DOPO UNA VITA DI LAVORO FINALMENTE CI SI PUO’ GODERE LA POVERTA’
PIU’ DELLA META’ DELLE PENSIONI INPS INFERIORE A 750 EURO AL MESE
Oltre la metà delle pensioni Inps vigenti a inizio 2024 escluse quelle dei dipendenti pubblici e dei giornalisti ha un importo inferiore a 750 euro. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Inps sulle pensioni che guarda alle singole prestazioni (sia previdenziali che assistenziali) e non al complessivo reddito da pensione dei pensionati che spesso si basa su più assegni. “Analizzando la distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni – si legge nell’Osservatorio – si osserva una forte concentrazione nelle classi basse. Infatti, il 53,7% delle pensioni ha un importo inferiore a 750,00 euro.
Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 64,7%, costituisce solo una misura indicativa della “povertà”, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi”.
Delle 9.543.973 pensioni con importo inferiore a 750 euro, solo il 43,9% (4.193.239) beneficia di prestazioni legate a requisiti reddituali bassi, quali integrazione al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.
In questo contesto il divario tra i due sessi è accentuato; infatti, per gli uomini la percentuale di prestazioni con importo inferiore a 750 euro è al 40,0% e se si analizza la situazione della categoria vecchiaia, si osserva che questa percentuale scende al 17,0%”.
Per le donne le singole pensioni dai 3mila euro al mese sono solo l’1,1% del totale a fronte del 7,5% tra gli uomini. Tra i 1.500 e i 3mila euro sono il 32,5% delle singole prestazioni degli uomini e appena il 9,6% di quelle delle donne. Tra i 750 e i 1.500 euro ci sono il 20% delle prestazioni degli uomini e il 24,6% di quelle delle donne. Dal calcolo sono escluse le pensioni dei dipendenti pubblici che sono in media più alte di quelle del settore privato e delle prestazioni assistenziali.
(da agenzie)
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