AFFITTOPOLI: LA PROCEDURA DI SFRATTO DELLA CASA ATER DELLA POLVERINI ERA STATA BLOCCATA DAL COMMISSARIO NOMINATO DA LEI STESSA
SPUNTA ANCHE UNA NUOVA INQUILINA NELL’ALLOGGIO DEL MARITO DELLA GOVERNATRICE…LA POLVERINI ORA DICE CHE E’ SEPARATA DI FATTO DAL MARITO, MA HA ABITATO IN QUELLA CASA SENZA AVERNE TITOLO, CAUSA REDDITO SUPERIORE…IL MARITO PAGA 380 EURO IN QUANTO LA OCCUPA ABUSIVAMENTE… E LO SFRATTO ORA RIPARTE
Chi abita realmente in via Bramante, nella casa dell’Ater dove Renata Polverini ha vissuto abusivamente per 15 anni, fino al 2004?
È questa la domanda a cui probabilmente sarà chiamata a rispondere la procura di Roma.
Secondo le indiscrezioni, alcuni dipendenti dell’azienda delle case popolari starebbero predisponendo un esposto da presentare a Piazzale Clodio per cercare di fare chiarezza su una situazione che si fa ogni giorno più misteriosa.
«Non vivo più lì e io e mio marito siamo separati di fatto (ma non legalmente, ndr)», si è difesa la presidente della Regione, che comunque ha vissuto in quell’appartamento anche quando era proprietaria di altri immobili e quando il proprio reddito familiare era ben superiore ai limiti di legge per ottenere l’alloggio pubblico.
Oggi nella casa popolare all’Aventino (380 euro di canone, compresa «l’indennità di occupazione abusiva») dai documenti risulta residente il marito Massimo Cavicchioli, già sfrattato dall’ente perchè non in possesso dei requisiti.
Lo sfratto però è stato misteriosamente bloccato in pratica proprio quando alla guida dell’Ater è arrivata Stefania Graziosi, nominata commissario da Renata Polverini.
In realtà però in quell’appartamento risulta residente anche un’altra persona: S.C., cittadina inglese di 53 anni.
Secondo i vicini invece non si vede spesso da quelle parti Massimo Cavicchioli.
«Forse abita da qualche altra parte», insinua qualcuno.
Era già successo in passato che avesse dato in prestito ad altre persone l’appartamento (cosa vietata dalla legge ed è anche questo uno dei motivi per cui in passato era stato avviato lo sfratto).
In ogni caso, essendo ancora sposato agli effetti di legge con Renata Polverini, Cavicchioli sfora ampiamente i tetti di reddito e disporrebbe, almeno in teoria, della casa della moglie.
«Se ci si fidasse delle separazioni di fatto, qualsiasi coppia potrebbe eludere la legge per mantenere la casa pubblica, pur avendone un’altra di proprietà . E un’amministratrice attenta come la presidente della Regione, dovrebbe saperlo bene», spiega uno dei dipendenti dell’Ater che sta preparando l’esposto alla procura.
L’assessore regionale alla casa, Teodoro Buontempo, proprio il giorno prima che scoppiasse lo scandalo, aveva annunciato insieme alla Polverini: «Cacceremo i furbi dalle case Ater».
Poi Buontempo è scomparso: non un commento, telefonino staccato da giorni.
E adesso, secondo il nuovo commissario Bruno Prestagiovanni, l’iter dello sfratto è ripartito.
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