PER LA DESTRA BIGOTTA E REAZIONARIA DRUSILLA FOER, CO-CONDUTTRICE DI SANREMO, E’ UN “TRAVESTITO“, LE ALTRE “VALLETTE“
IL PRIMO E’ UN ARTISTA, LE ALTRE ATTRICI, MA QUELLI ABITUATI AD ANDARE PER TRAVESTITI DI NASCOSTO DA MOGLIE E FIGLI NON POSSONO CERTO CAPIRLO
La notizia della presenza di Drusilla Foer tra le co-conduttrici di Amadeus al prossimo festival di Sanremo, che andrà in onda dall’1 al 5 febbraio 2022, non è stata accolta benissimo dalla stampa di sedicente destra.
Invece di soffermarsi sulle sue qualità artistiche oppure sull’arguzia del personaggio, si è preferito far notare come in realtà si tratti di un uomo, l’attore Gianluca Gori, “travestito” da donna.
È proprio questa la parola utilizzata dal Tempo per dare la notizia: “A Sanremo arriva Drusilla Foer: un travestito tra le cinque vallette di Amadeus”.
Già il termine “vallette” appare vetusto, ancorato a un tempo in cui la presenza femminile faceva solo da contorno al conduttore uomo, buona soltanto per attirare l’occhio dello spettatore: situazione ormai superata (quasi) dappertutto con anzi diverse contributi femminili memorabili proprio al Festival di Sanremo.
Ma la violenza e sfacciataggine di un titolo come questo pare lampante. Oltre che gratuita, visto che nell’articolo l’attrice viene definita “un personaggio inventato, una nobildonna, interpretato da Gianluca Gori. Il personaggio era stato recentemente ospite di Serena Bortone su “Oggi è un altro giorno” e in passato di Piero Chiambretti”. Poi, l’attacco al mondo “rainbow” che avrebbe “esultato” per la decisione di Amadeus.
È questo il tema utilizzato anche dal Giornale, che in prima pagina titola: “Quattro donne e un ‘uomo’, festival politically correct”. Il titolo all’interno del quotidiano, a pagina 25, diventa invece: “Sanremo da cinema, Amadeus scatena il politically correct. Da Ornella Muti all’’inclusiva’ Drusilla Foer: le 5 partner che saliranno sul palco”. Drusilla Foer in 25 pagine si trasforma da “uomo” a donna.
Anche in questo caso, nell’articolo, firmato da una donna – Laura Rio – l’attacco a chi ha esultato per la notizia: “Il mondo dei social ha subito acclamato la scelta di Drusilla Foer come una “rivoluzione”, parlando di “messaggio di inclusività”; c’è chi ha addirittura scritto su Twitter: “Non abbiamo avuto il Ddl Zan ma almeno abbiamo Drusilla Foer a Sanremo”.
Non sarà certo il ddl Zan, ma la sua presenza sul palco dell’Ariston è un messaggio importante che il Festival lancia alle minoranze.
(da agenzie)
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