IL SINDACO DI FDI DELL’AQUILA CHE NON VUOLE SAVIANO E ZEROCALCARE PERCHE’ “LA MIA E’ UNA CITTA’ ARISTOCRATICA”
L’EX MILITANTE DI CASAPOUND, PASSATO CON LA MELONI, NON ERA CONTRO LE ELITE? … NON HA ANCORA CAPITO CHE I SOLDI NON SONO SUOI … COMUNQUE UNA SOLUZIONE C’E’: IL MINISTERO RITIRI IL FINANZIAMENTO DI 700.000 EURO, COSI’ GLI AQUILANI AVRANNO QUELLO CHE SI MERITANO PER AVER VOTATO UN SOGGETTO DEL GENERE
“Non li voglio perchè L’Aquila è una città nobile, aristocratica e non merita questo genere di cose”. Il sindaco “censore”, Pierluigi Biondi, torna alla carica contro Roberto Saviano e Zerocalcare. Il primo cittadino di Fratelli d’Italia gioca in casa, parla a Roma dalla kermesse del partito, Atreju.
E attacca: “È notizia di qualche giorno fa, sono stato accusato di censura semplicemente per aver detto a una tizia che non era possibile spendere 700mila euro in quattro giorni per una carnevalata di sinistra”.
Poi attacca i cosiddetti “titoloni” di Repubblica. “Mi hanno detto che non voglio Saviano e Zerocalcare”. Ma lo conferma: “Non li voglio all’Aquila perchè la nostra è una citta plurale, nobile, aristocratica. Non meritiamo questo genere di cose”.
Di quale genere di cose parla Biondi?
Di un Festival internazionale degli incontri dedicato al decennale del terremoto, in programma dal 10 al 13 ottobre.
La direttrice artistica, Silvia Barbagallo – organizzatrice di eventi come Più libri più liberi e scelta attraverso un bando pubblico – risponde: “La tizia di cui parla il sindaco sarei io. Naturalmente i 700mila euro non li gestisco io ma un ente aquilano e sono stati stanziati tutti dal ministero, peraltro durante il precedente governo, quindi il sindaco non dovrebbe avere alcuna voce in capitolo ma ha deciso di fare una battaglia politica bloccando tutto di fatto”.
Ma perchè il sindaco è decisivo, visto che i soldi sono del ministero?
“Il festival – risponde – non può partire perchè il Comune deve sbloccare i fondi all’ente attuatore, che è aquilano: l’Istituzione sinfonica aquilana. Servono i soldi per pagare le maestranze e poi autorizzazioni per i luoghi che sono tutti comunali”.
Crede che ormai sia troppo tardi per portare a termine il progetto?
“Possiamo ancora farcela ma siamo agli sgoccioli. Ci sono stati anche altri luoghi che si sono offerti di ospitare la rassegna ma quei soldi sono stati stanziati per l’Aquila e per gli aquilani. Con contenuti legati alla città . Saviano e Zerocalcare sono addolorati, stavano lavorando per questo”. Chi può ancora intervenire? “Il ministero dei beni culturali sta osservando la situzione con attenzione. L’ultima parola è del Mibac”.
(da agenzie)
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