Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
LO SPECCHIO DI UN PAESE ALLA DERIVA DOVE I PENDAGLI DA FORCA PENSANO DI DETTARE LEGGE
Lo scrittore Andrea Camilleri è ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale Santo Spirito di Roma. Camilleri è stato trasportato nel nosocomio romano stamani per un arresto cardiaco.
L’inventore del Commissario Montalbano, autore bestseller, 93 anni, si stava preparando per essere per la prima volta alle antiche Terme di Caracalla, il 15 luglio, con lo spettacolo che racconta la sua Autodifesa di Caino.
Intanto, però, i commenti agli articoli che parlano del malore sono pieni di insulti nei suoi confronti.
Ad esempio sulla notizia pubblicata dal Giornale su Facebook c’è chi lo insulta; ad esempio c’è Giovanni che si lamenta perchè Camilleri vuole vivere troppo visto che ha già 94 anni e perchè “vuole ancora vomitare su tutti quelli che non lo gratificano e lo osannano”.
Anche per Ercole (‘fan più attivo’, complimenti!) Camilleri “sentiva l’approssimarsi della sua ora ed era diventato più velenoso che mai”.
Per Lilli quelli come Camilleri e Napolitano (ma perchè?) devono morire “pieni d’odio” nei loro cuori”.
Anche sulla pagina FB del quotidiano Libero c’è chi si è prodigato nei confronti dello scrittore: More dice che “quando si augura il male a qualcuno, prima o poi ritorna indietro”, forse confondendosi con lo specchio-specchietto dell’asilo; Aldo si rifà ai classici e ricorda che chi semina vento raccoglie tempesta mentre Marisa torna a segnalare la questione del boomerang.
Tra i commentatori c’è anche Joel per il quale le critiche sono insulti mentre Isa ci regala una perla di saggezza: chi di spada ferisce, di spada perisce.
Infine c’è (lo sciagurato) Egidio, che addirittura se la canta: “O bello ciao, bello ciao, bello ciao ciao ciao”.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
“INERZIA DEI VERTICI, RESPONSABILITA’ GRAVEMENTE COLPOSA”
Un danno da 4,6 milioni di euro.
Tanto è costata al pubblico erario l’occupazione abusiva del civico 8 di via Napoleone III da parte di CasaPound.
Così ha stabilito la procura della Corte dei Conti del Lazio che ha appena chiuso l’indagine sullo stabile dell’Esquilino sottratto al Demanio dai “fascisti del terzo millennio” ormai dal 2003. A dover restituire la somma, secondo i pm contabili che hanno iniziato gli approfondimenti del caso dopo un’inchiesta dell’Espresso, sono nove dirigenti dello stesso Demanio e del Miur.
“L’occupazione ‘sine titulo’ dell’immobile da parte di Casapound e degli altri occupanti ha determinato una perdita economica per le finanze pubbliche e comunque una lesione al patrimonio immobiliare pubblico, dato che il cespite non è stato proficuamente utilizzato per oltre 15 anni.
Tale danno – aggiungono i magistrati contabili – va imputato a titolo di responsabilità gravemente colposa, all’inerzia dei direttori ‘pro tempore’ della direzione Roma Capitale dell’Agenzia del Demanio e ai dirigenti competenti ‘pro tempore’ del Miur per non aver agito…”.
Per la Corte dei Conti quello delle tartarughe frecciate sarebbe un “esproprio al contrario”, dal momento che l’intera cittadinanza romana (e italiana) è stata privata di un bene finito nelle mani del movimento di ultradestra, che all’interno del palazzone su cui campeggia il logo di CasaPound ospita 20 famiglie.
Ora si attendono le reazioni del Viminale di Matteo Salvini: l’immobile non è nella lista delle priorità per quanto riguarda gli sgomberi nella capitale perchè nessuno ha mai presentato una denuncia per la sua occupazione.
Ma ora è certo: per i magistrati di viale Mazzini c’è un danno e dal Mef potrebbe arrivare la richiesta alle forze dell’ordine di liberare lo stabile.
(da agenzie)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
“A BORDO DI QUELLA NAVE CI SONO PERSONE SALVATE DALLA MORTE E DAI LAGER LIBICI”
Gregorio De Falco, senatore ex M5S, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Sul caso Sea Watch 3. “Divieto d’ingresso? Si tratta di un decreto interministeriale —ha spiegato De Falco-. E’ dunque un decreto che, tristemente, anche i ministri del M5S hanno accettato. Se avessero commesso un reato sarebbero complici. Attualmente, con il decreto sicurezza bis, è stata modificata un’attribuzione di competenza che era prevista nel Codice di navigazione. Il codice prevede che il ministro delle infrastrutture ha la possibilità di vietare il transito a navi straniere nel mare italiano. Oggi lo possono fare in concerto tra di loro i ministri di infrastrutture, interni e difesa. Possono vietare il transito quando la nave abbia un comportamento ostile nei confronti dello Stato italiano e il carico della nave sia contrastante con le norme dello Stato. Il carico è rappresentato sia dalle cose che dalle persone. Per dire che quella nave lì non deve entrare il ragionamento parte dal fatto che questi siano migranti, cioè che siano partiti dalla Libia e siano diretti a Lampedusa. Questo non è avvenuto. In realtà è avvenuto che c’è stato un evento della navigazione per cui queste persone sono state a un certo punto in pericolo di vita. Ecco perchè c’è stato un coordinamento dei soccorsi e la nave Sea Watch li ha salvati. A bordo di quella nave non ci sono migranti, ma naufraghi. Che siano naufraghi è il motivo per il quale lo stesso Salvini dice che bisognava riportarli in Libia. Nel momento in cui queste persone sono state sottratte alla morte è una sciocchezza considerarli migranti. Essendo naufraghi, a rigore, non si dovrebbe applicare neanche la famosa regola di Dublino, non è detto che debba farsene carico il primo Paese d’approdo. Ed è questo che andava chiarito, invece di rimanere assenti da scuola come hanno fatto. Nel momento in cui un naufrago arriva sulle coste italiane, non si applica Dublino 3. Questo andava affermato nelle sedi dove si doveva discutere di Dublino 3 e dove il governo, soprattutto la parte rappresentata da Salvini, non è mai andato. Le Ong non fanno politica, fanno ciò che necessita laddove mancano le istituzioni. Se fossero in mare navi della guardia costiera, le ong non ci sarebbero. La geografia non è un’opinione. Vanno a Lampedusa perchè è la più vicina. Malta è più distante dalla Libia rispetto a Lampedusa. Si andrà avanti così perchè il governo, con la complicità di Bruxelles, sta alimentando il traffico di esseri umani. Noi stiamo pagando centinaia milioni di euro a delinquenti, fornendogli motovedette. La guardia costiera libica è composta da varie milizie, una di queste è comandata da una persona che è stata comandata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu perchè è un conclamato trafficante di esseri umani. Il trafficante di esseri umani, giustamente additato da Salvini e dal governo, non è qui, è lì. Il governo deve rendersi conto che sta aiutando i trafficanti”.
(da agenzie)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
“GIOVANI BENE DELLA ROMA NORD, TATUAGGI E CAPELLI RASATI”
Quattro ragazzi dell’associazione Piccolo Cinema America, che organizza a Roma proiezioni di film all’aperto, sono stati aggrediti ieri notte da un gruppo di trentenni.
Due sono finiti all’ospedale. I quattro, che indossavano le magliette del Cinema America, avevano trascorso la serata a seguire le proiezioni del Cinema America.
Oggi escono ulteriori dettagli sulla vicenda e sull’identità degli aggressori, che forse li stavano seguendo e con loro altri sette-otto ragazzi spuntati dai vicoli, si sono accaniti su David, Valerio e due amici della comitiva: spintoni, calci e pugni.
Habib è stato preso in pieno da una testata in faccia. Lui e gli altri si sono messi a correre fino al Pronto soccorso del Nuovo Regina Margherita, il branco li ha tampinati per un po’, poi è sparito.
«Erano giovani vestiti come quelli di Roma Nord, alcuni con la testa rasata, con molti tatuaggi, fra i 20 e i 30 anni – rivela Valerio Carocci, uno dei fondatori dell’associazione Piccolo America –. La nostra realtà fa paura agli xenofobi romani perchè è riuscita a portare nelle periferie, come Ostia e Tor Sapienza, che loro pensano di controllare, migliaia di persone. Perchè parla anche a chi è di destra perchè crea luoghi di inclusione, antirazzismo e solidarietà ».
Habib conferma al Messaggero: «Mi ricordo che erano per lo più ragazzi vestiti da giovani di Roma Nord, con il doppio taglio e i tatuaggi. C’è una cosa, però, che ricordo bene: uno di loro, sul braccio, aveva un tatuaggio con un 4 in numeri romani. Un altro aveva i capelli rasati».
I carabinieri potrebbero acquisire alcune delle numerose telecamere divide o sorveglianza che si trovano fra San Cosimato e viale Trastevere per ricostruire le fasi di quello che sembra un agguato.
Oltre ad Habib, che ha sempre partecipato alle attività del Cinema America, in ospedale è stato medicato anche Colantoni, ferito dalla bottigliata al sopracciglio destro.
Illesi gli altri due giovani. Oltre al movente della maglietta, chi indaga sta valutando quello di un’aggressione a sfondo antisemita – Habib è ebreo – e razzista visto che uno dei suoi amici presi di mira è di colore.
Habib è stato sentito, ieri, in ospedale dalla polizia, che ha subito fatto partire le indagini. Non è la prima aggressione di questo tipo, registrata a Roma.
Un’altra, nel giugno del 2017, venne consumata ai danni di un 18enne del liceo Cavour, che indossava la t-shirt bordeaux. Dopo due mesi di indagini, la Digos individuò e denunciò due estremisti di destra.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
FORSE CONOSCE MEGLIO QUELLO RUSSO
Ieri prima della partita della Nazionale Under 21 contro la Spagna valida per l’Europeo di categoria (vinta 3 a 1) è stato suonato, come da tradizione, l’inno nazionale.
A Bologna c’era in tribuna il sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti che nell’occasione, da buon leghista, non ha cantato l’inno.
Da anni i leghisti usano come provocazione non cantare l’inno nazionale nelle occasioni ufficiali.
L’ultima volta che i giornali lo hanno riportato è accaduto a Verona e a Gallarate.
A Vicenza i leghisti uscirono dall’aula dove veniva cantato.
Nel 2014 il deputato Cavallotto disse che i bambini non lo dovevano cantare. E poi c’è lui, Matteo Salvini:
Nel settembre 2013 intervenì quando il sindaco leghista di Martinego Paolo Nozza aveva invitato la banda che doveva suonare ad una cerimonia a non suonare l’inno. Salvini gli diede ragione: “E’ uno scandalo se un sindaco leghista non fa suonare l’inno di Mameli all’inaugurazione di un’opera pubblica? Dovrebbero farlo tutti. Altro che Mameli, questo Stato merita come inno ‘La terra dei cachi’”.
Ovviamente il sindaco non protestava per i tagli, era solo allergico all’inno nazionale.
(da agenzie)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
PER IL BIBITARO “DIBBA E’ IL NOSTRO D’ALEMA”
Politicamente scorretto è l’ultima fatica letteraria (si fa per dire) di Alessandro Di Battista, di cui ieri il Fatto ha pubblicato un estratto:
Una pagina nella quale l’ex deputato, attualmente senza incarichi, piccona il Movimento espara contro «il M5S al governo» che, a suo dire, «ha avuto paura di dire la verità ».
A parte l’uso disinvolto della parola «verità », l’attacco è diretto. Contro una linea troppo moderata che avrebbe portato il Movimento ad aver paura.
«Paura di sembrare politicamente scorretti, una volta diventati Istituzione»; «paura di attaccare la Lega»; «paura di prendere posizioni scomode in ambito internazionale es ull’Europa».
«Abbiamo perso– spiega usando una prima persona plurale puramente formale – perchè ci siamo trasformati in burocrati rinchiusi 18 ore al giorno nei ministeri. Mentre Salvini al ministero non ci stava quasi mai».
L’accento, più che sull’assenza del leader della Lega dal Viminale, viene posto sull’eccessiva presenza in ufficio dei governativi M5S.
Alessandro Trocino sul Corriere della Sera racconta che la reazione di Di Maio non è stata entusiastica:
Ma l’uscita non è piaciuta ai piani alti. La reazione di Di Maio è gelida: «Non ho letto l’articolo. Sono concentrato sulle cose da fare, a partire dal salario minimo». Ma c’è di più. Si fa sapere, quasi a smentire l’immagine di un vicepremier in marsina e incollato alle poltrone ministeriali, che Di Maio è costantemente sul territorio: è andato in Sardegna, per le Comunali, e il prossimo weekend sarà alle assemblee regionali M5S. C’è anche un’altra questione. Di Battista non ha mai esplicitato la volontà di rientrare nel Movimento con un incarico. È vero che non gli è stato offerto ufficialmente, ma per lui si parla da tempo di un ruolo nella nuova segreteria in formazione. L’ex deputato sembra indeciso.
E qualcuno ai piani alti si sta innervosendo: «O sta dentro o sta fuori». Di Battista sembra godere ancora dell’appoggio di Davide Casaleggio, che lo «intervisterà » il prossimo fine settimana a Catania, smettendo i panni del figlio del fondatore, anzi del «tecnico informatico», per indossare quelli di giornalista, in nome della disintermediazione.
Il «giornalista»Casaleggio, naturalmente, non farà domande difficili.
E c’è di più: perchè l’ira è talmente tanta che Di Maio dà una nuova definizione di Di Battista: “E’ il nostro D’Alema”. Detto da uno che ha affossato il M5S è esilarante.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
L’ORIGINALE TRASFORMATO PER GLORIFICARE IL LEGHISTA
La pagina Facebook di Matteo Salvini ha avuto la meravigliosa idea di pubblicare questa fotografia sul tema striscioni dal balcone in cui si vede una scritta che lo invita a salire a casa “che mio marito non c’è”.
«C’è balcone e balcone — ha scritto Salvini — E a me, se non incitano alla violenza, piacciono tutti, belli e brutti. Tristi quelli che si prendono troppo sul serio” (come lui, in effetti)
Su Twitter c’è chi ha trovato uno scatto simile dove però il messaggio, a parte il cuoricino, è leggermente differente: “sali che ho voglia di legittima difesa”
La scritta “Savini sali” è la stessa identica, cambia il concetto successivo: dalla moglie desiderosa di buttarsi tra le braccia di Salvini a chi gli vuole ironicamente sparare.
Il dubbio che il tarocco sia opera dei social media manager di Salvini è del tutto giustificato.
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
ORA SIAMO ARRIVATI A 2.373 MILIARDI E I CAZZARI VOGLIONO SPUTTANARE ALTRI SOLDI DEGLI ITALIANI
Il debito pubblico cresce senza sosta e fa segnare un nuovi record assoluto.
Il bollettino della Banca d’Italia rende noto che il debito delle amministrazioni pubbliche ha fatto segnare ad aprile, rispetto a marzo, un incremento di 14,8 miliardi di euro, portando il totale a 2.373,3 miliardi.
L’incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (2,8 miliardi), l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (11,6 miliardi, a 58,5); gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno nel complesso aumentato il debito di ulteriori 0,4 miliardi.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 13,9 miliardi, quello delle amministrazioni locali di 0,9 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto pressochè invariato.
(da agenzie)
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Giugno 17th, 2019 Riccardo Fucile
LA LEGA A CAGLIARI PASSA DAL 22,7% DELLE EUROPEE AL 5,4%, A SASSARI DAL 25,5% AL 6,3%… MALE IL M5S CHE PERDE 12 PUNTI A SASSARI … RISALE IL CENTROSINISTRA ALLARGATO… FDI BENE A CAGLIARI MALE A SASSARI…FORZA ITALIA MALE OVUNQUE
Scrutinio concluso per le elezioni amministrative in Sardegna. Definitivo anche il risultato più atteso, quello di Cagliari, dove il centrodestra ha vinto al primo turno mentre a Sassari il centrosinistra, in vantaggio, va al ballottaggio contro un candidato civico, con l’esponente del centrodestra rimasto fuori.
Il centrodestra si afferma al primo turno anche ad Alghero. Queste tre città erano tutte guidate da sindaci di centrosinistra nelle giunte uscenti.
Ma nel frattempo – a partire dalle politiche del 2018 – c’è stata l’alleanza di Salvini con il Partito sardo d’azione (del governatore Christian Solinas).
A Cagliari, dove non si presentava il candidato del Movimento 5 Stelle, il candidato del centrodestra Paolo Truzzu di Fratelli d’Italia vince con il 50,1% mentre la candidata del centrosinistra Francesca Ghirra si attesta al 47,8%. In città l’affluenza finale è stata del 51,71% contro il 55,3 della media di questo voto amministrativo sardo e il 60,2 per cento di tre anni fa (in città c’è stato il voto anticipato perchè il sindaco uscente Zedda si è candidato come governatore e poi ha scelto di guidare l’opposizione in consiglio regionale).
La Lega, rispetto alle Europee crolla dal 22,7% al 5,4%, exploit di Fratelli d’Italia, all’11,7 trainata dal candidato sindaco Partito sardo d’azione al 9,6. Il Pd si conferma prima forza politica in città , con il 16,2. Ma non basta, anche se il centrosinistra allargato sfiora il colpaccio.
A Sassari si andrà al ballottaggio: è avanti il candidato di centrosinistra Mariano Brianda con il 34%, inseguito dal chirurgo Gian Vittorio Campus, ex sindaco, ex consigliere regionale e senatore di An e Forza Italia, sostenuto da liste civiche, che si attesta al 30,5%.
Il candidato di centrodestra Mariolino Andria – solo terzo – è al 16,1% e il candidato M5s Maurilio Murru si è fermato al 14,4%.
Anche qui crollo della Lega dal 23,5% al 6,3% e del M5S che perde 12 punti rispetto alle Europee.
(da agenzie)
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