INFERMIERA COLPITA CON CALCI IN FACCIA DAL NO VAX CHE RIFIUTA LE CURE
E’ ACCADUTO ALL’OSPEDALE SAN CAMILLO DI ROMA AD OPERA DI UN CRIMINALE CHE STRAPARLAVA DI DITTATURA SANITARIA
Ancora un episodio di violenza in un nosocomio italiano. Vittima della furia di un uomo che si era recato all’Ospedale San Camillo di Roma una donna di 30 anni che, da poco più di un mese, lavora nel reparto Covid della struttura.
Contro di lui è scattata una denuncia per lesioni e aggressione, mentre per la malcapitata – che stava solamente facendo il suo lavoro – una prognosi di dieci giorni per i violenti colpi ricevuti al volto dopo esser stata spinta in testa.
Perché la dinamica è stata la stessa già evidenziata in altri episodi simili: un no vax che rifiuta le cure (nonostante lo stato avanzato della sua infezione) e aggredisce un’infermiera.
L’episodio è avvenuto venerdì pomeriggio all’interno del reparto Covid dell’Ospedale San Camillo della capitale. L’uomo era risultato positivo a un tampone e qualche giorno dopo la sua infezione polmonare si è aggravata talmente tanto da dover richiedere l’intervento del personale medico. Da lì il ricovero presso la struttura romana, ma rifiutando le cure.
Come riporta il quotidiano Il Messaggero, i testimoni oculari dell’aggressione hanno riportato anche le frasi gridate dal no vax prima di colpire l’infermiera: “Questa è una dittatura sanitaria e non avrete il mio consenso per le cure”.
L’intervento degli agenti di sicurezza non ha tranquillizzato l’uomo che si è scagliato fisicamente contro l’infermiera, una 30enne romana che lavora nel reparto Covid del San Camillo da qualche settimana. Prima la spinta a terra e poi ripetuti calci al volto e alla testa.
“Mi si è rivoltato contro all’improvviso. È accaduto tutto in pochissimi secondi, non sono riuscita a liberarmi”, ha raccontato la donna alle forze dell’ordine accorse sul posto. Un gesto di violenza che ricorda quanto avvenuto anche in altri nosocomi (e non solo a Roma) negli ultimi giorni, con alcuni pazienti non vaccinati che perdono il controllo contro il personale sanitario. Nonostante la loro infezione conclamata e uno stato di salute tutt’altro che buono.
(da NeXtQuotidiano)
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