Gennaio 6th, 2010 Riccardo Fucile
L’ASSOCIAZIONE VITTIME URANIO PARLA ORMAI DI 216 MILITARI ITALIANI MORTI PER CONTAMINAZIONE, LA SANITA’ MILITARE ATTESTA 171 DECESSI E 2.500 MALATI… ALTRI DATI PARLANO DI 3.122 TRA VITTIME E MALATI CON PATOLOGIE DERIVANTI DA CONTATTO CON PROIETTILI ALL’URANIO E NANO PARTICELLE
Sarebbero almeno 216 i militari italiani morti per possibile contaminazione da uranio impoverito: lo sostiene l’Associazione vittime dell’uranio che a Lecce ha denunciato due nuovi casi di morte e quattro di malattia.
Nell’occasione è stato reso pubblico un documento ufficiale della Sanità militare, agli atti dell’ultima commissione parlamentare di inchiesta, che elenca 171 morti e 2.500 malati.
I dati si fermano al 2006 e non comprenderebbero quindi i reduci da molte missioni successive, dai poligoni e tutti coloro che non sono più in servizio. Integrando questi dati con quelli in possesso dell’associazione, la cifra di 216 morti risulta quindi più che attendibile.
Ormai da più parti, in parlamento, si reclama che venga fatta chiarezza sulle reali dimensioni del fenomeno e si chiede, da parte dei parenti dei militari deceduti, l’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare “per completare e ampliare il lavoro”.
I nuovi casi di morte segnalati riguardano un ex paracadutista della Folgore, della provincia di Reggio Calabria, morto nel 2007, all’età di 32 anni, a causa di una leucemia sorta dopo le missioni in Somalia e in Bosnia, e un militare di Taranto. Continua »
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Gennaio 6th, 2010 Riccardo Fucile
TRAMPOLINI, PISTA DI BOB, SLALOM ABBANDONATI A SE STESSI….TRA OPERE SPORTIVE E ACCOGLIENZA ERANO STATI SPESI 773 MILIONI DI EURO….IL SITO OLIMPICO E’ UNA CATTEDRALE NEL DESERTO DELLA NEVE, UNICO CASO AL MONDO DI IMPIANTI DI QUEL LIVELLO INUTILIZZATI
Per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, lo Stato italiano aveva costruito impianti di avanguardia, con un impegno economico rilevante, la bellezza di 773 milioni di euro, tra opere sportive e di accoglienza.
Erano stati costruiti 6 stadi del ghiaccio, 10 villaggi olimpici, 12 impianti di risalita, 10 impianti per l’innevamento programmato, 5 piste di sci alpino, 18 interventi stradali, per un totale di 65 opere realizzate.
Si erano spesi 61 milioni di euro per gli impianti di bob, slittino e skeleton, 34 milioni per il trampolino di Pregelato, 25 milioni per la pista di biathlon di Cesana, 20 milioni per la pista di fondo di Pregelato, 7 milioni per l’illuminazione della pista di slalom speciale.
E ora rimane quasi ovunque un penoso stato di abbandono e di degrado.
Lo ski jumping che ci invidiava tutto il mondo (34,3 milioni di costo) , una soluzione in cemento armato per cui era stata disboscata mezza montagna per creare due salti di gara, col fine di dare vita poi a una scuola di atleti, è abbandonato a se stesso dopo la caduta di due slavine.
Chiuso anche il mega albergo costruito alla base dell’impianto.
E lo stesso discorso vale per gli altri impianti olimpici, nuovi e fiammanti nel 2006, ma scomparsi dalla programmazione degli appuntamenti internazionali con grave danno per l’economia locale e l’immagine del nostro Paese. Continua »
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