MACRON FA VOLARE LE BORSE: L’EURO CORRE, SPREAD A PICCO, FRANCIA E ITALIA SI RAFFORZANO RISPETTO AI TITOLI TEDESCHI
L’EURO TOCCA I MASSIMI DA CINQUE MESI, BORSE IN NETTO RIALZO, CROLLANO GLI SPREAD
Ore 11:00. L’euro sale con le Borse del Vecchio continente, calano nettamente gli spread di Italia e Francia rispetto ai titoli di Stato tedeschi.
Dopo le grandi sorprese di Brexit e di Donald Trump, le previsioni dei sondaggisti e dei mercati sono state rispettate nel primo turno delle elezioni francesi: la vittoria di Emmanuel Macron, in vantaggio di oltre due punti percentuali sull’antieuropeista Marine Le Pen, viene giudicata sufficientemente rassicurante in vista del secondo turno del 7 maggio.
Un margine di vantaggio, unito all’immediata indicazione di Fillon e Hamon di votare per il candidato di En Marche!, che sembra rasserenare sulla prospettiva di una stabilità per l’Unione europea.
“I sondaggi indicano Macron davanti a Le Pen in vista del secondo turno”, scrivono a caldo dallo staff macroeconomico di Abn Amro. “Una presidenza Macron è ora altamente probabile. La sua agenda di riforme e consolidamento dei conti è ‘market friendly'”, aggiungono dalla banca olandese suggerendo che “i titoli di Stato francesi, l’euro e la propensione al rischio trarranno beneficio da questo primo turno, sebbene il mercato già scontasse parte dell’esito” del voto.
Da Credit Suisse arrivano a definire “non solo neutrale, ma estremamente positiva per l’Europa una presidenza di Macron”, che potrebbe rilanciare a pieno il progetto comunitario.
Come notano da Fidelity, sintetizzando molte posizioni similari, con un’affermazione del candidato centrista i mercati tornerebbero a valutare l’Europa per i suoi fondamentali economici e per i risultati delle sue aziende.
Ma, ammonisce Mark Phelps di AllianceBernstein, i guadagni odierni rischiano di esser un’arma a doppio taglio: una – ad oggi clamorosa, accreditata del 30% di possibilità – vittoria di Le Pen al secondo turno aprirebbe un baratro sotto i listini.
ll primo effetto visibile sui mercati finanziari è stato in effetti il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro, con la divisa unica capace di raggiungere i massimi da cinque mesi con un balzo del 2 per cento in area 1,1 dollari.
La valuta europea ha poi moderato il rialzo portandosi in area 1,086 dollari (da 1,07 di venerdì). L’apprezzamento dell’euro sullo yen è arrivato a quota 119,60.
I mercati azionari europei trattano in forte rialzo, come già i future lasciavano intendere: Milano si conferma in positivo del 4% trainata dal comparto bancario con Unicredit e Ubi Banca in grande spolvero.
Per altro, notano da Icpbi, oggi a Piazza Affari è una giornata di stacco di dividendi (tra gli altri Eni, Mediolanum, Cnh, Fineco e Prysmian) con un effetto stimato sull’indice principale del -0,49%. Parigi balza del 4,3%, Francoforte aggiunge il 2,75% e Londra l’1,8%.
La distensione si vede anche sui titoli di Stato dell’Eurozona. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi, nonostante la bocciatura dell’agenzia di rating Fitch al Belpaese arrivata venerdì in tarda serata, crolla di una quindicina di punti base e si porta in area 180 punti. Ancora più ampia la riduzione della forbice tra i decennali francesi e tedeschi, con il relativo differenziale che precipita in area 50 punti dopo aver superato quota 70 nelle scorse sedute.
L’oro (bene rifugio per eccellenza, acquistato a piene mani in momenti di incertezza) ha perso il suo appeal alle notizie provenienti da Parigi, cedendo lo 0,7% in area 1.275 dollari l’oncia.
Altro segnale di fiducia nelle sale operative è arrivato dai rendimenti dei titoli di Stato americani (anch’essi un porto sicuro in giorni di tensione), che risalgono.
Tra gli addetti ai lavori, nota Reuters, l’attenzione si sposta già verso le rinnovate scaramucce tra Corea del Nord e Usa, mentre gli Stati Uniti hanno necessità di licenziare la legge sul rifinanziamento delle attività amministrative per non incorrere nel loro congelamento (“shutdown”) dal prossimo 29 aprile.
(da agenzie)
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