IL CAPITANO DELLA HUMANITY: “DECRETO E’ ILLEGALE, VIOLATA LA CONVENZIONI DI GINEVRA, A BORDO CIBO SOLO PER TRE GIORNI”
I LEGALI: “INAMMISSIBILE SELEZIONARE CHI DEVE SBARCARE, QUESTO E’ UN RESPINGIMENTO IN VIOLAZIONE DELLE LEGGI INTERNAZIONALI”
La situazione sulla nave Humanity 1 – a bordo della quale ci sono 179 persone tra cui 104 minori – diventa sempre più complicata. Avranno pasti caldi ancora solo per tre giorni dopo di che dovranno fare i conti con la scarsezza di cibo.
Joachim, capitano della nave della Ong Sos Humanity che da ieri sera si trova a largo delle coste di Catania insieme ad altre tre navi all’Adnkronos dice: “Sono responsabile della sicurezza di tutte le persone a bordo. Dopo circa due settimane sul ponte, con queste condizioni metereologiche e soprattutto con la storia dei sopravvissuti, tutte queste persone hanno bisogno di protezione. Stiamo esaurendo il cibo a bordo: due pasti caldi possono essere forniti solo per altri tre giorni. Abbiamo urgente bisogno di sbarcare in un luogo sicuro. È un loro diritto e mi batterò per questo”.
Il peggioramento del tempo non aiuta le condizioni di vita sulla nave. I migranti si trovano sul ponte che è solo parzialmente protetto da un telone. “Sono al freddo – dicono dalla Ong – e durante la notte si sono bagnati col temporale. Chiediamo agli Stati europei, così come alla società civile, di agire immediatamente e di non rimanere inerti ad accettare questa ingiustizia”.
“Il decreto del ministro dell’Interno italiano è illegale. Respingere i rifugiati al confine italiano viola la Convenzione di Ginevra e il diritto internazionale – dice Mirka Schäfer, dell’ufficio legale di Sos Humanity – Tutte le 179 persone soccorse in mare a bordo di Humanity 1, così come a bordo delle navi di soccorso civile Ocean Viking, Geo Barents e Rise Above, hanno bisogno di protezione. L’Italia è obbligata a lasciare che tutti i sopravvissuti scendano a terra immediatamente“.
La Ong ha fatto sapere che ieri sera il capitano dell’Humanity 1 – a cui è stato concesso dalle autorità italiane di entrare in acque territoriali per ripararsi dal maltempo – ha ricevuto la lettera firmata dai ministri dell’Interno italiano Matteo Piantedosi, della Difesa Guido Crosetto e delle Infrastrutture e Mobilità Matteo Salvini.
“Il decreto – dicono dalla Ong – vieta a Humanity 1 di rimanere nelle acque territoriali italiane più a lungo di ‘quanto necessario per assicurare operazioni di soccorso e assistenza alle persone in condizioni di emergenza e in condizioni di salute precarie. Il decreto indica che saranno identificate particolari persone vulnerabili e solo una selezione di sopravvissuti sarà portata a terra dalla nave ancorata al di fuori del portò. Un decreto senza dubbio illegale“.
Sarebbe “inammissibile”, secondo Sos Humanity, operare, come vorrebbe il decreto del governo italiano, una “selezione” di chi dovrebbe sbarcare.
“Tutti i 179 – sottolineano all’Adnkronos dalla Ong – sono persone soccorse in mare che, secondo il diritto internazionale, devono essere portate a terra in un luogo sicuro senza indugio. I sopravvissuti sono fuggiti dalla Libia, dove sono stati esposti a violazioni dei diritti umani. Come rifugiati, sono chiaramente in uno stato vulnerabile, alcuni di loro visibilmente traumatizzati. Devono poter scendere immediatamente a terra, dove possono essergli garantite cure mediche e psicologiche e potranno esercitare il diritto di chiedere protezione internazionale. Sarebbe inammissibile – concludono – secondo il diritto internazionale e dal punto di vista umanitario, sbarcare solo una selezione dei sopravvissuti”.
(da agenzie)
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