VOGLIONO SALVARE IL SEQUESTRATORE DI PERSONE: I RENZIANI NON PARTECIPANO AL VOTO IN COMMISSIONE
DICANO COSA HANNO AVUTO IN CAMBIO PER SOTTRARRE AL PROCESSO SALVINI, INVECE CHE NASCONDERSI DIETRO PALLE RIDICOLE
Mentre la Giunta per le immunità del Senato è riunita da circa un’ora e mezza per decidere se respingere o accogliere la la richiesta dei magistrati siciliani di rinviare a giudizio il leader della Lega Matteo Salvini sul caso Open Arms, arriva il colpo di scena che volge le carte in favore dell’ex ministro dell’Interno.
I senatori di Italia Viva che fanno parte della Giunta – Giuseppe Cucca (che è anche vicepresidente), Francesco Bonifazi e Nadia Ginetti – decidono di non prendere parte al voto. Di fatto salvando il capo leghista, che dalla sua parte ha già dodici voti sicuri ((5 della Lega, 4 di Forza Italia, 1 di Fratelli d’Italia, 1 delle Autonomie e quasi sicuramente il voto dell’Ex M5s Mario Giarrusso) contro otto a favore del processo (Anna Rossomando del Pd, Pietro Grasso di Leu, Gregorio de Falco del Misto e i cinque senatori M5s).
Queste le pretestuose motivazioni addotte da Bonifazi, capogruppo dei renziani in Giunta: “Italia Viva ha deciso di non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque all’aula. Non c’è stata a nostro parere un’istruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo (se non le ha date Salvini semmai costituirebbe un’aggravante …n.d.r.) e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dall’ex ministro dell’Interno, che non sono arrivate (bastava leggere quanto hanno dichiarato i medici che sono saliti a bordo…n.d.r.)”.
E conclude: “Dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere l’esclusiva riferibilità all’ex Ministro dell’Interno dei fatti contestati”. Insomma, Italia Viva ritiene che Salvini non sia l’unico responsabile di quanto accaduto, ma abbia ricevuto “l’avallo del governo”. E qui siamo alla solita polemica renziani per destabilizzare il governo.
La parola finale spetterà comunque all’Aula, che entro fine giugno dovrà pronunciare il verdetto definitivo.
(da agenzie)
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