ELEZIONI BOLOGNA, FORZA ITALIA SI SPACCA IN DUE, LA LEGA PENSA PER SE’, CENTRODESTRA ALLO SFASCIO
MA SE ANCHE FOSSE UNITO SAREBBE INDIETRO DI 10 PUNTI
Mentre Silvio Berlusconi è concentrato sul rebus delle candidature per le prossime amministrative, in particolare su Milano, e sulle mosse di Denis Verdini, intento a “portare” senatori forzisti verso il Pd, a Bologna il partito si divide.
Tre consiglieri comunali forzisti, il capogruppo Michele Facci, Lorenzo Tomassini e Daniele Carella hanno annunciato ieri una lista civica autonoma in vista delle comunali del prossimo anno, sconfessando così il candidato indicato dallo stesso Berlusconi (intervenuto telefonicamente alla festa nazionale di Forza Italia) appena una settimana fa: il consigliere regionale Galeazzo Bignami.
La lista, presentata ufficialmente, ha già un nome “Uniti si vince, Bologna nel cuore” e un simbolo.
“Non siamo contro Bignami – assicurano i tre – ma chiediamo che il centrodestra trovi un candidato unico. Se fossimo stati consultati non avremmo ratificato ciò che abbiamo visto. Ci piacerebbe riavvolgere il nastro, altrimenti regaliamo il Comune al Pd”.
Salvini, subito infomato dalla vicenda mentre a Milano sta preparando la sua “calata” a Bologna, l’8 novembre, per la manifestazione conclusiva della tre giorni di #bloccaitalia contro il governo Renzi, loda i tre: “Ma noi pensiamo che il candidato migliore sia la nostra Lucia Borgonzoni, non insisterei se non ne fossi convinto”.
La candidata leghista è del resto già in campagna elettorale sia in città che in tv, con varie comparsate nei talk show politici, e lo stesso Salvini, che ha bruciato Forza Italia presentando per primo la sua candidata a Palazzo d’Accursio, rilancia la sua Opa su Bologna: L’obiettivo della Lega è insomma quello di misurarsi sulla piazza rossa di Bologna, assicurandosi, se non la vittoria, la leadership dell’opposizione al Pd.
Una strategia già sperimentata alle regionali dello scorso anno, quando il principale avversario di Stefano Bonaccini fu proprio il leghista Alan Fabbri, e che ora si vuole applicare anche a Bologna.
Magari sfilando pure qualche consigliere a Forza Italia, come potrebbe accadere se la lista dei frondisti, in mancanza dell’unità auspicata, dovesse alla fine decidere di confluire sulla Borgonzoni, invece che su Bignami.
Di sicuro la mossa dei tre frondisti fa infuriare il coordinatore regionale di Forza Italia Massimo Palmizio: “Berlusconi ha già indicato il candidato e ne parlerà con gli alleati. Questi consiglieri agiscono con motivazioni personali. E poi quale lista civica? Sono tutti e tre esponenti di Forza Italia”.
L’accusa è insomma quella di essere a caccia di poltrone. Irritato anche Bignami, spiazzato dalla iniziativa della fronda, proprio dopo aver ricevuto l’imprimatur del Cavaliere.
Tutto mentre esce probabilmente di scena anche Vittorio Sgarbi, il cui nome è stato testato in un sondaggio interno di Forza Italia, ma che non è risultato il più votato tra i papabili inseriti nella consultazione.
E i risultati del sondaggio per il centrodestra non sono esaltanti: anche con una coalizione unita, il migliore dei “civici” testati si piazza comunque dieci punti sotto al candidato Pd Virginio Merola, in un ipotetico ballottaggio.
Tranchant, sulla situazione, è del resto il commento dell’ex deputato di Forza Italia Fabio Garagnani, presente ieri alla conferenza stampa dei frondisti: “Forza Italia non esiste piuù a Bologna. Io sono già uscito. E’ solo un cadavere ambulante”.
Silvia Bignami
(da “La Repubblica”)
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