BOSSI A PONTIDA: “MEGLIO MARINA DI TOSI, LUI CANDIDATO ALLA PREMIERSHIP MI FA RIDERE”
“L’UNICO ASPETTO POSITIVO SAREBBE CHE SE NE ANDREBBE FUORI DALLE SCATOLE DELLA LEGA”… “TRA LUI E MARINA BERLUSCONI VOTEREI MARINA”
Il Senatùr respinge così le ambizioni del sindaco di Verona, che si è detto pronto nei giorni scorsi a primarie per la leadership nel centrodestra.
Durante il comizio Bossi poi rincara la dose: «Tosi premier? O è con noi, oppure vaff…».
Quindi dal pubblico – almeno 400 persone, tra cui diversi veneti in trasferta, «bossiani» dichiarati – si sono levati alcuni cori («fuori, fuori») all’indirizzo del sindaco di Verona e segretario nazionale veneto.
Bossi è poi tornato sul tema delle espulsioni bloccate da lui stesso, ribadendo che «sono sbagliate, è sbagliata la frammentazione» e smentito le voci che lo vorrebbero in allontanamento dal Carroccio.
«Io sono leghista e resto leghista. Sono storie tutte le altre. Anzi, voglio recuperare i vari partitini frutto di divisione perchè la Lega deve stare unita».
E sulla conduzione del Carroccio da parte di Roberto Maroni: «Era meglio la Lega dell’indipendenza».
Gli chiedono: con Maroni è diventata la Lega delle cravatte? «È lì da vedere», risponde Bossi. Nessun commento invece su Giancarlo Giorgetti come possibile segretario di pacificazione del Carroccio.
Mentre il Senatùr non crede all’ipotesi che Silvio Berlusconi accetti di uscire dalla scena politica in cambio della grazia: «Non accetterebbe mai, questo governo non sta facendo niente».
Mentre Bossi parla dal palco, un gruppo di militanti lancia insulti al ministro dell’Integrazione: «Kyenge, Kyenge vaff…».
Ma il senatùr li ferma: «No, non sono d’accordo con gli insulti».
Infine, in risposta alle indiscrezioni che lo volevano in partenza per il Cadore, dove avrebbe dovuto incontrare l’ex ministro Giulio Tremonti per lavorare a «qualcosa di nuovo», ha tagliato corto: «In Cadore non ci andrò».
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