LE QUATTRO DOMANDE DEI SINDACI LOMBARDI AD ATTILIO FONTANA
LE QUESTIONI SOLLEVANO IL VELO SUGLI ERRORI COMMESSI NELLA GESTIONE DEL DRAMMA CORONAVIRUS
Il sindaco di Milano Beppe Sala, quello di Bergamo Giorgio Gori e il primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono insieme a quelli di Cremona, Lecco, Mantova e Varese hanno quattro domande da fare alla Regione Lombardia, ad Attilio Fontana e Giulio Gallera sulla gestione dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 nell’area.
E le loro questioni sollevano il velo sugli errori commessi dall’ente nella gestione del dramma.
Le quattro domande puntano il dito sui ritardi della Regione nella gestione delle varie fasi dell’emergenza e sulla discrasia rispetto alle direttive del ministero della Sanità e dell’ISS sui test del tampone ai sintomatici e ai loro familiari, oltre che sui test sierologici per l’individuazione degli anticorpi non ancora autorizzati a differenza del Veneto e del Lazio:
— Quando saranno disponibili i dispositivi di protezione — a partire dalle mascherine — il cui arrivo è stato promesso da tempo?
— Che cosa sta facendo la Regione per proteggere il personale sanitario e gli ospiti delle RSA, in molte delle quali sappiamo purtroppo di numerosi decessi? In una recente conferenza stampa il Presidente Fontana ha detto che la situazione “è sicuramente sotto controllo” e che “tanto i plurisintomatici che i monosintomatici verranno sottoposti a tamponamento”. È ciò che si sta realmente facendo?
— Perchè la Regione Lombardia non segue le direttive del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità che prescrivono di sottoporre a tampone i sintomatici e, qualora questi siano positivi, i loro familiari e i contatti recenti
— Perchè la Regione Lombardia non ha ancora autorizzato l’avvio della sperimentazione dei test sierologici che altre regioni, come il Veneto e l’Emilia-Romagna, hanno invece attivato? L’esito di tali test — in abbinamento a un’indagine continua attraverso tamponi su un campione statisticamente rappresentativo per età , sesso, luogo di residenza… — è ritenuto decisivo per certificare l’evoluzione dell’epidemia e l’immunità di chi abbia contratto il virus anche in forma asintomatica.
(da agenzie)
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