Gennaio 27th, 2010 Riccardo Fucile
IL MINISTRO PREPARA LE PURGHE CONTRI GLI AZZURRI CHE NON SI ALLINEANO AL NUOVO CORSO PADANO… PRONTA LA BLACK LIST DEGLI EPURATI…IL PDL INSORGE E PARLA DI “LOGICA DI INTIMIDAZIONE”…. SOLO I SERVI SARANNO AMMESSI A CORTE DELLA PADAGNA DEL MAGNA MAGNA
E’ arrivato a cavallo (con tutte le marchette fatte al mondo dell’ippica, era il minimo ci si potesse aspettare), insieme a una forma di parmigiano reggiano (comprate dal ministero in quantità , per aumentare i consensi leghisti in Emilia).
Ora che il damerino Zaia è ufficialmente “candidato con piscina” a governatore del Veneto, ha pensato bene di iniziare la campagna elettorale non contro i suoi avversari, ma guardando al fronte interno.
Una dettagliata “black list” dei pidiellini cattivi è stata stilata con cura, dedicata a coloro che sono rimasti fedeli a Galan e ai quali Zaia ha dedicato la frase: “dovranno pagare il conto, pagheranno dazio dopo la fine”.
Meno male che il ministro leghista sarebbe stato il moderato, il “volto umano della Lega”.
Dategli un pizzico di potere e le truppe fameliche padane scatenano i sensi. Nella lista dei futuri deportati ai maroniani Centri di identificazione ed espulsione risultano esserci Lia Sartori, europarlamentare Pdl, vicina a Galan, il veronese Tiziano Zigiotto, Renato Chisso, uomo delle infrastrutture e amico anche del sindaco di Verona Tosi, Elena Donezzan assessore uscente al Lavoro e alla Istruzione.
Ma siamo soli agli inizi.
Le parole di Zaia hanno suscitato persino una reazione ufficiale del coordinatore regionale del Pdl veneto, Alberto Giorgetti: “Ritengo inammissibile che il candidato alla presidenza della Regione Veneto appoggiato da Pdl e Lega, possa minacciare sanzioni politiche o di altra natura a chi manifesta sostegno al presidente in carica”. Continua »
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Gennaio 27th, 2010 Riccardo Fucile
DOPO AVER ATTACCATO CASINI E IRONIZZATO SUL PD, ALLA FINE CHI RISCHIA DI RIMEDIARE UNA BRUTTA FIGURA E’ IL PDL… FITTO IMPONE UN PERDENTE E ORA TUTTI A FARE LA CODA AL FORNO DELL’UDC, SPERANDO CHE NON SIA GIA’ CHIUSO PER ESAURIMENTO FILONI… MA CHI SONO I GRANDI STRATEGHI DELLE LISTE DEL CENTRODESTRA?
Iniziamo con un dato incontrovertibile: se alle prossime regionali si dovesse ripetere il voto delle ultime elezioni europee, su tredici regioni in cui si andrà a votare ben dieci andrebbero al centrodestra e solo tre rimarrebbero al centrosinistra.
Su tale base, Bersani, che è sicuramente persona intelligente, ha cercato un nuovo corso di alleanze che possa permettere all’opposizione di “recuperare” qualche regione data per persa, onde evitare di chiudersi nel bunker sempre più esiguo delle “regioni rosse”.
Al tempo stesso Casini ha dato vita a un sistema di alleanze locali, schierandosi in modo diverso, da cui la polemica della “politica dei due forni” che andrebbe a realizzare.
Nessuno in buona fede riteniamo possa criticarli, in quanto si tratta di una posizione coerente con quanto hanno sostenuto in questi mesi.
Ognuno giustamente fa il proprio gioco: la sinistra cerca, attraverso le primarie, di scegliere un candidato “presentabile” e su di esso coinvolgere il proprio elettorato già in una fase preparatoria; Casini svaria, non essendosi svenduto a uno dei due forni, anzi avendo come progetto politico la fine del bipolarismo.
Quello che ci chiediamo semmai è chi gestisca la stategia del Pdl.
Dopo aver svenduto il Veneto al secondo partito della regione e il Piemonte stesso a chi non arriva neanche al 10% dei consensi, rinunciando alla propria leadership, ha raggiunto un accordo con l’Udc per il Lazio sul nome della Polverini, salvo fare il possibile perchè perda.
Il tentativo evidente è di agire sottotraccia per ridimensionare i finiani e non aprire una fase nuova del Pdl, con una politica sociale che metterebbe in discussione la linea della “pesca delle occasioni” finora perseguita.
Una volta si sfruttano i rifiuti a Napoli, una volta il terremoto all’Aquila, un’altra la statuetta del duomo di Milano, ma l’ultimo rilievo Ipsos indica il Pdl al 38,5% , lontano dal 40% che qualche settimana fa era a portata di mano. Continua »
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Gennaio 27th, 2010 Riccardo Fucile
ERA STATO SPEDITO A STUDIARE IN INGHILTERRA, MA E’ GIA’ TORNATO: ORA SI CANDIDA ALLE REGIONALI… MOLTI LEGHISTI GLI DANNO SOTTOVOCE DEL RACCOMANDATO E TEMONO DI PERDERE LA POLTRONA A CAUSA SUA… DOPO AVER RIPETUTO TRE VOLTE LA MATURITA’ QUALCUNO MALIGNAMENTE LO VEDE BENE ASSESSORE ALL’ISTRUZIONE
Trota o delfino? Papà Bossi pare non ce lo volesse proprio il figlio Renzo in politica, per lui intravedeva un futuro diverso, da commercialista, “è più sicuro” aveva detto.
Dopo le tre bocciature alla maturità , aveva detto ai quattro venti “ora lo mando a studiare in Inghilterra”, come se pagare la retta di un college di lusso fosse sufficiente per vedersi restituire un figliolo “commercialista” di grido.
Ma tutto è stata inutile, il figliol Renzo è di già tornato e a 22 anni, deve aver pensato il padre, un’occupazione la deve pur trovare.
Ha così accontentato il figlio ed ecco pronta la candidatura per la Regione Lombardia, dove, male che vada, uno stipendio da 12.000 eurini al mese lo porta a casa.
Ma qui sono nati i primi problemi, tutti interni alla Lega.
Il Renzo avrebbe inizialmente dovuto essere inserito nel listino bloccato di Formigoni, ovvero non avrebbe dovuto raccogliere neanche mezza preferenza per guadagnarsi il Pirellone.
All’interno del Carroccio molti hanno cominciato a sussurrare, dandogli del raccomandato e ricordando che “la Lega non è più quella di una volta”. Continua »
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