Gennaio 8th, 2010 Riccardo Fucile
I LAVORATORI EXTRACOMUNITARI RACCOLGONO ARANCE LAVORANDO 14 ORE AL GIORNO PER 20 EURO… E NE DEVONO DARE 5 AI CAPORALI CHE LI SFRUTTANO…MARONI PARLA DI TROPPA TOLLERANZA VERSO I CLANDESTINI, MA NON HA FATTO NULLA PER COMBATTERE I CRIMINALI CHE LI SFRUTTANO DA ANNI
Centinaia di auto distrutte, cassonetti divelti, scene di guerriglia urbana, arresti e feriti tra i dimostranti e le le forze dell’ordine: questo il bilancio del clima di tensione che ancora questa mattina sta attraversando la cittadina di Rosario, in Calabria, dopo una notte di fuoco.
Si è scatenata la rivolta di alcune centinaia di lavoratori extracomunitari impegnati in agricoltura e accampati, nella indifferenza delle istituzioni, in condizioni disumane in una vecchia fabbrica in disuso e in altre strutture abbandonate.
A far scoppiare la rivolta è stato il ferimento di due immigrati da parte di alcuni giovani che li hanno presi a bersaglio con le loro pistole, pare per divertimento, e che, ridendo, gridavano: “Oggi non si lavora”.
Nessuno si è fermato per aiutare i due feriti ed è montata una rabbia latente: “non siamo bestie, siamo qua per lavorare”.
La situazione è rapidamente uscita da ogni controllo e ci sono stati scontri e atti di teppismo, mentre gli immigrati chiedevano l’intervento delle autorità per assicurare loro protezione contro le scorribande dei balordi.
Si è creata una forte tensione anche stamani tra gli immigrati e i cittadini di Rosario che sono circa15.000, contro almeno 3.000 extracomunitari che vivono da diseredati, in condizioni igenico sanitarie devastanti.
Solo ora il commissario prefettizio ha promesso container per dormire e bagni chimici, per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori immigrati, invitandoli alla calma.
Maroni da Roma ha ripetuto la solita litania, frutto della povertà di analisi culturale e sociale della Lega: “Troppa tolleranza verso i clandestini”.
Non sa dire altro purtroppo il centrodestra, incapace di vedere oltre il proprio naso.
In realtà le responsabilità di quanto accaduto sono dello Stato e di chi lo rappresenta.
E vi spieghiamo perchè.
Questa massa di 3-4.000 lavoratori immigrati (qualcuno regolare, molti clandestini) viene fatta spostare da una parte all’altra del sud a seconda delle esigenze. Continua »
argomento: denuncia, emergenza, governo, Immigrazione, Lavoro, mafia, Politica, povertà, Sicurezza | Commenta »
Gennaio 8th, 2010 Riccardo Fucile
LA FARSA LEGHISTA NON HA LIMITI: PENSANO DI ESSERE AL PENTAGONO E CHE GLI ISLAMICI RUBINO QUALCHE LORO SEGRETO DALLE SCRIVANIE….CHE NASCONDANO NEI COMPUTER QUALCHE IMMAGINE PADANOPORNOGRAFICA?… MANDATECI I RIS, ANZI CHIAMATE IL 118, REPARTO PSICHIATRIA
La Lega a Trento, dopo un riunione al reparto neurologico, ha ufficializzato la richiesta: che si dia il benservito alla ditta di pulizia che ha in appalto il lavoro negli uffici del consiglio provinciale di Trento.
Il tremendo rischio che sta correndo l’istituzione è che ” quei lavoratori abbiano accesso ai nostri computer, carpendone le informazioni”.
La soluzione è “via quegli islamici dai nostri uffici; sulle nostre scrivanie ci sono dei dati sensibili e loro possono mettere le mani ovunque”.
La richiesta di licenziamento è stata fatta attraverso una lettera ufficiale che il caponeuro Alessandro Savoi ha indirizzato al presidente del consiglio provinciale, Giovanni Kessler, che ne ha preso subito le distanze chiarendo che “discriminazioni non se ne fanno”.
Nella lettera si fanno pure considerazioni di alto livello geopolitico: “Siamo un partito che ha una posizione chiara nei confronti dell’Islam. Non ci pare opportuno, nè sicuro, che dei lavoratori di quella religione possano muoversi indisturbati nei nostri uffici e avere accesso ai computer. Devono essere presi dei provvedimenti, con questa impresa di pulizie non vogliamo avere più a che fare”.
Parole di condanna a questa proposta sono arrivate dal Pdl locale che stigmatizza che “il problema è che un’impresa faccia bene il proprio lavoro e non la religione di chi lo fa”, mentre la comunità islamica locale la definisce “una iniziativa propagandistica ridicola sulle spalle dei musulmani. Quando un musulmano va in ospedale non chiede al medico di quale religione sia o se vota Lega”. Continua »
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Gennaio 8th, 2010 Riccardo Fucile
IL PREMIER SI INTERESSA DI TUTTO, MA SE FINI VUOL FARE POLITICA NEL PDL “CHE LASCI LA PRESIDENZA DELLA CAMERA”…. FINI VUOLE BOCCHINO AL POSTO DI LA RUSSA E HA PRONTO UN GRUPPO DI 50 DEPUTATI E 30 SENATORI… BERLUSCONI DIFENDE FELTRI PERCHE’ “FA VENDERE COPIE” E HA UN SOLO OBIETTIVO: EVITARE I PROCESSI
Siamo in periodi di temperature polari e che il grande freddo stia tornando anche tra Berlusconi e Fini non è poi una notizia “fuori stagione”.
Nel corso del pellegrinaggio votivo in quel di Arcore, in cui si avvicendano i visitatori miracolati di corte, da quelli della prima ora agli ultimi suonatori di cornamusa, Storace e Santanchè, il premier è sempre più critico verso il presidente della Camera, reo di voler dire la sua nella gestione del partito. Come se il premier non mettesse becco su tutto, persino sulle candidature del Pdl a Roccacannuccia.
Forse, trasportato dall’enfasi del partito dell’amore contro quello dell’odio (intellettuale di riferimento, Perdente Feltri), Silvio trova una contraddizione tra chi, rivestendo un ruolo istituzionale, come Fini, non dovrebbe svolgere un ruolo “politico” nel partito.
Come se i vari Lupi, Bondi, Gasparri e compagni di merende, non entrassero spesso a gamba tesa sulle altrui affermazioni (peraltro con successo proporzionato al loro ruolo di ripetitori tv).
La Sicilia è allo sfascio, il sud è incazzato, il nord è stato regalato alla Lega, non si riesce a trovare un candidato credibile in tante regioni, ma il problema è Fini.
Verrebbe quasi da ridere, considerando che il Gianfri è uomo pragmatico e reclama il suo 30% del Pdl.
Se La Russa non lo rappresenta più e se Gasparri ha preso la tessera a dis-honorem della Lega, ovvio che voglia un suo uomo (leggi Italo Bocchino) nel triumvirato.
Qualcuno pensa di avere forse il diritto di imporre il proprio pensiero a tutti?
Il patto davanti a Gianni Letta di qualche settimana fa prevedeva cose ben diverse.
Che i forzaitalioti si mettano l’anima in pace, sembra dire Fini, siamo entrati nel Pdl con le nostre idee, non per ingoiare tutto.
E i suoi stanno lavorando a un gruppo parlamentare autonomo di almeno 50 deputati e 30 senatori, in grado di far saltare il banco in qualsiasi momento. Quello che i berlusconiani di stretta osservanza non vogliono ammettere è che della linea originaria del Pdl rimane ben poco: si vive di spot e di slogan, si dà spazio alle stronzate leghiste a uso dei gonzi, persino ai loro pessimi imitatori, sui temi sociali non si è fatto nulla, in politica estera siamo patetici e ininfluenti col solito servilismo filoamericano, di moralizzazione della vita pubblica non se parla. Continua »
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