MINISTERI, L’AMICHETTISMO DEI SOVRANISTI: POLITICI TROMBATI, RAGAZZE DI BELLE SPERANZE E DOCENTI VICINI AL GOVERNO
VIAGGIO NELLE CONSULENZE DI GOVERNO, NELLE CORTI DI LOLLOBRIGIDA E SANGIULIANO
“L’Italia è una Nazione nella quale vige l’amichettismo” diceva nel gennaio del 2024 intervistata da Rete 4, Giorgia Meloni. “Ma quel tempo è finito, come è finito il tempo in cui, per arrivare da qualche parte, dovevi avere la tessera di partito”. E invece la pratica amicale, comprensiva di tessere di partito, è appena cominciata.
Iniziamo un viaggio in queste consulenze con due ministeri pilota, quello della Cultura, appena lasciato da Gennaro Sangiuliano e quello dell’Agricoltura di Francesco Lollobrigida. Bastioni di Fratelli d’Italia, tirati in ballo entrambi da Maria Rosaria Boccia, occupati all’insegna del “merito” vi si trovano dentro politici “trombati”, belle ragazze ma con curriculum esili, staff che assomigliano a un esercito, si vedano gli oltre cento di Lollobrigida: non siamo ai “nani e ballerine” di epoca craxiana, forse siamo a qualcosa di più.
Ma non ci occuperemo solo della destra, riguarderemo anche i vecchi ministeri del centrosinistra perché questa pratica è tipica di tutti i partiti. E forse è proprio la pratica della nomina arbitraria che andrebbe abolita o almeno fortemente limitata.
Nel ministero della Cultura ci sono consulenti quasi per qualsiasi cosa. Quelli di più diretta collaborazione (dal capo di gabinetto al capo della segreteria, dal segretario particolare al capo dell’ufficio stampa) sono nove, spesso provenienti dall’amministrazione pubblica. Le consulenze decise dal ministro sono 18, di cui nove a titolo gratuito.
Si ha cura, ad esempio, di tenere buoni rapporti con le “Aree interne e montane” e così scatta una bella consulenza da 20 mila euro per Aida Romagnuolo, già consigliera di Fratelli d’Italia nel Molise, prima dei non eletti alle Politiche e forte, come ha scritto il marito su Facebook, di “anni di un lungo rapporto di amicizia, collaborazione, e lealtà” con Sangiuliano.
Anche Stefano Bruno Galli è il classico ex politico da ricollocare. Laureato in Scienze politiche con una tesi sul “trapianto dello stalinismo nell’Europa centro orientale”, dopo essere stato consigliere regionale lombardo per la lista leghista Maroni Presidente e anche Assessore della Lombardia ora, con 40 mila di compenso, è consulente ai “Rapporti con gli enti territoriali e locali”.
La ormai celebre Beatrice Venezi, consulente per la musica, come l’ancora più celebre Mogol nominato consulente per la musica popolare, sono consulenti da 30 mila euro la prima e a titolo gratuito il secondo. Ma non si è capito però finora quale impulso abbiano dato alla musica in generale, mentre Salvatore Sica, anche lui campano, di Salerno, è un avvocato cassazionista e percepisce 30 mila euro per “approfondire sotto il profilo giuridico la disciplina del diritto d’autore”. Tra il personale già pagato dal ministero, 476 milioni di euro al 2021, sembra non ci sia nessuno con tali competenze.
Nuccio Guerino Bovalino, docente di Sociologia generale all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, è consigliere per l’Innovazione con 40 mila euro annui di retribuzione. Il Cv è impeccabile, ma di lui si nota l’ospitata all’ultimo Atreju in cui si spendeva contro lo strapotere dell’algoritmo, “il nuovo oracolo”, pubblicizzava il libro scritto con Emanuele Merlino, capo della segreteria tecnica di Sangiuliano, anche lui ad Atreju, Il poema di Fiume sui rapporti tra D’Annunzio e Marinetti e si lamentava dell’egemonia culturale della sinistra. Uno di casa, insomma.
Antonio Cilento, consigliere per il Diritto civile, insegna all’università telematica San Raffaele di Roma, percepisce 40 mila euro ed è un “Tarzan” della consulenza: comincia nel 2008 alle Politiche europee con il finiano Andrea Ronchi, poi al Cerimoniale del ministero delle politiche agricole con il governo Monti, ancora con il viceministro della Giustizia del governo Renzi, Enrico Costa, nel 2014 e ora con San Giuliano. È nato anche lui a Napoli.
Fabio Longo, consigliere per la comunicazione digitale, è invece nato a Messina dove insegna Scienze dell’informazione. Percepisce 30 mila euro grazie anche alle competenze istituzionali maturate come consulente del presidente dell’Assemblea siciliana, Miccichè e alle recensioni cinematografiche per i giornali del gruppo Visibilia di Daniela Santanchè (e per molti programmi Rai a cui lavora come autore).
Con Laura Valente, consigliera per i nuovi progetti museali, compenso da 40 mila euro, si mantiene quel po’ di trasversalità che occorre vista che che era stata già chiamata a collaborare con il ministro dei Beni Culturali dal Pd Dario Franceschini.
Con Chiara Antonia D’Alessandro, invece, si torna in Campania. Lei è consigliera per il “Patrimonio culturale immateriale”, compenso da 20 mila euro, per una giovane ricercatrice dell’università privata Suor Orsola Benincasa di Napoli. La stessa università dove nel giugno 2023 Sangiuliano si recava in visita ricordando “commosso” Silvio Berlusconi e poi tenendo una lectio magistralis su Giuseppe Prezzolini.
La consulenza di Claudio Mattia Serafin, professore a contratto in Diritto e cultura contemporanea alla Luiss, è per la “Deontologia culturale” ed è a titolo gratuito. Il curriculum di Serafin è di rispetto, come quasi tutti quelli analizzati, ed è anche il nipote dell’ex Segretario generale del Senato Elisabetta Serafin .
Daniel Berger, consigliere per il “Recupero e la restituzione dei beni culturali,” laurea in Storia dell’arte, è stato consulente di tutti i ministri passati della Cultura: Melandri, Rutelli, Bondi, Veltroni, Buttiglione o Franceschini. Incarico gratuito e nomina contestuale nel Cda del Museo della Civiltà.
Il consigliere per le “Piccole e medie imprese, le reti e i distretti produttivi e l’artigianato d’eccellenza” è invece Giovanni Lepre, anch’egli di Napoli, dottore commercialista, giornalista e opinionista del Tg2 (che qualcuno ricorda essere stato diretto da Sangiuliano).
Anche Luciano Schifone, avvocato e consigliere sulle “Questioni del mezzogiorno” è campano dove è stato consigliere regionale, poi consigliere comunale a Napoli fino al Parlamento europeo con Alleanza nazionale.
Un po’ come Michele De Lucia, consulente per le “Politiche culturali del Mediterraneo”, già sindaco di Positano eletto con Alleanza nazionale e che comunque ha una “passione per i viaggi, il cinema, l’archeologia e lo sport”.
Con Emma Giammattei, consulente per la cultura letteraria e filosofica e l’umanesimo digitale, con incarico gratuito, si torna dentro all’università più amata da Sangiuliano, la Suor Orsola Benincasa, di Napoli.
E a Napoli si è formata Bianca Bellucci, consigliere in materie giuridiche, sostituto procuratore, e che aveva già avuto una esperienza di consulenza al Dipartimento Pari Opportunità di Palazzo Chigi nel governo Draghi.
Mvula Alessandro Sungani è invece il consulente per la Danza, anch’egli a titolo gratuito. Regista, coreografo, autore, ha un Diploma di Qualifica Professionale di Danzatore della Regione Lazio ma anche un Diploma di Stato da Odontotecnico. Non è nato a Napoli.
Francesco Lollobrigida non ha badato a spese al suo ministero, ma da ultimo è stato autorizzato ad aumentare i suoi collaboratori più stretti da 75 a 105 persone. Solo tra consulenti esperti e collaboratori si arriva alla bella cifra di 27 persone, compresa Karin Lynn Walls che per oltre 30 mila euro l’anno insegna al ministro a parlare inglese.
Ma l’ultima arrivata in ordine di tempo è Fulvia Favale reclutata quale “Esperta in relazioni internazionali” a 40 mila euro. Ma cosa c’è nel suo curriculum? La laurea in Scienze politiche e poco più. Dove per poco più si intende il corso per assaggiatori di oli di oliva e il servizio civile come guida presso il Museo del Paesaggio agrario di Moricone: “Sono amante della natura e dell’equitazione, spiega nel suo profilo, mi interesso di etologia equina e turismo equestre”.
A oltre 30 mila euro è stata invece reclutata Sofia Cerqua: prima di approdare al ministero poteva vantare come unica esperienza lavorativa quella di un anno e mezzo nella segreteria di Lollobrigida alla Camera. Italo-finlandese di 27 anni, laureanda in Macroeconomia dichiara di occupare da fine 2022 il posto di direttore dell’ufficio della segreteria particolare del ministro. Come dire: un pezzo più importante della “zarina” Maria Modaffari, entrata lo scorso anno di questi tempi ai vertici della Fondazione Alleanza Nazionale insieme ad Arianna Meloni.
E che dire di Marina Tucci? Classe 1994, tra i suoi compiti c’è quello di accompagnare e supportare il ministro nelle trasferte sul territorio: può vantare nel suo curriculum uno stage in una ditta di installazione di impianti elettrici per edilizia, assistente alle vendite e scrutatrice alle elezioni europee del 2019. Tra le competenze, ottima capacità di navigazione in internet: oltre 30 mila euro anche per lei come pure per altri. Come Manuela Scandurra che nel pianeta Lollolandia si occupa tra le altre cose di “organizzare l’agenda del ministro e gli incontri con gli stakeholder”: nel suo Cv esperienze nel recupero crediti, receptionist e un più recente impiego presso una stamperia di Catania come addetta alla “revisione accurata dei testi in braille per individuare e correggere errori tipografici, ortografici e grammaticali”.
Altri 30 mila euro per Marialuisa Piras componente della Segreteria particolare: fino al suo approdo alla “corte” di Lollobrigida lavorava per Top Kitchen, società di Consulenza, Progettazione, Installazione e Manutenzione cucine (ambienti “Food&Beverage”), dedicati alla ristorazione. In precedenza ha lavorato per un’azienda specializzata nella selezione di carni provenienti da America, Argentina, Uruguay, Giappone e Irlanda e Spagna per il mercato nazionale.
Filippo Marzano classe ’97 è invece social media manager del ministro sempre per un compenso superiore a 30 mila euro: può vantare una sola esperienza lavorativa come collaboratore parlamentare preceduto da un tirocinio (sempre alla Camera con Fratelli d’Italia). Nicole Maturi è funzionario dell’ufficio stampa e così ha tratteggiato il proprio profilo: “Giornalista e autrice televisiva perennemente in cerca di emozioni vere. Sognatrice per scelta. Portatrice sana di storie. Fare domande? Una ragione di vita”. Tra le sue esperienze anche il mese nel backstage de I soliti ignoti condotto da Amadeus oltre che uno stage da segretaria amministrativa al Comune di Guidonia Montecelio. Poi c’è chi ha dovuto dimettersi come l’ormai ex capo ufficio stampa Paolo Fabrizio Signorelli, nipote dell’ex esponente di Ordine Nuovo e dell’estremismo neofascista Paolo Signorelli: caduto sulle chat con Diabolik ossia Fabrizio Piscitelli ed ex capo ultras della Lazio ucciso a Roma nel 2019. Dopo la dipartita di Signorelli il settore non è rimasto comunque sguarnito. Accanto alla portavoce di Lollobrigida Barbara Catizzone ha assunto un ruolo sempre più preponderante ben oltre il cerimoniale Anna Maria Nastri ex manager di Publitalia ’80, già capo dei progetti di business della Lazio di Claudio Lotito.
Ma torniamo al team dei consiglieri di Lollobrigida. Ci sono anche due volti noti che lo consigliano gratuitamente: l’onorevole di FdI Angelo Rossi balzato alle cronache per aver presentato l’emendamento al decreto Milleproroghe che ha posticipato di sei mesi l’entrata in vigore dell’obbligo di assicurazione per i mezzi agricoli. E l’ex parlamentare Dario Bond, già numero 2 di Forza Italia in Veneto che nel 2022 è passato armi e bagagli con i meloniani. Cosa faccia al ministero è un mistero che dura da quando è stato nominato: “Mi occuperò dall’emergenza siccità al problema del bostrico”.
(da ilfattoquotidiano.it)
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