Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
SALVINI CONVOCA I SINDACATI COME SE FOSSE ANCHE MINISTRO DEL LAVORO, CASALEGGIO PENSA A DIBBA COME LEADER IN CASO DI ELEZIONI ANTICIPATE, DI MAIO CONTINUA A FARE IL SERVO DELLA LEGA
A poche ore dall’irrituale intervista-investitura di Alessandro Di Battista a Davide Casaleggio, che peraltro apre al secondo mandato dei parlamentari 5s, incalzato dal suo partner di governo che deborda nell’ambito del suo dicastero sul Lavoro, Luigi Di Maio – che non può che far trapelare la sua “incazzatura” – appare se non fuori dai giochi, quantomeno in un angolo.
Lontano dal capo politico 5s, sempre più isolato, fanno il buono e il cattivo tempo l’alleato di governo e il vecchio compagno di strada, che sembra faccia asse con Davide Casaleggio.
D’altra parte è innegabile che l’intervista di Davide Casaleggio a Di Battista sul palco del Rousseau city lab di Catania sia quanto mai inusuale.
In Sicilia la presenza Di Maio non era prevista ma considerato l’evento e il momento storico particolare può suonare strana una sua assenza, soprattutto se in una girandola di dichiarazione viene contraddetto ciò che il capo M5s si ostina a ripetere.
Una su tutte la questione del secondo mandato. Basti pensare che solo poche ore fa Di Maio ha liquidato la questione della deroga sostenendo che non fosse all’ordine del giorno perchè invece si pensa a governare per i prossimi quattro anni e non alla caduta del governo nei prossimi quindici giorni.
Era stato Di Battista ad aprire alla possibilità di una terza candidatura per gli attuali deputati e senatori in caso di caduta del governo, che l’ex deputato ha più volte auspicato.
Adesso a fare asse con lui c’è Davide Casaleggio, custode delle regole M5s che a sorpresa afferma che se ne sta parlando perchè continuamente si verifica se una regola sia attuale o no. Quando invece questa ipotesi era stata ventilata tempo fa da Di Maio, il figlio del co-fondatore aveva chiuso drasticamente ogni spiraglio.
Nè possono rasserenare le mosse del suo alleato di governo, che al limite dello strappo istituzionale, annuncia un incontro al Viminale con i sindacati “per discutere della prossima manovra economica” e ancora una volta invade il campo di Luigi Di Maio che, tra le altre cose, è anche ministro del Lavoro.
In questo limbo, tra il voto e il non voto, Di Maio venerdì ha iniziato un tour nei territori, comune per comune, per parlare con gli attivisti M5s nel tentativo di recuperare lo spirito delle origini e riorganizzare l’intera struttura.
È a Terni che si è lasciato andare non nascondendo la sua rabbia nei confronti di Di Battista che ha apostrofato i ministri come burocrati chiusi nei ministeri. Ma la rabbia del vicepremier va oltre le semplici frasi contenute nell’ultimo libro dell’ex deputato. Quello che trapela dalle parole del capo M5s è il sospetto che qualcosa si stia muovendo alle sue spalle.
Sta di fatto che ora il tempo scorre e tra una minaccia di Salvini e una di Giancarlo Giorgetti, ai piani alti del Movimento si riflette su ogni eventualità , anche alla costruzione di un dopo Di Maio che potrebbe avere come protagonista Di Battista. Intanto il vicepremier grillino continua a non voler fornire alibi all’alleato nè sulla flat tax nè sull’Autonomia. Il mood è “Salvini governi”.
Nel senso che adesso tocca al leader della Lega, forte del suo 34% ottenuto alle Europee, gestire l’esecutivo e stabilire quali sono le priorità . Cominciando dalla flat tax a cui i 5Stelle non si oppongono strategicamente. Anzi, l’invito all’alleato è di farla anche in deficit. Un invito che sa però di partita a scacchi tra Di Maio che rilancia con la sua proposta sul taglio del cuneo fiscale e vuol mandare a sbattere Salvini con una riforma fatta in deficit e il leader della Lega alla ricerca di un colpevole a cui affibbiare la colpa di un’eventuale caduta del governo.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
ESILARANTE BOTTA E RISPOSTA CHE DIMOSTRA CHE A FARE LA RUOTA DI SCORTA SI RIMEDIANO SOLO BRUTTE FIGURE
Accade a Cadoneghe in provincia di Padova: Casapound ha festeggiato l’elezione del consigliere Pierluigi Bellon su Facebook augurandogli buon lavoro:
Vogliamo felicitarci ed augurare buon lavoro al nostro tesserato Pierluigi Bellon. Bellon, candidatosi indipendente nelle liste della Lega, è riuscito, con l’apporto dei militanti padovani, ad essere eletto nel Consiglio Comunale di Cadoneghe. Sicuri che porterà avanti le battaglie di giustizia sociale, sicurezza e rinnovo del territorio, restiamo disponibili a supportare lui, come tutta la nuova Giunta, qual’ora servisse un qualsiasi intervento a favore delle famiglie e dei cittadini di Cadoneghe. CasaPound Italia Padova è orgogliosa di proseguire nel cammino di rinnovamento e di protezione dei cittadini Padovani, dal centro storico fino a tutta la provincia.
Ma le tartarughe hanno ricevuto a stretto giro di posta un ciaociao con la manina: «Mi sono candidato nella Lega perchè credo nelle idee della Lega, che non sono quelle di Casapound. I voti che ho preso sono quelli della mia famiglia e delle persone che mi conoscono a Cadoneghe, dove per quanto ne so Casapound neppure esiste», come ha riportato la stampa.
Eccolo, quindi, il due di picche a Casapound del candidato leghista.
(da agenzie)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
LA DENUNCIA DI UNA COPPIA DI IVORIANI: “TRATTATI COME BESTIE”
Una storia di vessazioni, disprezzo. Non in Italia ma nella vicina Svizzera dove non mancano i metodi duri.
In manette, in catene, incappucciati. E’ l’incubo vissuto da Joelson e Tatiana, due migranti espulsi dalla Svizzera e malamente rispediti in Italia.
“Volevano anche toglierci la bambina”, denunciano i due, originari della Costa d’Avorio e partiti dalla Libia nel giugno 2017, a Repubblica. Salvati da una nave umanitaria, approdati a Salerno e poi a Torino, hanno attraversato il confine in direzione Svizzera, prima di esserne allontanati
Joelson e Tatiana, insieme alla loro bimba, sono “vittime” del regolamento del Trattato di Dublino, che impone ai migranti di tornare nel Paese che per primo li ha ospitati
Le norme di Dublino riguardano la Ue me sono stati anche a paesi che non fanno parte dell’ìUnione Europea come Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein
Sempre a Repubblica, la coppia racconta della violenza con la quale le autorità svizzere li ha scacciati dal villaggio montano di Albinen
“Avevamo già fatto le carte per il trasferimento ma non è servito a nulla – ricordano i due -. Ci hanno trattato come bestie, umiliati e picchiati”. “Addirittura gli agenti di polizia svizzeri mi hanno messo le manette e perquisita corporalmente”, racconta Tatiana, che inutilmente chiedeva di poter tenere con sè la bambina che aveva fame e piangeva
“Hanno detto: c’è un aereo pronto per voi e quindi ci hanno picchiato e incappucciato”, afferma Joelson.
I due in aeroporto hanno subito anche il ricatto di non poter tenere con loro la bambina, tenuta in braccio da una poliziotta fino a un attimo prima della partenza.
Ora la famiglia è a Napoli, ospite di un centro di accoglienza, ma difficilmente dimenticheranno l’incubo della condizione di “dublinanti” e del terribile trattamento riservato loro dalla polizia elvetica.
(da Globalist)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
DIALOGO TRA SORDI, DI MAIO E SALVINI PENSANO SOLO AD ACCHIAPPARE VOTI DAI PIRLA
Sui conti pubblici italiani è ancora dialogo tra sordi.
Una, la commissaria Vestager che accusa l’Italia di arroganza (“pensa di aver capito tutto), un altro, Salvini, che continua a fare la voce grossa (“basta dare sangue a Ue, anticipiamo la manovra all’estate”), un altro ancora, Di Maio che chiederà flessibilità in cambio di un fantomatico – per ora – abbassamento del cuneo fiscale”.
Per Margrethe Vestager, le tensioni nei rapporti Italia-Ue “non sono un fatto nuovo”. La commissaria Ue alla concorrenza dal Festival del Foglio: “Il populismo mi preoccupa in tutte le sue forme”. In un video messaggio ricorda come l’idea del risolutore assoluto sia una pericolosa arma demagogica: “I libri di storia sono pieni di esempi così. Ciò che deve far pensare è che i cittadini credano a queste storie e dicano: ‘Voglio votare per lui’”. “Non è una cosa nuova che qualcuno dica: ‘Tutti gli altri non hanno capito niente, io ho capito tutto e ho qui la soluzione miracolosa’. È un’idea vecchia. Non molto innovativa”.
(da “Huffingtonpost”)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
IL VIDEO TAGLIATO APPOSITAMENTE CHE STA FACENDO GIRARE IL M5S PER ATTACCARE (COME AL SOLITO) IL PD … IN REALTA’ IL SALARIO MINIMO RISCHIA DI SVUOTARE LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E CREARE UN DANNO AI LAVORATORI, OLTRE AD UN AGGRAVIO PER LE IMPRESE
Da qualche ora il MoVimento 5 Stelle sta facendo girare il video di questo intervento di Cesare Damiano a L’Aria Che Tira in cui l’ex ministro del Lavoro di Prodi, parlamentare del Partito Democratico ed ex sindacalista dice che la proposta di legge sul salario minimo del MoVimento 5 Stelle è sbagliata e sostiene che 9 euro lordi all’ora siano troppi per un metalmeccanico.
Questo perchè, spiega Damiano, le ore mediamente lavorate da un metalmeccanico in un mese sono 173: quindi il salario minimo si stabilisce a 1500 euro lordi (per la precisione sono 1557).
Dal video il MoVimento 5 Stelle ha molto elegantemente — come spesso gli succede — tolto la spiegazione dell’affermazione da parte di Damiano, che si può trovare al minuto 1,36.40 dello streaming della trasmissione.
Damiano infatti spiega che quello è il salario di entrata di un metalmeccanico che dopo due anni ha un primo scatto di anzianità e un passaggio di categoria, ha spiegato meglio perchè si tratta di un salario mobile.
In altre occasioni Damiano le sue obiezioni sul salario minimo:
“Tradizionalmente il tessile è pagato meno di un metalmeccanico, che è pagato meno di un chimico, che è pagato meno del settore dell’energia, che è pagato meno di un bancario.” “Si tratta di “settori con un diverso valore aggiunto”.
In secondo luogo, “noi dobbiamo correlare la fissazione di un salario minimo, per chi non ha un contratto, a quelli che sono gli standard salariali vigenti in Italia”.
Citando dati Istat, Damiano indica in 11 euro all’ora, il salario minimo italiano, e quindi “9 euro sarebbe l’80 per cento”, mentre in Germania “la fissazione dello standard è attorno al 50%”.
Da qui la necessità che il salario minimo “sia fissato anche in relazione alla condizione salariale esistente in ciascun paese”.
Nel frattempo vale la pena notare che la pagina fan di Cesare Damiano si è riempita di insulti a causa del video pubblicato dal MoVimento 5 Stelle nella pagina gestita dai collaboratori parlamentari dell’ufficio comunicazione dei grillini. Che tornano nell’occasione a causare tempeste di insulti in bicchieri d’acqua di testi semplicemente perchè ne modificano o non ne comprendono il senso.
Tra questi da segnalare, per il clima, quello di Alessandro: “Onestamente è vergognoso a dire che 1500 euro lorde (1000 netti praticamente) sono molti. Io se potessi la pesterei. La manderei all’ospedale. Ovviamente io sono una persona civile ed inoltre la legge non mi consente di fare questo. Ma lei è una vergogna umana”.
Il salario minimo del MoVimento 5 Stelle non è una legge che aiuterà l’economia italiana.
La proposta di legge M5S (a firma della senatrice Nunzia Catalfo) prevede di fissare la soglia della retribuzione minima oraria a 9 euro l’ora “al lordo degli oneri contributivi e previdenziali”.
Si tratta della cifra più alta tra quelli in vigore nei paesi OCSE che — hanno detto i rappresentati dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e dell’Istat durante un’audizione alla Camera — potrebbe comportare per le aziende «un aggravio di costo pari a circa 4,3 miliardi complessivi».
È vero, come dice Di Maio, che il nostro Paese è uno dei pochi a non avere una legge sul salario minimo orario. Ma negli altri paesi la media oscilla tra i i 4 e i 6 euro l’ora.
Fanno eccezione gli USA (dove il minimo è fissato a 7,8 dollari), la Germania, dove la retribuzione oraria lorda è pari a 9,3 euro. Più su ancora la Francia, che lo ha fissato a 10,1 euro
Ma se lo fanno i tedeschi e francesi perchè non possiamo farlo noi? Questa potrebbe essere una delle obiezioni a chi dice che la proposta del M5S è troppo alta. E del resto sentirsi dire che quella cifra è troppo alta, come scrive Francesco Seghezzi di ADAPT, rischia di non far capire il punto della questione.
Anzi: chi legge un commento del genere potrebbe avere l’impressione che Confindustria (e l’OCSE e i sindacati) vogliano continuare a tenere i lavoratori in uno stato di povertà . In realtà però il salario minimo rappresenta un rischio proprio per i lavoratori
Torniamo all’esempio della Germania. Lì è vero che il salario minimo è fissato ad un importo simile a quello della proposta avanzata dal M5S, ma la differenza sostanziale è che mediamente le retribuzioni tedesche sono più alte di quelle italiane.
Alzare solo il salario minimo orario rischierebbe quindi di creare uno squilibrio nel mercato del lavoro. Poco male, potrebbe dire qualcuno, confidando in una sorta di shock positivo che porti a far alzare tutti i salari.
Non è così. Innanzitutto non sono chiari gli ambiti di applicazione della legge: comprende solo lo stipendio o anche tredicesime e TFR? Il rischio è che il reddito minimo produca un aumento del costo del lavoro pari al 18,8% (secondo una simulazione del centro studi Lavoro& Welfare).
Non è nemmeno da sottovalutare il costo per lo Stato. In audizione l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) ha fatto notare come «alcuni servizi acquistati dalla Pubblica amministrazione presentano retribuzioni inferiori» al salario minimo. L’innalzamento potrebbe quindi tradursi in un sensibile aumento dei costi anche per la PA.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
“OCCORRONO INVESTIMENTI PUBBLICO-PRIVATO, NON INSEGUENDO OBIETTIVI DANNOSI”
“Se si alimenta la paura che la politica sia quella di distaccarci dall’Europa, i mercati la ascoltano e si assicurano contro questo rischio. Così ci sono vari punti di tassi di interesse più alti che vengono richiesti”.
Così, a Venezia, il governatore di Bankitalia, Vincenzo Visco, al Foglio Tech Festival. “Va ridotta la sfiducia, non inseguendo obiettivi dannosi, e va enfatizzata la capacità di crescita attraverso investimenti pubblico-privati”.
“Sicuramente c’è una preoccupazione sulla crescita dell’economia con tassi di interesse così alti. Se l’emissione di titoli pubblici vede 2,5 punti in più rispetto alla Germania e uno in più di uno rispetto a Spagna, questo si trasferirà piano piano in tutti i meccanismi che concedono credito a livello privato e questo trasferimento alla fine rallenta la capacità di crescere dell’economia con effetti sugli investimenti”.
Ancora Visco: “Ci vuole fiducia e capacità di programmazione, non si può vivere sotto l’incubo del disavanzo che non asseconda la richiesta di stabilità dei mercati”. L’importante, ha poi aggiunto, “è stabilizzare l’economia, perchè di fronte anche a una situazione di choc tutto dipende dalla capacità di distribuzione della spesa”.
“Il rischio vero per tutti noi è di non guardare in avanti”. Bisognerebbe affrontare il futuro che – assieme alle difficoltà – “porta con se anche opportunità . Per essere colte, bisogna investire senza chiedere semplicemente che cosa lo Stato stia facendo per noi. Ci sono tanti giovani che non studiano e non lavorano e che sono forse sempre più emarginati: quindi il nostro sforzo è includerli in una collettività nazionale rivolta al futuro”
“Il contributo tecnologico – insiste Visco – porta lavoro, ma la velocità di adattamento è tale che non riusciamo a seguire l’evoluzione. In Italia ricaviamo solo il 5% del valore aggiunto dalla digitalizzazione, rispetto alla Germania che ha l’8%”.
(da agenzie)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
IL MOTIVO? NON ERA UNA “BESTIA ISLAMICA” MA UN CARABINIERE
Dodici anni e otto mesi di reclusione, è questa la sentenza di condanna emessa oggi dal Tribunale collegiale di Padova nei confronti di Dino Maglio, l’ex carabiniere che tra il 2012 e il 2014, quando indossava ancora la divisa, da borghese si trasformava in uno stupratore di turiste avvicinandole e facendo perdere loro i sensi per violentarle.
Una pena leggermente più lieve di quella richiesta dall’accusa rappresentata dal Pm padovano Giorgio Falcone. Durante la requisitoria infatti, per lui erano stati chiesti 14 anni di carcere.
La sentenza, emessa dal collegio presieduto dal giudice Claudio Marassi, riguarda il caso di quattro ragazze straniere, aggredite sessualmente in Veneto dall’ex militare in momenti diversi durante la loro permanenza nel nostro Paese.
Nello stesso periodo e per lo stesso scopo Maglio avrebbe drogato poco meno di una decina di giovani attirate con lo stesso stratagemma.
Le vittime erano turiste straniere che avevano alloggiato nella struttura ricettiva di proprietà della famiglia del militare sui colli Euganei.
Il 39enne Dino Maglio, che ha già perso la divisa e ha già trascorso 5 anni di carcere sempre per violenza sessuale su altre giovani straniere, attualmente è sottoposto all’obbligo di dimora nel paese di origine.
La prima accusa di stupro risale al 2014 quando una studentessa australiana lo aveva denunciato di violenza sessuale mentre era sua ospite nella casa di Arcella.
A quel punto molte altre vittime, che lui avrebbe minacciato vantandosi di poter raccogliere informazioni attraverso i dati del passaporto e del cellulare, sono uscite allo scoperto denunciando gli abusi subiti mentre erano già tornate nei loro Paesi d’origine.
La vicenda diventò un caso a livello internazionale con tanto di inchieste giornalistiche che hanno portato a un lungo e dettagliato esposto alle autorità italiane.
Infine nel 2015 i poliziotti fecero irruzione nella casa-albergo e sequestrarono un computer contente filmati e foto di circa un centinaio di ragazze provenienti da tutto il mondo, oltre a materiale pedopornografico.
(da agenzie)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
E’ UN PIATTO MEDITERRANEO MOLTO DIFFUSO IN SICILIA, OLTRE CHE IN NORDAFRICA, NON E’ UN PIATTO ETNICO, CON BUONA PACE DEI SOVRANISTI
Durante la trasmissione Diritto e Rovescio su Mediaset possiamo Mario Giordano torna a dimostrare di essere un clamoroso battutista prendendosela con il cous cous come piatto “etnico” da contrapporre alla buona, sana, vecchia cucina italiana della nonna che lei non sa signora mia che bei tempi, si stava meglio quando si stava peggio e tutto il meglio dell’apparato culturale dei reazionari italiani. §
Mario Giordano dice una sciocchezza. Il cous cous è un piatto tipico mediterraneo che fa parte, ad esempio, di numerose ricette siciliane.
Naturalmente la Sicilia fa parte dell’Italia. Non si tratta certo di un segreto, anche se è diffuso pure in Nordafrica ma per gli stessi motivi per cui è diffuso in Sicilia.
Più in generale bisognerebbe notare invece che anche noi tutti i giorni mangiamo cibo prevalentemente immigrato.
Ma che ne sa Giordano?
(da “NextQuotidiano“)
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Giugno 22nd, 2019 Riccardo Fucile
QUASI COME IN ITALIA, DOVE IL GOVERNO PERMETTE CHE FACCIANO QUELLO CHE VOGLIONO… IN GERMANIA SCHEDATI 12.000 NEONAZISTI VIOLENTI, 450 SONO ENTRATI IN CLANDESTINITA’
Non ci va a cena, non fa con loro comunella in Europa, non pubblica libri o libri-intervista con le loro case editrici. Non veste i loro capi d’abbigliamento. Nè ci sono estremisti di destra a fare da body-guard alle loro iniziative
Angela Merkel ha rivolto un appello a combattere i neonazisti “senza alcun tabù”, pochi giorni dopo l’omicidio di un deputato pro-migranti da parte di un presunto simpatizzante di questo movimento.
I neo-nazisti violenti “devono essere combattuti fin dall’inizio e senza alcun tabù”, ha detto il cancelliere tedesco, che è stato invitato a Dortmund per la Giornata tedesca della Chiesa protestante. “Ecco perchè lo stato è sollecitato a tutti i livelli e il governo federale prende questo aspetto molto, molto sul serio”, ha aggiunto
Queste dichiarazioni arrivano dopo le riprese all’inizio di giugno di Walter Luebcke, un deputato eletto della Cdu, il partito conservatore di Angela Merkel, nella sua abitazione nell’ovest del Paese. Un sospettato di 45 anni legato al movimento neonazista è stato arrestato lo scorso fine settimana. Questa tragedia ha scosso l’intero Paese, che teme l’emergere del terrorismo di estrema destra.
“Questo non è solo un atto terribile, ma anche una grande sfida per noi a riesaminare a tutti i livelli dove esistono tendenze di estrema destra o intrecci”, ha detto Angela Merkel. In precedenza, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha avvertito su Twitter che “la Germania ha un problema con il terrorismo”.
Abbiamo “oltre 12.000 estremisti di destra violenti nel nostro Paese: 450 di loro sono riusciti a entrare in clandestinità , malgrado i mandati d’arresto. Dobbiamo difenderci di più: non un millimetro di più per i nemici della libertà !”, ha scritto.
Senza consideare l’esistenza non di una vera e propria internazionale nera, ma di una sorta di Piovra Nera con contatti, scambi di notizie e collaborazioni tra numerosi gruppi neo-nazisti e suprematisti europei e non solo. Italia compresa.
(da “Globalist”)
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