COLOSSEO, IL BUONSENSO DEL CENTURIONE: “TANTO RUMORE PER NULLA”
“I TURISTI HANNO DOVUTO ASPETTARE SOLO DUE ORE, BASTAVA AVVISARLI, NON MI SEMBRA UNA TRAGEDIA: I PROBLEMI DEL COLOSSEO SONO BEN ALTRI, DALL’INCURIA ALLA MANCANZA DI CONTROLLI”
“Tanto polverone per nulla”. Dopo le polemiche di turisti, sindacalisti e politici, arriva il centurione a dire l’ultima parola sul caso dei siti archeologici chiusi per qualche ora a causa di un’assemblea sindacale.
“La situazione oggi è tranquilla, mi sembra che sia stato sollevato un polverone per nulla, un’assemblea sindacale di qualche ora, mica facevano qualcosa di male? I turisti hanno dovuto aspettare un po’, non mi sembra una tragedia”, racconta all’Adnkronos Luca, che di mestiere fa il gladiatore e da 10 anni viene immortalato nelle foto di turisti che vengono da tutto il mondo a visitare il Colosseo.
Secondo il gladiatore Luca, i problemi della zona archeologica di Roma sono altri.
Ad esempio — spiega — avrebbe senso fare qualcosa per “aumentare il numero degli ingressi […]: da quando hanno messo queste transenne si crea spesso caos per le file”. “Per non parlare dell’incuria”, aggiunge.
“Servirebbe più pulizia e soprattutto più controlli su quello che portano via i turisti dal Colosseo”, sottolinea.
Mentre all’ombra del Colosseo sembra essere tornata la calma, la Cgil annuncia un possibile sciopero a ottobre. “Lo sblocco dei fondi per i salari accessori non spegne la mobilitazione perchè la vertenza nazionale verte anche sulla richiesta di un piano occupazionale straordinario e sulle riforme che stanno generando caos organizzativo. Resta forte la possibilità dello sciopero che, se la situazione non si sblocca, potrebbe essere a ottobre”, ha dichiarato Claudio Meloni, coordinatore Cgil Mibact.
“Nella decisione di Cgil, Cisl e Uil, peserà anche il contenuto del decreto, che per ora non abbiamo letto”, ha aggiunto il sindacalista.
“Il decreto che ancora nessuno ha letto, in base alle dichiarazioni fatte dal ministro Franceschini e dal premier Renzi, va a incidere in maniera rilevante sul diritto di sciopero. I beni culturali erano già inseriti nei servizi pubblici essenziali: immaginiamo che abbiano esteso la previsione di legge anche sulla fruizione dei beni e non solo sulla loro sicurezza. In sostanza gli scioperi andrebbero fatti facendo rimanere i siti aperti, prevedendo una sorta di precettazione. A mio avviso non è un decreto che hanno preparato in due ore…”.
(da “Huffingtonpost”)
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