentegodi, il covo del tifo dell’Hellas.
All’epoca, il video, pubblicato sulla pagina Facebook No boreal, mostrava il singolare ringraziamento del neofascista Luca Castellini, capo ultrà e coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia, pluri inquisito e daspato, croce celtica al collo. “Chi ha permesso questa festa – scandisce Castellino dal palco – chi ha pagato tutto, chi ha fatto da garante ha un nome: Adolf Hitler”.
Grida di giubilo, e subito partì il coro: “Siamo una squadra fantastica, fatta a forma di svastica…”. Due anni dopo, con l’Hellas che torna in serie A, ecco di nuovo il coro che inneggia al nazismo.
Una tentazione irresistibile per gli eredi delle “Brigate gialloblu”, gruppo storico della curva sud (sciolto dopo inchieste della magistratura) dove da oltre trent’anni gli ultrà fanno anche propaganda politica.
Insieme alle curve di Lazio, Inter e Varese, la curva dell’Hellas è storicamente vicinissima all’ultradestra: Veneto Fronte Skinhead, Forza Nuova, CasaPound, Fortezza Europa. Sono i partiti e le formazioni che trovano una cassa di risonanza nell’ala più dura e turbolenta dello stadio Bentegodi. Sigle che a Verona sono da molti anni coccolate dalla politica e da alcune istituzioni locali.
(da “La Repubblica”)
argomento: Razzismo | Commenta »