MEGLIO UN GIORNO… SENZA RINVIATI A GIUDIZIO PER PECULATO: IL NOME DI BORSELLINO E L’INQUISITO DI FRATELLI D’ITALIA SONO INCONCILIABILI
ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GRANATA CHE CI AZZECCA LA PRESENZA DI MATTEO ROSSO, CAPOGRUPPO DI FDI IN REGIONE LIGURIA?
Non siamo tra coloro che ritengono che la figura di Paolo Borsellino “appartenga” a uno specifico mondo.
Il suo insegnamento e il suo percorso rappresentano non solo la coerenza di un’idea di legalità propria di un’area politica, ma un patrimonio comune di tutti gli italiani, al di là degli steccati oggi ritornati tanto di moda.
Facile che figure “elevate” in termini etici finiscano per essere utilizzate anche per meno nobili fini partitici, magari anche da coloro che a destra hanno sancito in parlamento che Ruby fosse la nipote di Mubarak o votato le peggiori leggi per togliere potere ai magistrati.
Ma pensiamo che un limite debba esserci, nel rispetto delle diverse impostazioni.
L’occasione di questa riflessione ci è data dalla presentazione a Genova del libro di Fabio Granata “Meglio un giorno. La destra antimafia e la bandiera di Paolo Borsellino”, organizzato da Gioventù Nazionale Liguria con la collaborazione del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale in Regione.
Occasione ghiotta per un certo ambiente per comprendere cosa si debba intendere a destra per legalità , se non fosse per una “incompatibilità ” etica che emerge nell’elenco dei relatori.
Come possa un rinviato a giudizio per peculato essere tra i relatori di un convegno nel nome di Paolo Borsellino, è cosa che stupisce e indigna.
Il fatto che sia contestualmente il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia non è certo una attenuante, semmai un’aggravante sul metodo di selezione della sua classe dirigente.
Non contestiamo ovviamente il suo ruolo regionale, questo è un problema di chi lo ha eletto sapendo che era indagato e che, in caso di condanna in primo grado, decadrebbe in base alla legge Severino.
Ognuno è libero di fare capolista chi gli pare e di pagarne le conseguenze.
Ma l’accostamento a “meglio un giorno…” se lo potevano evitare.
Perchè proprio Paolo aveva sempre invitato a fare un passo indietro coloro, che anche in assenza di una condanna, fossero anche solo sospettati di comportamenti non rispettosi della legge.
E se non tutti hanno la dignità di saltare un turno in attesa del giudizio, c’è anche chi pensa che “meglio un giorno”, magari proprio “quel giorno”, qualcuno farebbe meglio a stare a casa.
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