Gennaio 15th, 2010 Riccardo Fucile
DURO FACCIA A FACCIA TRA I DUE LEADER DEL PDL… FINI: “SONO IN PARLAMENTO MOLTO PRIMA DI TE E CI RIMARRO’ ANCHE DOPO, NON SONO IL TUO SERVO, NON TI PERMETTERE PIU’ DI PRESENTARMI A SCATOLA CHIUSA DEI PROVVEDIMENTI”… E ANCORA: “TREMONTI E’ DELLA LEGA, NON CI RAPPRESENTA”….E A SILVIO VA DI TRAVERSO L’UOVO STRAPAZZATO
Berlusconi è uscito al colloquio con il presidente della Camera scuro in volto e ha commentato “ogni volta che vado da quello lì, devo rovinarmi la digestione”.
L’ennesimo “incontro chiarificatore” è andato malissimo, il premier è tornato a Palazzo Grazioli e si è sfogato: “Fini ha solo dieci deputati e vuole dettare l’agenda a me che sono presidente del Consiglio e minaccia ritorsioni sulla giustizia”.
Ma Silvio sa bene che Fini di deputati al seguito ne ha molti di più e quindi non può permettersi di rischiare sul tema giustizia.
Fini è stato chiaro: “Il partito lo convochi a cose fatte, al governo decidi da solo o insieme alla Lega, e così su tutto. Basta con questa grandinata di provvedimenti di Ghedini, tuto deve essere concordato insieme. Non ti permettere più di presentarmi a scatola chiusa i provvedimenti, altrimenti ti faccio saltare sia il legittimo impedimento che il processo breve. E poi siamo certi che il processo breve sia costituzionale? Basta con gli annunci che si riducono le imposte, salvo smentirsi due giorni dopo: così si arreca un grave danno all’immagine del governo”.
Fini sembra un fiume in piena e continua: “Se credi che io nel partito sia marginale e controlli solo dieci deputati, ne prendo atto”.
Silvio allora nega di averlo mai sostenuto, ma Fini rincara: “Il lavoro con te, non per te.Ti devo lealtà , non riconoscenza. Sono in Parlamento molto prima di te e ci rimarrò anche dopo. Se vuoi che io giochi da solo, lo farò anche da subito. Devi capire che non sono un tuo servo, non sono come quelli che ti stanno sempre attorno per dirti di sì”. Continua »
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Gennaio 15th, 2010 Riccardo Fucile
UN GIORNO DI ASTENSIONE DAL LAVORO PER FAR CAPIRE CHE ANCHE LORO SONO ESSERI UMANI, CON DOVERI, MA ANCHE DIRITTI…. OLTRE 4 MILIONI DI IMMIGRATI REGOLARI CHE FINANZIANO LO STATO ITALIANO, PAGANDO LE TASSE E SVOLGENDO I LAVORI PIU’ UMILI…. LA DESTRA SI SVEGLI E ADERISCA ALL’INIZIATIVA: LA DESTRA E’ SOLIDARIETA’ E CIVILTA’, NON BECERUME DA OSTERIA
Fate un piccolo sforzo di immaginazione: provate a visualizzare nella vostra mente una
giornata senza badanti, senza inservienti nelle case di riposo, infermiere negli ospedali, camerieri nelle pizzerie, operai nelle fabbriche, muratori nelle case, ponteggiatori sulle pareti degli immobili da ristrutturare, medici e collaboratrici domestiche, magari calciatori e attrici.
Una giornata dove milioni di persone non consumano, non fanno acquisti, non comprano il biglietto del bus perchè non vi salgono nemmeno, non telefonano al loro Paese, non spediscono denaro.
Ora avete ben chiaro cosa potrebbe significare lo sciopero degli stranieri in Italia, indetto per il 1 marzo, sulla scia di una analoga iniziativa che paralizzerà la Francia.
Braccia incrociate per 4,5 milioni di lavoratori stranieri regolari in Italia e per tutti gli italiani che vorranno solidarizzare con loro.
Una miriade di iniziative locali, sparse in tutta la penisola, per affermare il “diritto ad esistere”, ad avere riconosciuta una dignità , ad essere trattati da essere umani.
Perchè stiamo parlando di soggetti che assolvono ai doveri della nostra comunità civile, ma a cui spesso vengono ancora negati diritti elementari.
Per uno straniero in Italia è tutto sempre più complicato, rispetto ad un italiano, anche un semplice certificato o il diritto alla salute, figuriamoci quello alla cittadinanza o a votare alle amministrative.
Per una esigua minoranza politica di beceri padani, l’immigrato è accettato solo dalle 8 alle 18, quando si spacca la schiena per far ricco il datore di lavoro, poi non deve esistere, deve scomparire e restare chiuso in casa, perchè la sua presenza è fastidiosa, come il colore della sua pelle.
A noi sinceramente dà più fastidio il lezzo che emana un razzista padano, con quel lurido fazzoletto verde impregnato di sudiciume che porta al collo nelle carnevalate pontidiane e con la sua filosofia del denaro da accumulare, il Mercedes da ostentare e la villetta abusiva al Sud da celare. Continua »
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