Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
ORA SONO DIVENTATI “INGIUSTI E ILLEGITTIMI”, MA DUE GIORNI PRIMA ANCHE LEGA E FDI AVEVANO VOTATO A FAVORE
“La politica deve riprendere spazio, ma se in Calabria anzichè pensare alla Statale 106 si occupano
di vitalizi….facciamo che non hanno letto bene…Per quello che riguarda la Lega va ritirata quella roba lì”.
Ieri Matteo Salvini è stato giustamente severo con la legge approvata in meno di due minuti dal consiglio regionale della Calabria che prova a reintrodurre il privilegio: anche se il politico decade per un qualsiasi motivo (è dichiarato ineleggibile o perde un ricorso presentato dal primo dei non eletti) ha la possibilità di maturare il “trattamento di fine mandato”.
Ma c’è un problema. Il consiglio regionale ci ha messo meno di due minuti a votare la legge proposta da Giuseppe Graziano dell’Udc che, alla richiesta del presidente Domenico Tallini di spiegare la norma prima di metterla ai voti, ha risposto: “Si illustra da sè”. La legge è stata votata anche dal gruppo della Lega
Ma c’è di più. Proprio Lega e Fratelli d’Italia per bocca dei loro capigruppo Tilde Minasi e Filippo Pietropaolo, hanno successivamente parlato di “privilegio ingiusto e illegittimo” e promesso una pezza alla voragine che, con il voto di martedì scorso, hanno contribuito a creare tra loro e la società civile: “Lunedì mattina — dicono — depositeremo una proposta di legge per ripristinare l’inammissibilità alla contribuzione volontaria del consigliere regionale la cui elezione sia stata annullata”.
Dimenticandosi che due giorni prima l’avevano votata.
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
L’ALIENO ELEGANTE CON IMPERMEABILE GRIGIO, CAPPELLO E SCIARPA CHE PRIMA SALUTA GALANTEMENTE LA MOGLIE DEL GENERALE E POI RACCOMANDA A PAPPALARDO CHE LO PUBBLICHI
Il suo nome è tornato a essere virale — più del virus che lui stesso e il suo movimento definisce inesistente — da sabato pomeriggio, quando insieme ai suoi gilet arancioni ha occupato piazza del Duomo a Milano.
La figura dell’ex generale dei Carabinieri Antonio Pappalardo diventa ogni giorno sempre più controversa. Dal suo passato, per esempio, riemerge quel racconto di un incontro con un alieno che gli consegnò un manoscritto con le indicazioni per salvare il pianeta Terra
Era il 19 agosto del 2018, quasi due anni fa, e con un video in diretta su Facebook Antonio Pappalardo racconta di un evento che gli ha cambiato la vita.
Il tutto è accaduto nel febbraio del 2000, quando era ancora generale dell’Arma dei Carabinieri. Durante una passeggiata serale in compagnia della moglie, l’attuale leader dei gilet arancioni incontrò — secondo la sua narrazione — un alieno proveniente dal pianeta Ummo.
«Quest’uomo si è avvicinato, indossava un lungo impermeabile grigio addosso, uno sciarpone. Aveva anche un cappello in testa. Quando ha visto mia moglie l’ha salutata molto galantemente. Questo fatto mi ha, in qualche modo, rassicurato. Poi, rivolgendosi a me, ha detto ‘io sono un alieno e vengo da un altro pianeta’. All’inizio sorrisi perchè, da Carabiniere, ho interrogato diverse persone che raccontavano di aver incontrato alieni, ma a me non era mai capitato».
Poi l’alieno, secondo il racconto dell’ex generale Pappalardo, gli consegnò un manoscritto, con preghiera di pubblicazione. «Perchè si è rivolto proprio a me? È vero che scrivo romanzi e saggi, ma non sono conosciuto.
‘Lo consegno a lei perchè lei è un uomo libero e sono certo che anche dopo aver letto quello che c’è scritto lei lo pubblicherà . La prego di farlo entro dieci anni’».
E quel libro uscirà , proprio con la firma di Antonio Pappalardo il 1° gennaio del 2010, dieci anni dopo quell’incontro.
E in quel manoscritto divenuto romanzo c’è la genesi che, sempre secondo l’ex Carabiniere, ha portato alla creazione del Movimento Liberazione Italia.
Insomma, tutto quello a cui stiamo assistendo in questi giorni — prendendo per buono (anche se è molto difficile) quella narrazione, non è frutto di un pensiero umano, ma alieno.
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
UNA DOMENICA BESTIALE, METRO FERME E NAVETTE CHE NON RIESCONO NEMMENO A CHIUDERE LE PORTE… NON PREOCCUPATEVI, IL MEDICO DI BERLUSCONI HA DETTO CHE IL VIRUS NON C’E’ PIU’
Domenica di delirio per gli utenti del trasporto pubblico a Roma. 
Non solo le metro A e B bloccate. Ma navette sostitutive piene fino a scoppiare, alla faccia del distanziamento sociale, prescritto dai protocolli regionali e dai decreti del premier Giuseppe Conte.
Sulla Tuscolana, a Ottaviano, da tutti gli snodi strategici delle metropolitane andate in tilt, gli sventurati passeggeri, ligi all’obbligo della mascherina, hanno inviato foto di viaggiatori accalcati alle porte dei bus che non riuscivano a chiudersi, di mani e braccia disperatamente ancorate ai passamano, di visi che si sfiorano nell’inutile tentativo di guadagnare un po’ di distanza.
“Siamo tornati alla normalità del nostro trasporto – denuncia Carlo Andrea Tortorelli, di Odissea quotidiana – Atac, già incapace in epoca pre Covid di assicurare un trasporto adeguato, ora mette addirittura a rischio i suoi utenti esponendoli al pericolo del contagio”
“Attesa l’unica navetta circolante per 40 minuti a Flaminio, nessuna navetta incontrata sul lato opposto, persone sul bus che dicevano di aver aspettato oltre un’ora, vettura strapiena, ho contato almeno 35 persone a bordo in barba a qualsiasi misura anti Covid. Vergogna!”, è la testimonianza di Claudio Giacomini.
“Atac e il distanziamento sociale”, scrive Martino Grassi postando su Twitter una foto scattata alle 18.30 di domenica sulla Tuscolana, all’altezza di Furio Camillo, di una navetta che non riesce a chiudere le porte per la folla all’interno della vettura.
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
“I MANIFESTANTI NON ODIANO L’AMERICA, CI STANNO SOLO CHIEDENDO DI ESSERE MIGLIORI”… “L’AMERICA SI GUARDI ALLO SPECCHIO E AFFRONTI I PROPRI DEMONI, QUESTO RAZZISMO DEVE FINIRE”
“L’America non è perfetta. Credo ancora che sia il più grande Paese del mondo, ma siamo al meglio quando ci guardiamo allo specchio e affrontiamo i nostri demoni”, scrive il 38esimo governatore della California Arnold Schwarzenegger in un lungo articolosu The Atlantic.
“I manifestanti che vediamo nelle strade non odiano l’America. Ci stanno chiedendo di essere migliori. Ce lo chiedono a nome dei nostri compagni americani che non hanno più voce: Ahmaud Arbery, Breonna Taylor, George Floyd e molti altri”.
L’ex terminator continua “Deve finire. Ci vorrà una migliore formazione per gli agenti di polizia. Ci vorrà l’impegno della maggior parte degli agenti di polizia, a spingere per il cambiamento. Ma deve finire. Questo non è un attacco agli agenti di polizia. È una critica a un sistema rotto. Mio padre era un ufficiale di polizia. Ho sempre fatto il tifo per gli agenti di polizia. Ma si può essere fan di qualcosa e vedere “che ciò che è sbagliato al suo interno. Ed è chiaro che qualcosa non va”.
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
L’ATTENTATORE E’ STATO SOTTRATTO A FATICA AL LINCIAGGIO: E’ UN SOSTENITORE DI TRUMP CON PRECEDENTI PENALI
Un’autocisterna contro la folla. È questa l’ultima testimonianza che arriva dagli Stati Uniti e che
racconta quanto sia alta la tensione nelle proteste iniziate dopo la morte di George Floyd.
A Minneapolis lungo l’autostrada 35W un uomo di 35 anni, Bogdan Vechirko, ha guidato un’autocisterna contro una folla di persone che stava manifestando.
Come si vede dalle immagini, dopo la carica iniziale il veicolo ha cominciato a rallentare. Diverse persone sono salite davanti all’abitacolo e hanno cercato di fermare il conducente. Altri sono riusciti ad aprire le portiere e trascinare Bogdan Vechirko fuori dal mezzo.
Qui è iniziato il pestaggio che è durato fino a quando qualcuno è riuscito a fermare la folla e consegnare l’uomo alle forze speciali.
Ora Vechirko è in arresto. L’uomo risiede a Otsego, una piccola città vicino a Minneapolis. Al momento sono poche le informazioni che si conoscono su di lui e soprattutto sui motivi che lo hanno spinto a compiere questo gesto.
Quello che si conosce è che aveva procedenti penali ed era un sostenitore di Donald Trump. Nel 2018 e nel 2019 ha finanziato con piccoli donazioni le campagne del Presidente e del partito repubblicano.
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
E’ IL RISULTATO DEI QUOTIDIANI MESSAGGI DI ODIO DI UN PRESIDENTE INCAPACE DI RAPPRESENTARE UNA NAZIONE
Mentre i manifestanti assediavano la Casa Bianca, il presidente Trump è stato costretto a rifugiarsi in un bunker antiterroristico
È successo nella notte di venerdì scorso, mentre negli Usa continuano le proteste per la morte di George Floyd
Mentre il mondo continua a combattere contro l’epidemia da Covid-19, in USA non accennano a placarsi le manifestazioni contro la brutale fine di George Floyd dopo un fermo di polizia. Proteste che hanno toccato anche la Casa Bianca e che hanno costretto il Presidente Americano, nella notte di venerdì, a una storica “ritirata”. Mentre fuori impazzava la rabbia dei manifestanti, con scontri che hanno toccato anche il perimetro della residenza presidenziale, Trump sarebbe stato condotto dalla sicurezza in un “bunker speciale”, lo stesso usato per difendersi in caso di attacchi terroristici dopo l’11 settembre 2001.
E le immagini dell’assedio sono davvero sorprendenti. Il presidente americano è violentemente contestato dai manifestanti per non aver affrontato lo scandalo dell’omicidio di George Floyd ed è incolpato di aver inviato messaggi gonfi d’odio a tutta la nazione, piuttosto che di riconciliazione.
Lo stesso Trump ha accusato l’amministrazione di Washington DC di non difendere adeguatamente la Casa Bianca, mentre in molti hanno visto come un segno lo spegnersi delle luci della residenza presidenziale nel corso delle proteste.
I “riots” vanno avanti in tutte le maggiori città americane da circa sei giorni, ma le proteste fuori dalla Casa Bianca hanno assunto immediatamente un connotato simbolico molto forte, con la rabbia dei manifestanti che è letteralmente esplosa nei dintorni della residenza presidenziale, mentre Trump accusava i democratici di non biasimare adeguatamente i dimostranti.
Una tensione che non accenna a diminuire, anche un virtù dei tweet al veleno del presidente che non ha esitato a identificare chi contesta come terroristi.
L’ennesima miccia in un’America dove l’indignazione non sembra affievolirsi.
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
GLI AGENTI SI SONO INGINOCCHIATI PER RENDERE OMAGGIO A GEORGE FLOYD
Non solo violenza, ma anche segnali di solidarietà : durante il fine settimana in tre grandi città degli
Stati Uniti la polizia si è unita ai manifestanti che protestavano in nome di George Floyd marciando insieme a loro e, in diversi casi, inginocchiandosi.
Il gesto degli agenti di Camden, in New Jersey, Ferguson, nel Missouri e Flint, in Michigan, è diventato virale sui social suscitando elogi, un po’ di speranza, e diffondendo un esempio che inizia a ripetersi in altre parti degli Stati Uniti.
Lo sceriffo di Flint: “Siamo qui per darvi voce”
I manifestanti a Flint, in Michigan, radunati davanti alla stazione di polizia, hanno ascoltato le parole dello sceriffo della Contea di Genesee Christopher Swanson che ha parlato con loro prima di unirsi alla protesta pacifica dopo essersi liberato del casco e del manganello in segno di pace: “L’unico motivo per cui siamo qui è assicurarci che voi abbiate voce, solo per questo!”.
Lo sceriffo ha sottolineato come gli agenti degli Stati Uniti non siano tutti come l’ex poliziotto Derek Chauvin, accusato dell’omicidio di Floyd: “Non pensate per un secondo che lui rappresenti i poliziotti di tutta questa nazione”, ha detto Swanson. “Andiamo là fuori per aiutare le persone, non per fare queste cose” e in nome di questo ora “voglio fare un corteo, non una protesta”. “Questi poliziotti vi adorano!”, ha continuato lo sceriffo.
Polizia in ginocchio a Ferguson
Fuori dalla stazione di polizia di Ferguson, in segno di rispetto i manifestanti si sono inginocchiati per gli stessi nove minuti che hanno causato la morte di Floyd per soffocameneto. Tra la folla erano presenti e in ginocchio, anche molti agenti. Le riprese video del momento scattate da uno stagista di Heroic Imagination mostrano la folla che incoraggia gli agenti per il loro spettacolo di solidarietà .
Ma gli agenti si sono inginocchiati anche in altre parti degli Stati Uniti, nella contea di Miami Dade in Florida o Santa Cruz in California, a Washington e a New York.
La marcia dei poliziotti di Camden
È una delle città più grandi e violente del New Jersey, ma è stato a Camden che sabato pomeriggio gli agenti hanno deciso di marciare a fianco dei manifestanti. Il capo della polizia della contea, Joe Wysocki, si è unito in prima fila sfoggiando la sua uniforme, una maschera protettiva e un segno di pace
“Ieri è stato un altro esempio del nostro costante impegno e un dialogo con i residenti di Camden”, ha dichiarato Wysocki a The Associated Press. Da quando le forze di polizia di Camden si sono sciolte e riformate nel 2013 come agenzia della contea, gli ufficiali si sono concentrati molto sulla sorveglianza della comunità .
(da agenzie)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
PER USCIRE DALL’EURO “MI HA DATO IL PERMESSO DRAGHI”… BASTA LEGGERE L’INTERVISTA AL “CORRIERE” PER CAPIRE A CHE LIVELLO SIAMO ARRIVATI
Il Corriere della Sera oggi pubblica a firma di Fabrizio Roncone un’intervista all’ex generale Antonio Pappalardo, che dà spettacolo dopo la manifestazione senza mascherine di Milano che gli è costata una denuncia, annunciando che lui vuole uscire dall’euro ma gli ha dato il permesso Draghi e che è anche un grande musicista e compositore di inni apprezzati da Trump:
«Ma lo sa che a Bergamo e Brescia stavano bruciando i cadaveri? Questa cosa voi giornalisti non l’avete scritta perchè…».
Perchè è una sciocchezza. Lei sta dicendo una sciocchezza.
«Non le permetto di…».
Si calmi. A Milano e a Roma e in molte altre città avete manifestato senza rispettare le distanze, e nessuno indossava la mascherina. Vi hanno, giustamente, denunciato.
«Giustamente? Ma lo vogliamo dire, una volta per tutte, che le mascherine sono dannose?».
Lei continua a dire sciocchezze. Chi le dà i soldi per dirle e organizzare i suoi movimenti?
«Nessuno. Non abbiamo un centesimo. Io vivo con la mia pensione di generale, 3.800 euro al mese, e ho pure rinunciato al vitalizio, che pure erano altri 1.200 euro, eh».
Lei è contro i vaccini.
«Fanno male. Sono pieni di veleni. Contro questo Coronavirus molto meglio un bell’antibiotico, un bell’antinfiammatorio».
Da anni lei si diverte con provocazioni eversive.
«Sa qual è la verità ? Voi giornalisti, e dico tutti, da quelli del Tg5 a Travaglio, tutti siete prevenuti nei miei confronti. Pensi che, una volta, una sua collega mi definì golpista. E solo perchè io sono un ex carabiniere che vorrebbe far rispettare le leggi. Tra l’altro: con l’Arma non ho più contatti, forse qualche generale può essere invidioso”
Vorrebbe anche uscire dall’euro
«Dobbiamo cominciare a stamparci una nuova moneta. Pensi che pure Draghi mi ha detto che è d’accordo»
Non ci credo.
«Giuro. L’ho incontrato la scorsa estate a Città della Pieve. Lo vedo in un vicolo, gli vado incontro, e gli chiedo: posso cominciare a far stampare una nuova moneta? Allora lui mi guarda e mi risponde: “Sì si, certo che può”. Draghi ha capito che io non sono un politicante, ma un artista delle idee e della musica. Del resto: lei lo sa, vero?».
Cosa?
«No, dico: io sono uno dei più grandi musicisti del mondo. Le mie opere sono state eseguite in luoghi dove avevano accettato solo Mozart e Beethoven. In Vaticano sono considerato un genio illuminato da Dio. Anzi: le anticipo che la segreteria del Presidente Trump mi ha chiesto di comporre qualcosa in suo onore…».
Conferma la manifestazione di domani, a Roma, in piazza del Popolo?
«Confermo. La mattina ci saranno Salvini e Meloni, il pomeriggio arriveremo noi».
(da “NextQuotidiano”)
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Giugno 1st, 2020 Riccardo Fucile
RICHELDI: “NON E’ VERO, IL VIRUS CIRCOLA ANCORA, MESSAGGIO FUORVIANTE”… IPPOLITI: “TESI SENZA NESSUNA PROVA SCIENTIFICA”… LOCATELLI: “IO PARLO DI FATTI CONCRETI, LE OPINIONI PERSONALI NON MI INTERESSANO”
Il Covid-19 “dal punto di vista clinico non esiste più”. Lo dice il primario del San Raffaele di Milano
Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva e medico personale di Berlusconi.
Parole che hanno immediatamente infiammato la polemica tra gli esperti, con espressioni di sconcerto e di condanna soprattutto da parte degli scienziati
Alle parole di Zangrillo risponde lo pneumologo Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico: “Il virus circola ancora ed è sbagliato dare messaggi fuorvianti che non invitano alla prudenza. E’ indubitabilmente vero e rassicurante il fatto che la pressione sugli ospedali si sia drasticamente ridotta nelle ultime settimane. Non va però scordato – rileva – che questo è il risultato delle altrettanto drastiche misure di contenimento della circolazione virale adottate nel nostro Paese”.
“Peraltro – afferma Richeldi – è bene ricordare che la circolazione virale è un processo dinamico, per cui la gradualità e la cautela nella ripresa delle attività economiche e sociali devono rimanere la nostra priorità . Soprattutto alla luce delle riaperture del 3 giugno”. “Del resto, basta vedere come purtroppo la situazione sia molto diversa in Paesi, come Russia, Messico o India, nei quali – conclude – queste misure non hanno potuto essere così efficaci e non hanno dato i confortanti risultati che vediamo nel nostro Paese”.
Sulla stessa linea il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito: al momento “non vi è alcuna prova o studio scientifico pubblicato che dimostri che il nuovo coronavirus SarsCov2 sia mutato. Fortunatamente in Italia – rileva -abbiamo ora meno casi gravi e ciò dimostra che le misure di contenimento adottate hanno dato i loro frutti”.
Secondo Pregliasco “i motivi per cui dopo il lockdown si è creata questa situazione, con casi meno gravi e una carica virale inferiore vanno ancora indagati”. Di certo, va avanti il virologo, “il virus circola ancora e ha alta potenzialità di diffondersi, per cui non dobbiamo abbassare la guardia”
Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del comitato tecnico scientifico: “Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus. Dovremmo tutti rallegrarci che le misure di lock-down abbiano prodotto gli effetti sperati contenendo la diffusione epidemica con risparmio di tante vite umane e questo risultato inconfutabile deve spingere a continuare sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali, da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese”. “E’ altrettanto chiaro, anche a occhi non esperti – conclude – che la gestione clinica dei malati è certamente oggi facilitata dal minor numero di casi rispetto a quelli osservati nei giorni di picco e da quanto si è imparato in questi mesi. Questi sono i fatti concreti, il resto opinioni personali”.
(da agenzie)
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