DARE DEL NAZISTA A SALVINI NON E’ REATO
IL LEADER LEGHISTA PERDE LA CAUSA A TORINO: “PRODUCE FALSI NEMICI PER CREARE ODIO SOCIALE”
Il 19 aprile dello scorso anno, in un post su Facebook, il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero definì, senza mezzi termini, Matteo Salvini un “nazista”. “Salvini non è uno sciacallo ma un nazista, come quelli che all’inizio degli anni ’30 gridavano al complotto giudaico massonico”.
Per questo accostamento, il leader del Carroccio sporse querela, ma ieri il giudice per indagini preliminari del Tribunale di Torino ha decretato il non luogo a procedere nei confronti di Ferrero perchè il fatto non costituisce reato: “Nell’ambito della critica politica la continenza verbale assume una peculiare elasticità , in ragione dei toni abitualmente accesi ed aspri che caratterizzano la lotta politica”, queste le motivazioni del Gip, che ha rigettato la richiesta di emissione di decreto penale nei confronti del segretario di Rifondazione
Le motivazioni
Secondo il Gip, infatti, “l’accostamento di Salvini al nazismo pare riferirsi non già alle politiche criminali di xenofibia e genocidio, quanto alla politica del movimento suddetto volto a produrre falsi nemici verso cui creare odio sociale”.
A segnalare la notizia dell’assoluzione è stato lo stesso Paolo Ferrero, che ieri sera su Facebook ha pubblicato il testo integrale della sentenza emessa, esprimendo la sua soddisfazione: “Il Tribunale di Torino ha emesso sentenza in cui dichiara di non doversi procedere nei miei confronti perchè il fatto non costituisce reato. Si tratta di una sentenza importante che riconosce la piena legittimità di denunciare come Salvini sia un nazista in quanto usa argomenti simili a quelli dei nazisti che all’inizio degli anni ’30 hanno basato i loro consensi sulla costruzione della guerra tra i poveri e dei capri espiatori. Si tratta di una acquisizione rilevante perchè ‘historia magistra vitae’, dalla storia si può e si deve imparare”.
(da agenzie)
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