COMPAGNI DI…STRADA
IL RACCONTO DELLA VERITA’ E’ OGGI LA PRIMA OPERA DI CARITA’
Al tranello della demagogia («Perchè non ospiti i profughi a casa tua?»), Cecilia Strada di Emergency ha risposto con le parole della laicità : «E perchè dovrei? Vivo in una società e pago le tasse anche per aiutare chi ha bisogno. Ospitare un profugo è carità . Creare accoglienza con le tasse è giustizia».
È tipico di una certa Italia refrattaria allo Stato evadere il fisco per poi salvarsi l’anima organizzando collette per i bisognosi.
La stessa Italia che accusa di incoerenza chiunque si batte a favore di un mondo più equo, in base alla curiosa idea che per essere autorizzati a farlo sia necessario indossare il saio di san Francesco.
L’obiezione a cui Cecilia Strada ha replicato da par suo è di una stupidità contagiosa.
Per dire: io sono favorevole ai matrimoni gay, ma non per questo ho mai preso in considerazione l’ipotesi di sposare un uomo, a parte forse Paolino Pulici.
Nemmeno le tasse, qualora venissero finalmente pagate da tutti, basterebbero però a creare il mondo perfetto, altrimenti non ci sarebbe bisogno di Emergency.
La solidarietà serve, anche se si esprime in modi diversi.
Aprendo le porte, ma anzitutto le teste.
Come fanno i Salvini a ridurre l’esodo biblico di migliaia di esseri umani a pretesto per battute da bar?
Nessuno ha la soluzione in tasca ed è comprensibile che i residenti impoveriti si sentano minacciati nei loro residui diritti da masse di persone ancora più disgraziate di loro.
Per questo gli andrebbe almeno spiegato che i profughi a cui la polizia di Ventimiglia mette le mani in faccia non sono invasori o terroristi, ma fuggitivi con l’unica colpa di volere restare vivi.
Il racconto della verità è oggi la prima opera di carità .
Massimo Gramellini
(da “La Stampa”)
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