VERDINI E DELL’UTRI: L’ACCUSA DIVENTA BANCAROTTA FRAUDOLENTA
INVIATO L’AVVISO DI CHIUSURA INDAGINI SULL’EX CREDITO COOPERATIVO FIORENTINO E SU “IL GIORNALE DELLA TOSCANA” A 75 INDAGATI
La procura di Firenze ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini sull’ex Credito Cooperativo Fiorentino e sui finanziamenti al Giornale della Toscana al parlamentare e coordinatore del Pdl Denis Verdini e ad altri 74 indagati tra cui il senatore Marcello Dell’Utri, l’imprenditore Riccardo Fusi e i componenti del cda, e i sindaci revisori dell’istituto di credito di cui Verdini è stato presidente per vent’anni.
Mutata, dopo la dichiarazione di insolvenza della banca da parte del tribunale, l’accusa a Verdini: da appropriazione indebita a bancarotta fraudolenta.
I pm hanno ricostruito 34 episodi di distrazione per un totale di 100 mln.
Le distrazioni di fondi, per l’accusa, erano fatte verso società e persone fisiche senza le necessarie garanzie e già esposte o indebitate verso il sistema bancario.
Tra queste Dell’Utri avrebbe ricevuto 3.200.000 euro complessivi in due operazioni proposte dal direttore Piero Biagini e approvate dal cda presieduto da Verdini.
A 17 dei 75 indagati, fra cui Verdini, dominus dell’ex Ccf, è contestata anche l’associazione a delinquere.
Inoltre, sempre a Verdini, a cda, revisori dei conti e direttore generale della banca è contestato il reato di false comunicazioni sociali: nell’ultimo bilancio approvato, al 31 dicembre 2009 – prima del commissariamento di Bankitalia che ha portato alla liquidazione coatta amministrativa -, l’accusa ritiene che abbiano dato informazioni sbagliate indicando ai soci l’esistenza di 74,5 milioni di crediti alla clientela «deteriorati» mentre l’importo reale sarebbe stato tra 125,8 e 175,5 milioni di euro.
I fatti contestati nell’inchiesta, svolta dai carabinieri del Ros, vanno dal 2008 al 2012 e comprendono inoltre, a vario titolo e anche per episodi collaterali all’attività creditizia, la contestazione dell’ipotesi di reato di ostacolo alle attività di vigilanza di Bankitalia, emissione di fatture false, truffa aggravata allo Stato per ottenere i fondi per l’editoria, mendacio bancario, reati tributari. A Verdini e quattro imprenditori, infine, è contestata la violazione alla legge sul finanziamento ai partiti.
La procura ha individuato come persone offese lo stesso ex Credito Cooperativo Fiorentino, ormai liquidato e inglobato in ChiantiBanca nei mesi scorsi, nella persona del commissario liquidatore avvocato Alessandro Lepreux, e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
(da “il Corriere Fiorentino“)
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