IL PASTICCIO DELLE REGIONARIE SICILIANE RISCHIA DI ROVINARE LE CELEBRAZIONI PER L’INVESTITURA DI DI MAIO
SE IL TRIBUNALE DARA’ RAGIONE A GIULIVI LE PRIMARIE POTREBBERO ESSERE DA RIFARE
Uno stop, l’ennesimo, che guasta il clima dell’investitura ad aspirante premier 5Stelle di Luigi Di Maio. Proprio in Sicilia, dove i grillini sentono la vittoria possibile, i giudici di Palermo hanno congelato la candidatura di Giancarlo Cancelleri a governatore dell’isola.
Il responso, dopo il ricorso presentato dall’attivista Mauro Giulivi escluso dalle ‘regionarie’, dovrebbe arrivare dopo il 18 settembre, proprio in concomitanza con Italia 5 Stelle.
In Sicilia, a meno di due mesi dal voto per le regionali e a 25 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste, i pentastellati rischiano dunque di dover ripartire da capo se il tribunale dovesse bollare come non valide le ‘regionarie’ pentastellate celebrate per scegliere i candidati.
Nello staff M5s si sta già riflettendo su cosa fare, anche perchè la sentenza potrebbe arrivare proprio a ridosso della proclamazione del candidato premier in programma durante ‘Italia 5 Stelle’.
Un’altra festa che rischia di essere rovinata da pasticci giuridici che sempre di più hanno al centro le primarie e il metodo di voto, che per i 5Stelle doveva essere il fiore all’occhiello.
E invece il caso Palermo, che si aggiunge a quello di Napoli con la riammissione di un attivista espulso e a quello di Genova riguardante Marika Cassimatis, vincitrice delle comunarie poi annullate, getta una nuova ombra sull’intero meccanismo.
Così un post di Beppe Grillo pubblicato in mattinata ha provato a buttare acqua sul fuoco chiarendo che il Movimento sarà presente in Sicilia ma sarà anche rispettata la sentenza dei giudici. Ciò potrebbe tradursi in primarie bis, un evento assolutamente inedito.
Sta di fatto che la notizia del procedimento disciplinare avviato in maniera “non corretta” a carico dell’attivista palermitano Mauro Giulivi e tenuto sotto osservazione dai giudici rischia di mandare il Movimento nel caos.
Tra l’altro la vicenda scoppia proprio mentre il candidato premier in pectore si trova in Sicilia, nella costa tirrenica messinese, per continuare la campagna elettorale al fianco di Cancelleri, che a questo punto è da considerarsi un candidato congelato.
Il giudice del Tribunale di Palermo, Claudia Spiga, ha infatti deciso di sospendere l’esito del voto on-line sulla piattaforma Rousseau e di conseguenza anche l’investitura di Cancelleri a candidato governatore, avvenuta il 9 luglio al castello a Mare di Palermo con Beppe Grillo e Davide Casaleggio sul palco.
Ripercorrendo i fatti, Mauro Giulivi, che ora chiede di ripetere le regionarie da cui è stato escluso, è risultato tra i più votati alle comunarie di Palermo ma quando è stato invitato a formalizzare la candidatura firmando l’accettazione del un codice di comportamento necessario per potere andare in lista si è rifiutato.
L’attivista palermitano, compagno della deputata Chiara Di Benedetto, considerato vicino a Riccardo Nuti sospeso da M5s per il caso delle firme false, chiede però del tempo per visionare il documento. A questo punto il 23 maggio lo staff chiede “chiarimenti” sulle motivazioni che hanno spinto Giulivi a non firmare.
Il 29 giugno una mail inviata dallo staff di Milano comunica all’attivista l’esclusione dalle ‘Regionarie’ per via di un procedimento disciplinare pendente nei suoi confronti, appunto quello riguardante le comunali Palermo.
Quella comunicazione finisce nelle motivazioni del provvedimento emesso oggi dal giudice, che definisce la nota a firma dello staff “certamente impugnabile”. L’attivista “non ha frapposto un rifiuto alla sottoscrizione del codice etico”: da qui “l’inconfigurabilità – scrive il giudice Spiga – dell’illecito disciplinare” contestato all’attivista”.
La mail del 23 maggio non comunica, secondo i giudici, alcun provvedimento disciplinare a Giulivi ma si limita a chiedere “un chiarimento” sulle motivazioni che lo hanno spinto a non firmare il codice di autoregolamentazione.
Secondo il giudice quella mail “non può qualificarsi come atto di contestazione di illecito disciplinare”, anzi è da derubricare a “normale scambio dialettico all’interno del movimento”. “Manca”, inoltre, il riferimento alle conseguenze disciplinari derivanti dalla mancata firma del codice.
L’accettazione del codice, inoltre, secondo il giudice “è da qualificarsi come requisito di completamento del procedimento delle ‘Regionarie'”. Secondo il giudice, quindi, la decisione di escludere Giulivi ha una “evidente capacità lesiva del diritto all’elettorato passivo” dell’attivista palermitano.
Da qui la decisione: “sussiste quindi il fumus della richiesta di sospensione”. Il Movimento è difeso anche questa volta dal legale di Beppe Grillo, l’avvocato Andrea Ciannavei, in stretto contatto con Luigi Di Maio, tanto che proprio pochi giorni fa si sono incontrati a Roma.
Per adesso ciò che è certo è che il giudice ha sospeso l’esito delle ‘Regionarie’ in attesa di entrare nel merito della questione.
Ciò avverrà il 18 settembre, dal momento che il tribunale ha disposto “l’integrazione del contraddittorio”.
Ed è così che cinque giorni prima della probabile investitura di Luigi Di Maio, si avrà il responso su cosa accadrà in Sicilia, se saranno o meno annullate le ‘regionarie’.
Se sarà tutto da rifare l’immagine del Movimento nazionale rischia di essere minata.
(da “Huffingtonpost“)
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