OCCUPY PROVINCE: PROTESTE IN TUTTA ITALIA, MINACCIA OCCUPAZIONE AD OLTRANZA
SINDACATI ATTACCANO IL GOVERNO CONTRO L’ESUBERO DEI DIPENDENTI: IL SOLITO BIDONE DI RENZI
Sindacati pronti all’occupazione delle Province ad oltranza contro la Legge di Stabilità . Lo annunciano in una nota unitaria i sindacati della P.A. “Oggi la mobilitazione si estende a tutte le Province italiane, e senza un intervento del Governo, un passo indietro su provvedimenti dannosi e insensati, non si fermerà “.
“Chiediamo al Parlamento di evitare il peggio, alle Regioni di fare la loro parte”, proseguono nella nota i segretari generali di Fp-Cgil, Rossana Dettori, di Cisl-Fp, Giovanni Faverin e di Uil-Fpl, Giovanni Torluccio, rilanciando la mobilitazione dei lavoratori delle province “contro il rischio di esuberi per 20 mila lavoratori a tempo indeterminato e del licenziamento per oltre 2 mila precari”
La protesta si estende anche contro i “pesanti tagli previsti in Legge di Stabilità “.
Tagli che per i sindacati “mettono a rischio il funzionamento dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro”.
Insomma, avvertono, “la mobilitazione che è cresciuta in queste settimane oggi raggiungerà il suo apice in tutto il Paese, dopo le prime occupazioni di ieri”.
E assicurano: “Senza un dialogo vero la mobilitazione continua”.
Le sigle del pubblico impiego spiegano di volere “un riordino vero”, ma, aggiungono, “il Governo abbandoni certi toni”.
Sono circa un migliaio i lavoratori delle province liguri che hanno dato vita a un corteo a Genova. I lavoratori, partiti dalla sede della Provincia di Genova, hanno raggiunto la sede della Regione Liguria per chiedere certezze sul loro futuro occupazionale e la permanenza di servizi fondamentali, svolti oggi dagli enti provinciali, come la difesa del suolo, la manutenzione strade, la formazione.
“Tra 10 giorni le province chiuderanno ma, per ora, non sappiamo ancora nulla del nostro futuro – spiegano – chiediamo la solidarietà dei cittadini, lottiamo anche per loro”.
Molti lavoratori portano cartelli con scritto “in scadenza il 31/12/14”.
Secondo i manifestanti oggi è all’esame un emendamento del governo alla legge di stabilità che taglia le spese del personale del 50% per le province e del 30% per le città metropolitane.
Oggi, accusano, tagliano sia le risorse sia le persone fisiche ed è previsto che il governo tenga a Roma gran parte degli introiti che attualmente vengono tenuti sul territorio dalle stesse province.
I lavoratori (a rischio) della provincia di Bologna invadono Palazzo d’Accursio.
Mentre il sindaco e presidente metropolitano Virginio Merola vede parlamentari e sindacati sul caos che minaccia di travolgere ciò che resta dell’ente di palazzo Malvezzi, un centinaio di dipendenti ha già occupato simbolicamente lo scalone dei cavalli da cui si accede alla sede municipale. Il presidio è stato organizzato da cgil, cisl e uil.
Protesta delle rsu della provincia di Perugia prima della conferenza stampa della presidente della Regione, Catiuscia Marini.
Qualche decina di lavoratori con le bandiere dei sindacati ha preso posto all’interno di palazzo Donini, sede della giunta
“Chiediamo un impegno della Regione per farsi promotrice nei confronti del Governo su quanto succede in tutte le Province” ha detto uno dei sindacalisti, Angelo Scatena (Fp-Cgil). “Da domani questo disagio – ha aggiunto – diventerà realtà su scuole e ambiente”.
“Con l’approvazione della Legge di stabilità questo Governo ha deciso di mandare a casa i lavorarori delle Province e di tagliare i servizi ai cittadini”, si legge in una nota delle rsu della Provincia di Perugia.
Prosegue a oltranza l’occupazione di alcuni locali della Provincia di Firenze da parte dei dipendenti, per protesta contro i tagli al personale, che si dicono convinti a portare avanti, se necessario, l’iniziativa in questo fine settimana e anche a Natale. “Stiamo aspettando le 15 perchè è atteso il maxiemendamento alla legge di stabilità e vedremo se ci saranno aspetti positivi che ci riguardano – ha spiegato Giuseppe Aloi della Rsu – altrimenti siamo pronti a continuare la protesta. Il fine settimana è quasi assicurato e se necessario anche a Natale”.
Proteste a tappeto anche a Palermo e non solo, con pesanti ripercussioni sul traffico.
Dalle province alle piccole imprese, sino agli studenti.
Sotto accusa la paralisi alla Regione, a causa soprattutto dello stallo sul bilancio gravato da una voragine finanziaria di oltre 3,5 miliardi di euro.
È così scattato il sit-in dei dipendenti delle ex province in tutta la Sicilia presso le sedi di appartenenza. Aderendo alla mobilitazione lanciata dai segretari nazionali di categoria, le segreterie regionali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, hanno indetto assemblee per manifestare contro la politica del governo nazionale.
(da “Huffingtonpost“)
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