PRESTO SMETTEREMO DI ESSERE TOLLERANTI CON GLI INTOLLERANTI
L’AGGRESSIONE OMOFOBA A DUE RAGAZZE A LONDRA E’ UN SEGNALE DEL CLIMA DI ODIO E INTOLLERANZA CHE STA DISTRUGGENDO LA NOSTRA SOCIETA’
Quello che è capitato a Melania e Chris dimostra che non esiste un luogo sicuro per rifugiarsi dall’odio, dalla violenza sessista, dall’omofobia. Londra, la city moderna, quella che anticipa le mode.
Londra sweet, Londra cool. Londra, melting pot di culture, orgogliosa protagonista di un’identità che valorizza le diversità .
E poi dentro uno dei suoi simboli più famosi al mondo, i bus a due piani che la percorrono in lungo e in largo, l’amara resa al branco violento, che non le risparmia di insulti e di botte.
Dovevano baciarsi per il loro divertimento, come le bestie ammaestrate al circo, come qualcosa di esotico al quale assistere, per ridere, forse magari pure per eccitarsi.
Londra 2019, e la foto di due ragazze che sanguinano ancora sedute sopra quel bus. È tanta la rabbia, di chi sa benissimo quanto sia ancora lunga la battaglia che deve disarmare l’ignoranza.
Lo sappiamo in tanti, ma non ancora abbastanza, perchè capita troppo spesso di sentirli quelli del “ma che bisogno avete ancora di fare i Pride” o “ ma che noi etero scendiamo in piazza per sbandierare il nostro orientamento sessuale?”
Non sanno, fingono di non sapere, minimizzano, si girano dall’altra parte e contribuiscono a non proteggere tutte le Melania e Chris che “osano” farsi riconoscere, tutte quelle che arrivano fino all’incredibile “oltraggio” di scambiarsi qualche gesto d’affetto in pubblico.
Si, i Pride oggi non sono solo importanti, sono necessari.
È il momento dove una comunità ritrova sè stessa aprendosi all’incontro con chi condivide i principi di libertà , autodeterminazione, laicità . Sono l’occasione per rivendicare l’orgoglio di quello che si è, la forza di quello che si deve pretendere.
Domani a Roma e per tutto giugno in molte altre città italiane, fino a New York che quest’anno festeggia i 50 anni dai moti di Stonewall, il bar dove ci fu il primo atto di rivolta della comunità LGBT, contro i soprusi.
C’erano molti tacchi branditi nella notte del 28 giugno 1969 per le strade di Manhattan. Con le persone transessuali a guidare il bisogno e il diritto a una vita sociale pubblica e non nascosta all’occhio bigotto e pieno di fobie.
Domani a Roma ballate, cantate, baciatevi, urlate il bisogno di giustizia anche per quel sangue sui visi di Melania e Chris. Il loro sangue è il nostro sangue, il loro dolore è il nostro dolore.
E se la preoccupazione di qualcuno è che i Pride non sono abbastanza sobri cominciate a fare i conti con il fatto che presto smetteremo d’essere così tolleranti con gli intolleranti.
Luca Paladini
I Sentinelli di Milano
Leave a Reply