GARA A CHI E’ PIU’ FIGLIO DI PUTIN: CINQUESTELLE PARTITI DA MOSCA, ARRIVATO SALVINI, PROSSIMA PARTENZA IL BRACCIO DESTRO DI SILVIO
AI DELEGATI GRILLINI AMPIO SPAZIO DALL’AGENZIA DI STATO, SALVINI SOLO CONTATTI CON QUALCHE DEPUTATO, VALENTINI DA SEMPRE AMBASCIATORE DI SILVIO… L’INTERESSE DI PUTIN A DESTABILIZZARE L’EUROPA
L’Internazionale populista in Europa ha trovato il suo leader: Vladimir Putin.
Uno degli effetti della vittoria di Donald Trump è stato rianimare le forze anti-establishment del Vecchio Continente, tutti interlocutori in cerca di amicizia con l’uomo forte del Cremlino. Tra loro, diversi partiti anche in Italia, dove sembra essere esplosa la moda del putinismo.
Il viaggio a Mosca dei 5 Stelle, accolti dall’agenzia di Stato Ria Novosti, ha scatenato il corri corri verso Mosca.
A breve arriverà Valentino Valentini, uno di casa da queste parti, da sempre ambasciatore per conto di Silvio Berlusconi presso Putin, che con l’ex Cav non ha mai interrotto il dialogo.
Ufficialmente i 5 Stelle sono sbarcati per un evento del comitato del No al referendum degli italiani di Russia. Per lo stesso motivo oggi è qui Matteo Salvini.
Tra i putiniani d’Italia il leader della Lega è forse quello più appassionato. Attraverso il suo emissario in terra russa, l’ex deputato Claudio D’Amico, Salvini aveva contattato gli stessi organizzatori dell’incontro con i 5 Stelle. E di fronte al loro rifiuto non ha demorso.
Il capo del Carroccio è voluto esserci a tutti i costi prima del voto
In missione a Mosca, per la quarta volta in due anni, Salvini, a differenza dei grillini, sfrutta il viaggio per ritrovare i vecchi amici di Russia Unita, il partito del presidente. Vedrà una delegazione, casomai si fossero scordati che è lui il primo figlio di Putin in Italia, non i grillini.
Sono tutti protagonisti di un domino geopolitico che trova in Putin uno spettatore e un attore interessato.
Per smontare le architravi europee e spostare l’asse verso l’Unione Eurasiatica a guida russa, lo zar soffia sulla rabbia antiglobalizzazione che ha travolto Hillary Clinton e e ha trascinato i britannici verso la Brexit.
I partiti populisti ovunque e spesso hanno il sostegno dei russi.
Con alcuni paradossi anche: perchè le stesse voci che da Mosca si alzano sdegnate contro «le milizie fasciste» che ci sarebbero dietro le rivolte di Maidan in Ucraina, sono spesso quelle che difendono le simpatie tra il Cremlino e partiti xenofobi e di estrema destra.
Secondo fonti di intelligence americane citate dalla stampa inglese, la Russia addirittura starebbe condizionando molti partiti europei.
Come? Finanziandoli? Non ci sono le prove.
Ce ne sono ampiamente invece della visibilità offerta al M5S e alla Lega su tutto il network mediatico che da Russia Today a Ria Novosti a Sputnik ruota attorno a Putin. Oltre che delle attenzioni e dell’accoglienza che la diplomazia russa riserva ai 5 Stelle. A Mosca, come a Roma, dove a giugno, durante il ricevimento all’ambasciata russa, è stato notato come un ospite più degli altri ricevesse gli onori di casa: il grillino Alessandro Di Battista, contento per la vittoria di Roma.
Ilario Lombardo
(da “La Stampa”)
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