Gennaio 19th, 2010 Riccardo Fucile
SI CHIAMA “LODO VALENTINO” E DOMANI SARA’ APPROVATO AL SENATO: UN PROCESSO BREVE PER I GIUDIZI DI DANNO ALL’ERARIO CAUSATI DA SINDACI E ASSESSORI DAVANTI ALLA CORTE DEI CONTI…SALTERANNO OLTRE 1.000 PROCESSI…TUTTI D’ACCORDO: SALVATI ANCHE SCOPELLITTI (PDL), MALETTI E CARAI (PD)
Quatti quatti, tutti d’accordo, senza distinzione tra destra e sinistra, domani il Senato si prepara a votare, come emendamento al processo breve, una norma che diventerà un colpo di spugna per tanti processi in appello, dinanzi alla Corte dei Conti, per danni erariali causati da sindaci, assessori e pubblici dipendenti. La norma è stata già definita “Lodo Valentino”, dal nome del senatore del Pdl, nonchè avvocato, che è relatore dell’emendamento sulla “ragionevole durata del processo contabile”.
Una norma che estende la filosofia del processo breve, oltre che ai reati penali, anche a tutti i procedimenti per responsabilità erariale promossi dalle varie procure dela Corte dei Conti.
D’ora innanzi in pratica, vi sarà una durata massima di tre anni in primo grado dal deposito dell’atto di citazione, ridotto a due anni se il processo ipotizza un danno erariale inferiore a 300.000 euro e altri due anni per l’appello.
La norma prevede che, nella fase transitoria, sia applicabile anche ai giudizi in corso, basta che siano trascorsi cinque anni dall’avvio dell’azione.
Cosa vuol dire in pratica?
Che la maggior parte dei processi svolti dalla Corte dei Conti per danno erariale nei confronti di amministratori pubblici e pubblici dipendenti, non avendo certo chiuso la fasa di appello nei tempo ora fissati, sono a rischio estinzione.
A causa delle complesse procedure attuali, per imbastire un processo di appello, con la notifica dei ricorsi ai soggetti coinvolti, molti procedimenti si ingolfano proprio nella fase di appello.
Secondo i dati ufficiali 2009, erano pendenti in appello 1.738 giudizi al 1 gennaio 2008: nell’anno in corso ne sono pervenuti altri 977, mentre ne sono stati definiti 673. Continua »
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Gennaio 19th, 2010 Riccardo Fucile
A PADOVA UN CONTROLLORE VERIFICA I BIGLIETTI SOLO AI PASSEGGERI DI COLORE, IGNORANDO I LOCALI…. SCATTA LA PROTESTA E ALLA FINE E’ COSTRETTO A CHIEDERLO A TUTTI.. CHI NE ERA SPROVVISTO ERANO TRE RAGAZZE VENETE
Mentre qualcuno nel Pdl comincia a capire quello che ripetiamo da due anni, ovvero che la politica del governo si è appiattita sulle proposte reazionarie della Lega e il ministro Ronchi dichiara che “il Pdl non può essere la cinghia di trasmissione della Lega, ma deve trovare una strategia indipendente e un suo radicamento, altrimenti sarà sempre a rimorchio”, le nefaste conseguenze del razzismo leghista rischiano ormai di compromettere la stessa convivenza civile in tante comunità locali.
Perchè non c’è niente di peggio che dare dignità e legittimazione nella vita quotidiana a episodi, atteggiamenti e comportamenti dettati dalla intolleranza, dalla violenza e dalla discriminazione razziale.
Dipendesse da noi, tale mentalità la faremmo sparire in 48 ore, applicando senza pietà la legge Mancino sull’istigazione all’odio razziale, ma poichè Silvio ha interesse ad avere Bossi come compagno di Nutella per tutelarsi dai processi, non ci resta che registrare ogni giorno episodi di squallida discriminazione nei confronti di immigrati regolari.
L’ultimo ci giunge da Padova, dove il conducente della linea serale 12 che collega il centro città all’hinterland, addetto alla verifica dei titoli di viaggio, ha chiesto di esibire il biglietto solo ai passeggeri di colore (una decina), ignorando platealmente tutti gli altri, nonostante fosse salito a bordo un gruppetto di ragazzi e ragazze venete un po’ alticci.
Alle rimostranze dei pendolari africani che hanno invitato l’autista a controllare tutti, evidenziando che loro avevano un regolare biglietto, l’addetto al controllo ha risposto che “decide io, a mia discrezione, chi controllare”.
A questo punto è scoppiato il caos, gli immigrati hanno dato (giustamente) del razzista al conducente, con l’autobus bloccato per 15 minuti, mentre anche gli altri passeggeri sollecitavano un controllo uguale per tutti. Continua »
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Gennaio 19th, 2010 Riccardo Fucile
DEDUZIONI E DETRAZIONI RAPPRESENTANO UNA TORTA DA 85 MILIARDI DI EURO…DIETRO SI MUOVONO INTERESSI POLITICI, SINDACALI E INDUSTRIALI: CON QUESTA CIFRA SI FINANZIEREBBERO QUATTRO RIFORME FISCALI, MA NESSUNO CI METTE MANO
Gli italiani sono soggetti a ben 1800 tasse, dalle più note a quelle più insignificanti: un record mondiale che testimonia come nel nostro Paese si succhiano quattrini al contribuente in ogni modo e in qualsiasi occasione. Abbiamo istituito un ministero alla semplificazione, ma evidentemente non è idoneo a semplificare le imposte fiscali, forse solo quelle delle finestre di casa Calderoli.
In realtà un governo serio avrebbe dovuto, come prima cosa, dedicarsi almeno all’accorpamento delle maggiori imposte e allo sfoltimento di quelle inutili.
Siamo invece a dibattere dopo due anni se si possono o meno applicare le due aliquote preannunciate dal premier, salvo poi dichiarare il giorno dopo che non è possibile adottarle.
Tremonti ieri è stato ancora più chiaro: se ne parlerà entro il 2013, ovvero a scadenza del mandato del governo, quindi mai.
Ma a fronte di queste 1.800 tasse, gli italiani usufruiscono di ben 73 deduzioni o detrazioni che occupano 22 pagine di istruzioni nel modello Unico e anche del Mod 730.
Soffermiamoci su queste, quelle che a qualcuno permettono di pagare di meno, deducendo determinate spese.
Si va dalla deduzione dei contributi previdenziali o dell’assegno del coniuge separato alla detrazione degli interessi sui mutui, ma anche per eventi sismici di decine di anni fa.
Ci sono l’iscrizione dei ragazzi alle associazioni sportive, i contributi associativi ad onlus ed enti dello spettacolo, “erogazioni liberali in favore dello Stato, enti pubblici territoriali, enti e comitati per attività culturali e artistiche”.
E ancora le assicurazioni sulla vita, “per l’acquisto di motori ad alta efficienza”, per l’acquisto di mobili e frigoriferi di classe A, per il recupero del patrimonio edilizio di “box pertinenziali” o “immobili ristrutturati”, per la riqualificazione energetica. Continua »
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