DUE CASI DI FAKE NEWS: M5S E LEGA BECCATI CON LE MANI NELLA MARMELLATA
I LEGAMI TRA LA PAGINA “ADESSO BASTA” E GLI ACCOUNT DI SALVINI… IL NETWORK DELLE PAGINE NON UFFICIALI DEL M5S
I legami tra il sito di disinformazione politica ‘Adesso Basta’ e gli account social ufficiali di Matteo Salvini, ma anche i collegamenti tra alcune pagine non ufficiali dei 5 Stelle e gli amministratori delle stesse pagine, che sono identificati con militanti e parlamentari dello stesso Movimento.
La denuncia del Pd è circostanziata, frutto evidente del lavoro di esperti, e incastra Lega e 5 Stelle e ai rispettivi leader, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, si chiede di “chiarire”.
La fake news del video dell’incontro Renzi-Zuckerberg e il ruolo dei 5 Stelle
La bufala che il Pd cita per tirare in ballo il Movimento 5 Stelle è quella dell’incontro tra Matteo Renzi e il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg.
E’ una fake news che nasce da una pagina satirica (“Generatore di immagini gentiste di bassa qualità “) che conta circa 50k fans e “che gioca sul filo della verosimiglianza”.
Il video, spiega il report, mostra le immagini di un incontro tra Renzi e Zuckerberg realmente avvenuto ad agosto 2016 a Palazzo Chigi e “ne trasforma i contenuti facendolo passare come un incontro avvenuto questo mese nella ‘villa’ di Renzi a Firenze in cui i due avrebbero parlato di come censurare la libera informazione sul web”.
Il Pd ricostruisce così la genesi della bufala.
“Il video viene immediatamente ripreso, di certo non umoristicamente, da 3 pagine unofficial del M5S (Virus5Stelle, M5SNews, Vogliamo il Movimento 5 Stelle al Governo).
Due di queste (Virus5Stelle e Vogliamo il Movimento 5 Stelle al Governo), peraltro, sono amministrate dalle stesse persone: Daniele Ferrari e Adriano Valente.
Ferrari è anche admin di M5SNews, mentre Virus5Stelle è la stessa pagina che pubblicò in data 22 novembre la card sul funerale di Riina dove comparivano autorevoli rappresentanti istituzionali e del Pd: David Sassoli, Maria Elena Boschi, Laura Boldrini e Francesco Verducci e che in realtà si riferiva a tutt’altra cerimonia: il funerale di Emmanuel Chidi Namdi”.
Secondo il report, Valente è anche admin di M5Snews. “Uno strano intreccio di rimandi che sfrutta la buona fede di chi non sa giudicare nè la veridicità dei contenuti, nè tantomeno ne conosce l’origine “satirica”.
“Il dato interessante è che si rileva una sistematicità nella condivisione di questo tipo di contenuti: le 3 pagine costituiscono una sorta di rete. Il contenuto, infatti, è stato ripreso ‘a catena’ da tutte e 3 le pagine a un minuto di distanza l’una dall’altra.
Le tre pagine unofficial M5S pubblicano in media dall’uno ai due post all’ora ogni giorno, 24 ore su 24. Quale attivista o sostenitore disinteressato può sostenere questi ritmi? Nessuno. Questa è roba da professionisti”, aggiunge il report.
I legami tra ‘Adesso basta’ e gli account Facebook e Twitter di Salvini
La seconda fake news citata dal report del Pd è quella dei presunti legami tra gli account ufficiali (Facebook e Twitter) di Matteo Salvini e la pagina di disinformazione politica ‘Adesso basta’.
“Da un’analisi più attenta sulle attività di Adesso Basta – si legge nel report – emerge qualche dubbio sulla sua natura spontanea e indipendente. Negli ultimi mesi ci sono infatti state reciproche condivisioni tra account ufficiali TW e Facebook della Lega Nord e il sito AdessoBasta”.
L’esempio che viene preso in considerazione dal Pd è la vicenda di nonna Peppina.
“Un account Twitter o Facebook ufficiale come quello della Lega che condivide l’articolo di Adesso Basta su un tema molto caro al Partito di Salvini come il caso di Nonna Peppina (per rendere l’idea, Il Populista – di cui è condirettore lo stesso Matteo Salvini – gli ha dedicato ben 12 articoli) ha delle conseguenze economiche e politiche”, spiega il report.
“Condividendo, infatti, si dirottano i propri elettori e i propri sostenitori su un sito di discutibile integrità e correttezza informativa. Prima della condivisione dell’articolo di Adesso Basta da parte degli account social di Lega Nord, il Populista aveva già provveduto a pubblicare un pezzo sul caso di Nonna Peppina, peraltro citato proprio come fonte da Adesso Basta (link adessobasta.org/link ilpopulista)”, prosegue lo studio del Pd.
“Non sarebbe stato più semplice e più logico condividere un articolo del Populista dal proprio account ufficiale? Perchè pescare da un sito che con la Lega non dovrebbe avere niente a che fare? A maggior ragione poichè, così facendo, si indirizza traffico (e quindi introiti) su un sito altrui a scapito del proprio. Altrettanto singolare è il fatto che questo favore è stato contraccambiato da Adesso Basta, il cui sito ha più volte condiviso post Fb sia di Matteo Salvini che della pagina FB ufficiale Noi con Salvini”, si legge ancora.
(da “Huffingtonpost”)
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