LA STRATEGIA DEI SOCIALISTI TEDESCHI: MEGLIO PERDERE MALE CHE BRUCIARE L’UNICO NOME DECENTE CHE HANNO: LA DECISIONE DEL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA, BORIS PISTORIUS, DI NON CANDIDARSI AL POSTO DI OLAF SCHOLZ, È LA RESA DELLA SPD
IL CANCELLIERE USCENTE, CHE NON SI VUOLE RITIRARE, È ULTIMO NELLE CLASSIFICHE DI GRADIMENTO… NON SCENDENDO IN CAMPO OGGI, PISTORIUS SI PRENOTA PER LA GUIDA DEL PARTITO NEI PROSSIMI ANNI
I socialdemocratici tedeschi non avranno il loro “Kamala Moment”, il candidato alla cancelleria per l’Spd per le elezioni tedesche del 23 febbraio resta Olaf Scholz. Il concorrente ombra dei socialdemocratici, il popolarissimo ministro della Difesa Boris Pistorius, ha annunciato in un video messaggio «di avere comunicato agli organi di partito di non essere disponibile per una candidatura a cancelliere».
«È stata una mia propria, sovrana, personale decisione», spiega serio nella sequenza di tre minuti, con il logo del partito alle spalle. «Il dibattito sulla mia candidatura danneggia il partito al quale appartengo da 48 anni», alimenta divisioni e contrapposizioni, spiega Pistorius. Scholz, del resto, non aveva mai accennato all’intenzione di lasciare.
Per molti si tratta di un De profundis. La decisione arriva in controtendenza rispetto a tutti i rilevamenti demoscopici che dicono che il ministro, viso rubicondo e aria paciosa, non solo è il politico più popolare in Germania (lui al primo posto, l’attuale cancelliere al ventesimo e ultimo piazzamento) ma anche quello che il 60% degli elettori, secondo un sondaggio Infratest-dimap, vorrebbero vedere alla cancelleria (mentre appena il 21% vedrebbe di buon occhio una seconda candidatura Scholz).
Per evitare lo stillicidio dei sondaggi giornalieri, sempre a favore di Pistorius, e le dichiarazioni in favore del ministro della Difesa, soprattutto dalla base ma non solo, è arrivato il taglio netto a una candidatura mai annunciata ufficialmente, ma promossa dal basso, quasi per acclamazione.
A fare della facile ironia, sembrerebbe quasi che all’Spd si pensi: meglio perdere del tutto, che perdere a metà, tentando di vincere. I sondaggi per il partito socialdemocratico infatti sono tutt’altro che incoraggianti e si attestano al 14%
Il partito conservatore invece raggiunge più del doppio delle intenzioni di voto: il 33%, mentre l’Afd è al 19%, i verdi al 14%, i liberali al 4% e il BSW al 6%.
(da agenzie)
Leave a Reply